lunedì 1 dicembre 2008

I SICILIANI COME GLI ARABI DELLA PALESTINA INVASA(di Natale Turco)

...Dal 1860 la Sicilia non dispone più di un'economia propria, di una finanza, di un'amministrazione e di una moneta propria, di spazi occupazionali propri, e viene dissanguata economicamente alla velocità finanziaria di almeno 4.000 miliardi l'anno.
Alla colonia Sicilia non resta che l'emigrazione forzata di tutti i suoi figli, perchè di fatto le è vietato una " propria " industria di base, una propria riserva valutaria, una programmazione economica propria, una strutturazione industriale e socio-economica propria, qualsiasi tentativo di finalizzare la crescita economica di questo popolo in termini globali di civiltà e di libertà.
Fino a quando noi non avremo la nostra libertà politica, vivremo come gli Arabi della Palestina invasa.
L'avvenire dei Siciliani è precluso da un sistema politico e industriale straniero e di rapina, che, come tutti i sistemi colonialisti della storia, non può proporsi per la colonia Sicilia i vari problemi della maggiore occupazione operaia, del reinvestimento sul posto dei profitti estorti ai colonizzati delle incentivazioni tecniche e creditizie alle industriette sussidiarie " locali ", e tutti quegli altri problemi socio-economici la cui soluzione, mirando ovviamente alla crescita della qualità della vita delle nostre più giovani generazioni, è in assoluto contrasto con la mentalità, con gl'interessi e con la morale politica dell'attuale sistema della dominazione coloniale dell'Isola.
Ecco i motivi di una riflessione storica, etica, socio-economica e politica che, al di là di tutte le ideologie con le quali si tenta di distrarre un popolo sottomesso, radica invece ogni giorno di più nella coscienza di ogni onesto Siciliano la necessità della lotta di liberazione.
I Siciliani vogliono la Libertà e l'Indipendenza.
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(Tratto da "Cosa vogliono i Siciliani",di Natale Turco,Catania 1980,edito dal Fronte Nazionale Siciliano-Sicilia Indipendente)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un mio articolo del 2001 a riguardo...........

Inoppugnabili fonti autografe degli ebrei italiani diffondono ulteriori verità sul "risorgimento".
A scanso di equivoci e per non toccare l'eccessiva suscettibilità del "popolo di Abramo", iniziamo con l'affermare che i termini "sionista" ed "ebreo" non si equivalgono; la precisazione si rende utile ai fini della migliore lettura di quanto si va a proporre in questo servizio che tratta invece del "sionismo massonico".
Maurizio Blondet - benchè prestigiosa firma del giornalismo e storico revisionista - trova, spesso, difficoltà anch'egli nella pubblicazione di molti articoli di approfondito discernimento e competenza, colà ammettesi che "una pletora di professoroni del laicismo patriottico è impegnata a difendere a spada tratta quei principi laici che fondano la nostra repubblica, scagliandosi contro improbabili reazionari che tendono - mediante il revisionismo - a ledere la sacralità di alcuni tabù, eternamente utili alla gestione del potere". Noi Meridionali - e la nostra Storia Proibita - siamo uno di questi tabù; i nostri Padri Padroni della Patria rifiutano il confronto, sui FATTI della verità storica, poiché il LORO INTERESSE non è nella cultura quindi nell'evoluzione di un popolo ma esclusivamente nell'ostinazione a non voler rinunciare a quelle idee UTILI al loro Potere. Chi rifiuta il confronto con altre tesi non aiuta il Paese a crescere, ad evolvere, ma lo schiaccia sotto il peso della sua voracità. Ciò detto, fa intendere quanta paura facciano le nostre fonti di ricerca storica e la diffusione di queste, che comunque verranno sempre tacciate di mera fantasia poiché proposte da noi revisionisti, giudicati "clericali" e "reazionari".
Allora, non ci resta che invertire la rotta, e spulciare presso le LORO FONTI, considerate "VANGELO"; utili documentazioni CERTE, VERIFICABILI, INOPPUGNABILI!...Un po' come "dare la zappa sui piedi" ai finti sordi di sempre. Qui, ci vengono in aiuto i componenti dell'Associazione Insegnanti Ebrei d'Italia - con sede a Milano - che in un loro volume (ormai esaurito) - a cura dell'Histadruth Hamorìm, nel 1961 - celebrazione dei cent'anni dell'Unità d'Italia - pubblicarono gli atti di un seminario organizzato nel 1959 a Vigo di Cadore, colà attestasi l'importante aiuto fornito dagli Ebrei al "risorgimento" italiano. Il marxiano divieto "di far domande", sottintende presso gli annosi storici di quel settore "laico", resistenziale, fra cui primeggiano Galante Garrone e Norberto Bobbio, il riconoscimento negli storici della generazione "revisionista" del nemico di sempre : "sanfedista" ovvero "la parte più primitiva del clericalismo italiano", "neointegralista papista" in coalizione, per la perpretazione di "una provocazione inaccettabile per l'Italia civile", accusata di "erodere l'assetto democratico della società laica e repubblicana"(M.Blondet). C'è qualcosa che non deve essere assolutamente scoperto, nel nostro risorgimento? Un Establishment che corre in anticipo ai ripari, per controllare la storia?. Pare proprio di sì!
Ripreso testualmente dal libro ebraico di cui dicesi :"Per gli Ebrei, Risorgimento non significava solo unità d'Italia, ma anche e soprattutto emancipazione; la lotta non era solo contro lo straniero che calpestava il suolo nazionale, ma anche contro le classi più retrive della società italiana, preoccupate soltanto di mantenere i loro antichi privilegi e lige alle tradizioni del conservatorismo clericale. Tutti gli ebrei d'Italia partecipano a questa lotta, fanno parte di società segrete. A Firenze i fratelli Paggi stampano opuscoli e manifesti clandestini per questa lotta; a Vercelli, il collegio Foà diventa fucina di patriottismo: Tutti gli ebrei che viaggiano abitualmente per i loro affari diventano i naturali intermediari fra le varie società segrete; essi offrono CONTINUAMENTE ARMI E DANARO. Fra i primi combattenti ebrei del Risorgimento italiano dobbiamo ricordare : Abramo Fortis, che prende parte ai moti di Faenza nel 1820, Israel Latis, condannato dal duca di Modena alla Rubiera nel 1822, ed Angelo Levi, caduto nella battaglia di Salerno del 1828". Qui, il fine "lotta" nazionale viene indicato chiaramente: non tanto uno sforzo per l'indipendenza, ma anzitutto - per gli ebrei - la "conquista di diritti di cittadinanza". Sono loro a dare alla spinta unificatrice il carattere di una rivoluzione politica e culturale, giacobina; "una guerra civile contro la maggioranza cattolica, cioè "clericale". E, da principio, il moto risorgimentale, totalmente finanziato dalla comunità israelita, si configura come cospirazione di minoranze militanti, di società segrete terroristiche". Proseguiamo nella lettura della documentazione israelita: "La rivoluzione di luglio 1830 abbatte la monarchia borbonica in Francia, e anche questa rivoluzione ha ripercussioni in Italia: i moti del 1831. A Modena, Angelo Usiglio e suo fratello Enrico sono collaboratori di Ciro Menotti; si può dire che tutto il movimento dei patrioti modenesi è finanziato da banchieri ebrei. Ora, la causa degli Ebrei è più che mai legata a quella dei patrioti italiani; se un governo reazionario crolla, le leggi antiebraiche vengono abrogate: Così avvenne a Roma e a Ferrara, dove i governi provvisori abrogarono tali leggi; se pure una parte della popolazione continuasse a nutrire sentimenti ostili nei riguardi degli Ebrei. Ma i moti del '31, soffocati dall'intervento delle milizie austriache, falliscono, e nella città di Ciro Menotti sono rimesse in vigore tutte le restrizioni antiebraiche(?) Anzi, il duca di Modena dimostrò un tale furore contro gli Ebrei, che perfino il comandante austriaco intervenne per consigliargli moderazione."... "...tutto il moto patriottico nasceva non dal popolo, ma da una circoscritta comunità OSPITE. Sapeva, il duca "reazionario" che "tutto il movimento dei patrioti è finanziato da BANCHIERI EBREI"....Certo è che i precoci moti di Modena furono un colpo di stato fallito, repubblicano, condotto da una minoranza non propriamente italiana, con metodi - inevitabili quando l'azione è di una minoranza militare, senza seguito popolare - della cospirazione terroristica"(M.Blondet).........il movimento di "liberazione" va affermandosi nella coscienza degli italiani. Giuseppe Mazzini fonda la "Giovine Italia". Mazzini, da principio, non ha molta simpatia per gli Ebrei ma si ricrede e conta tra i suoi migliori amici degli ebrei. Nell'esilio di Londra ha come compagno Angelo Usiglio, il passaporto l'ha avuto dal rabbino di Livorno; a Londra stringe saldi vincoli di amicizia con la famiglia del banchiere Nathan, la cui casa era aperta a tutti gli esuli italiani. Sarina Nathan diverrà poi la sua fida consigliera, ed egli chiuderà la sua travagliata esistenza a Pisa nella casa di Jeannette Nathan Rosselli, figlia di Sarina. A Torino, il movimento mazziniano è finanziato dalla famiglia Todros. David Levi di Chieti, il banchiere poeta, scrive un'ode in memoria dei fratelli Bandiera, la cui nonna pare fosse un'ebrea di Ancona.
Cosa se ne deduce? Rispetto alle verità ammanniteci dalla "scolastica post-risorgimentale", Mazzini non corrisponde ai canoni estetico-storici tramandatici; egli era al centro di una rete ebraica facente capo a ricche famiglie israelite : i Nathan, i Rosselli ed i Pincherle-Moravia; gruppi con forti connessioni all'estero, di cittadinanza inglese! L'esilio di Mazzini non fu affatto turbolento né dovette "guadagnarsi la vita" poiché a tutto provvedevano il "cittadino britannico" e "patriota italiano" Nathan ed il massimo banchiere di Londra, Moses Montefiore. Nei suoi viaggi da fuggiasco, Mazzini esibiva un passaporto non suo ma del rabbino Sabato Morace, livornese; Sara Nathan detta Sarina, moglie del banchiere, più che fida consigliera ne sarà l'amante, e probabilmente suo figlio Ernesto Nathan, iniziato alla Loggia Propaganda Massonica, "33" del Rito Scozzese, cittadino britannico e TUTTAVIA SINDACO DI ROMA NEL 1907( sindaco straniero, massone ed ebreo, eloquente messaggio delle logge al Papa)..era SEME di Mazzini! Concludo, con le parole dell'esimio Blondet, con un suo commento :"...impossibile dire quanto queste amicizie ebraiche controllassero il fanatico: Certo è che, dalla biblica Giuditta, è tradizione che eroine del popolo eletto si concedano al potente d'altra razza, per manovrarlo o - talora - ucciderlo nel letto condiviso. Ma è più urgente qui che, appena eletto, Carlo Azeglio Ciampi, livornese e azionista, ha moltiplicato i segni d'ossequio a quel genere specifico di "patriottismo", quasi segnali di riconoscimento rivolti ad ambienti "più in alto", forse all'estero : ha visitato la tomba di Mazzini e i luoghi di Livorno consacrati al "cospiratore", e ha riportato nell'uso presidenziale non la bandiera italiana come la conosciamo, a tre bande, ma quella che innalzarono le varie "repubbliche mazziniane" imposte da colpi di stato e in breve fallite : il tricolore a losanga, con al centro (bianco) la ruota dentata. Come un simbolico segnalare l'appartenenza ad un preciso gruppo storico?
Per la ricchezza del materiale iconografico e dei molteplici spunti di correlazione con il momento storico attuale, si rimandano alla prossima puntata ulteriori approfondimenti, consigliando la lettura della seguente scheda.
(PILLOLE DI STORIA VERA
tratte dall'autobiografia israelita dell'Histadruth Hamorìm)
cap. VIII - "...ma peggiore che in qualunque altra parte d'Italia è la condizione degli Ebrei nello Stato Pontificio. Nelle Due Sicilie, dove il governo è dei più reazionari, non vivono Ebrei.

cap. X - " ...A Torino i giovani ebrei partono per il fronte, esortati dal rabbino stesso; insieme ad ebrei provenienti da altre città, formano la VII Compagnia bersaglieri, che prende parte alla battaglia della Bicocca nella prima guerra d'Indipendenza"..."La prima guerra d'Indipendenza, militarmente sfortunata, non ha mutato la carta politica d'Italia, ma ha risvegliato le coscienze: si chiede a gran voce libertà religiosa per gli acattolici; Ebrei ed Italiani hanno combattuto uniti per l'indipendenza d'Italia, e nell'amore per la libertà si sono fusi. La prima guerra d'Indipendenza ha dato agli Ebrei del Regno di Sardegna l'emancipazione."
cap. II - "Intorno al 1000 in tutti i paesi cristiani vengono istituite le Corporazioni di arti e mestieri, per appartenere alle quali bisognava professare la fede cristiana; da questo momento gli Ebrei, esclusi da ogni campo di attività, sono sospinti verso l'unica professione preclusa ai Cristiani: quella di banchieri (com'è noto, la Chiesa proibisce di prestar denaro a interesse). La vita degli Ebrei subisce un mutamento radicale; non solo in Italia, ma in tutta Europa, facendo commercio di denaro si rendono necessari ovunque, ed è per questa sola ragione che ovunque sono tollerati. Gli Ebrei di Roma possono considerarsi i pionieri di questa nuova attività economica : i banchi di credito."
cap. XII - "Nel Veneto e nel Piemonte vi sono famiglie ebree che portano titoli nobiliari e un blasone : nel Veneto, esse li hanno conseguiti per lo più all'epoca napoleonica, e sono stati riconosciuti dall'Austria; nel Piemonte, è stata casa Savoia a insignirle di tale titolo, per i meriti acquistati, come già ricordato, durante l'occupazione francese, in favore di quella classe che, vivendo al servizio dei nobili e del clero, scappati questi, era rimasta senza possibilità di sussistenza." - "Gli ebrei tutti prendono parte alla vita politica, militando in tutti i partiti; negli altri paesi invece (tranne l'Olanda, dove tradizionalmente gli askenazhiti sono socialisti e i sefarditi liberali), gli ebrei appartengono di solito ai soli partiti di sinistra. Questa particolare posizione degli ebrei italiani nel panorama politico nazionale è dovuta soprattutto alla tradizione risorgimentale : il Risorgimento italiano e movimento sociale e nazionale insieme." - "In Italia, specialmente in Piemonte, ci sono anche ebrei monarchici, e la cosa si spiega : Casa Savoia è sempre stata relativamente ai tempi, si capisce, benevola con gli Ebrei, e per prima ha concesso l'emancipazione" - "Costante è la partecipazione degli ebrei al Governo : dal patriota e cospiratore Giuseppe Finzi(1815-1886), che fu nel 1861 deputato al primo Parlamento italiano, a Isacco Artom(1829-1890)astigiano segretario di Cavour, nel 1862 ministro plenipotenziario a Copenhaghen, primo ebreo d'Europa a ricoprire una carica di diplomatico all'estero, dal 1865 senatore insieme allo scrittore Tullio Massarani; dal veneziano Luigi Luzzatti(1841-1927), professore di diritto costituzionale, che fu presidente del Consiglio dopo essere stato Ministro delle Finanze, al triestino Salvatore Barzilai(1860-1939) detto "il deputato di Trieste al Parlamento italiano. NEL 1861 AL PARLAMENTO ITALIANO C'ERANO 6 DEPUTATI EBREI; DIECI ANNI DOPO ERANO 11. NEL 1874, SE NE CONTAVANO 15!"
cap. XII - "Nelle lotte risorgimentali Ebrei e Italiani, come abbiamo già detto, si sono fusi nelle comuni aspirazioni di libertà: gli Ebrei italiani si sono gettati nella mischia come Ebrei, e ne sono usciti come Italiani." - "..si può asserire che dopo il 1870 le condizioni degli Ebrei italiani e olandesi sono le migliori degli Ebrei d'Europa."
cap. XIII - "...la Comunità ebraica di Bologna - che anche dopo la cacciata degli Ebrei da Bologna nel 1836, ha continuato a sussistere illegalmente, tenendo le sue funzioni nell'Oratorio di via Gombruti, fondato dal centese Angelo Carpi nel 1829, ricostituita nel 1864, è riconosciuta ufficialmente nel 1911; quella di Milano si organizza e si avvia a diventare importante centro di vita ebraica; quella di Genova è in continuo aumento, per l'afflusso degli ebrei dal Piemonte e da Livorno; QUELLA DI NAPOLI, CHE HA COMINCIATO AD ORGANIZZARSI INTORNO AL 1831, HA LA SUA SINAGOGA DOPO LA CACCIATA DEI BORBONI"(no comment).
cap.XII - (la vera chicca caramellosa che mancava al nostro "diabete" storico) "...Fra gli scienziati ebrei di quella generazione faremo anzitutto menzione del veronese Cesare LOMBROSO (1835-1909), pioniere della moderna criminologia." (La dignità ci vieta commenti di sorta. Vi rimandiamo alla Legge Mancino del 1992 e, più indietro, al nostro olocausto 1860-1870, il cui ideologo fu proprio tal Cesare Lombroso!
OLO CAUSTICO
II parte
Dunque, fa accapponare la pelle l'idea che il fautore del nostro olocausto sia figlio di quella etnia "dal complesso di persecuzione" che subì l'UNICO olocausto perfettamente riconosciuto al mondo; quello, degli ebrei. Quel tal Lombroso, figlio di Abramo.. ma non ci meraviglia più di tanto, se pensiamo che ai vertici delle SS tedesche, sterminatrici di tanti, troppi ebrei, vi furono a capo proprio degli Ebrei. Il sionismo massonico; quello che condannò a morte sulla falsariga di quanto era accaduto nella Nazione delle Due Sicilie anche l'intero Messico, nel 1929. Il Messico era anch'esso un paese cattolico ed ebbe la propria vandea; ebbe i propri "sanfedisti" che al grido di "Viva Cristo Rey" furono catapultati in un guerra civile, feroce di stragi che durò tre anni. Già Napoleone III, per tenere a bada i continui episodi di rivolta messicani, guidati dall'abile regia degli Stati Uniti (interessati al petrolio messicano), aveva proposto il cattolicissimo Massimiliano d'Asburgo alla corona messicana ma il regno di Massimiliano, avvelenato da ulteriori ed insistenti attacchi rivoluzionari cadde rovinosamente sotto altri golpe ed infine arrivò ad attestarsi al potere il Partito Rivoluzionario Istituzionale, che non è quell'ingannevole giostrina di romantiche e sinistrorse rivendicazioni, tanto care ai giovani di tutte le generazioni pre e post sessantottine, come è accaduto per l'incetta di attenzioni che gli "alternativi" hanno sempre destinato ai centri sociali, alle bandiere col faccione del Che, alle musiche degli Intillimani….Il roboante logo leninista del Partito Rivoluzionario Istituzionale non riesce a coprire la realtà della sua autoritaria compagine di massoni e di anticlericali, come ci ricorda in un suo agile saggio Rino Cammilleri, meridionalista. Anche il Messico fu scristianizzato : il governo espulse il clero e devastò i luoghi della Fede. Iniziò una feroce repressione dei cattolici che combatterono esattamente come i nostri "briganti" del decennio 1860/70. Gli insorti, vessati, non aiutati né dal Consiglio delle Nazioni né tantomeno dalla Croce Rossa, caddero nel tranello teso dagli americani al Vaticano, il quale ordinò ai "briganti messicani" di deporre le armi - sembra una storia già vissuta! - ed i reduci di quella coraggiosa lotta partigiana si tramutarono in "desaparecidos" del Messico. Dice Cammilleri che ne morirono più DOPO la resa che durante la Guerra! Persino in tempi odierni, al Pontefice colà recatosi in visita non è stata riconosciuta la Sua Autorità ed è stato ammesso in Messico - per Costituzione, Stato Ateo - alla stregua di "signor Woityla" (rif.Fregati dalla Scuola-R.Cammilleri).
Tornando ai "fatti nostri", è evidente che la lotta risorgimentale fu nient'altro che guerra spietata al cattolicesimo e che nei paesi laddove il "golpe di fede" riuscì, Santa Massona Chiesa impose i suoi dogma e le sue leggi (soprattutto, Leggi di Mercato). Non si può quindi evitare al risorgimento italiano il senso di "Guerra Santa".
Oggigiorno, i massoni intorbidano le acque simulando che il più grave attacco alla Chiesa di Roma debba provenirle dall'Islam, instillando tal tipo di congetture e di tensioni tra etnie e Fedi diverse; l'Islam, è invece similmente allineata ai principi della pratica cattolica e, contrariamente ai figli di Abramo e dell'Architetto Hiram Habif riconosce la figura e il ruolo di Gesù Cristo, che fondò la CHIESA CRISTIANA! Molti dei precetti dell'Islam somigliano ai precetti della Chiesa Cristiana Ortodossa, in quanto a rigore e disciplina e comunque al centro di queste due Grandi Religioni c'è l'Uomo, il discepolo, il Profeta! Al centro del Credo Massonico, c'è null'altro che il Potere!
L'attuale Pontefice, per chi non se ne fosse reso conto, ha piena coscienza che si è giunti alle battute finali della trucida tenzone e che c'è da riconquistare al Cattolicesimo, finché si è in tempo, le posizioni perdute. Tutta quella incomprensibile sfilza di nuovi beati e santi, di vescovi freschi di nomina, altro non è che la risposta più efficace ai continui "golpe" massonici, nell'intento di ricostituire un esercito VERO di cristiani; prova ne è il gran numero di visite e di relazioni a intensificarsi con le altre chiese cristiane : copta, ortodossa, maronita... Prova ne è il dissenso verso il G8 di Genova. Ancora, l'intelligenza di questo Sommo Pontefice, nel voler rendere attuale e vivibile la Realtà Cattolica, depennando costumi ed usi mortificanti che hanno segnato l'immagine del Vaticano, in epoche remote - se vogliamo, in maniera estremamente penalizzante per l'immagine stessa della Chiesa - con l'avvicendarsi al Soglio di qualche Pontefice non in linea con i precetti cristiani ma comunque relativamente a tempi che il nostro raziocinio non riuscirebbe ad identificare. Ci piace molto l'umiltà fiera di questo Papa che pur consapevole del Suo potere, china il capo e chiede scusa per le iniquità del passato. Così, come ci è parso di scorgere un chiaro atto di precisa autoaffermazione, quando ha elevato agli onori degli Altari Pio IX, chiaro esempio antirisorgimentalista, antimassonico, autore della famosa scomunica ai Savoja.
A tal punto, per quanto sopra e al di là dei significati del Concordato, in previsione del sicuro rientro dei Savoja in Italia, ci si chiede come e quanto la Chiesa moderna potrà regolarsi con costoro e se l'anatema lanciato da un Papa che oggi è addirittura Santo può e deve perdere di vigore; quale mano - più santa ancora - dovrà annullarne gli effetti, se ci sarà volontà di procedere a remissione o altro. E' un bel rompicapo! Soprattutto, ci premerà sapere se la Santa Sede riconoscerà nella stirpe sabauda gli eredi di coloro che distrussero chiese e monasteri, che dettero luogo al nostro olocausto, che distrussero gli Stati Cattolici d'Europa, importando la Nuova Chiesa, la Massoneria! Oggi, la scelta di professione di fede si rende più che mai necessaria e chi decide di prendere le distanze dall'establishement massonico sa che rischierà d'essere poi definito "clericale", "papista", "becero bizzoco paolotto".. E' questo l'unico prezzo da pagare ma la posta in gioco è davvero alta e conviene rischiare.
Siamo vicini, veramente in senso cristiano, condividendone l'orrore e il dolore, a tutte le vittime del SOLO olocausto che la Storia si compiace di ricordare ma vorremmo aggregare nell'omaggio e nella pietà agli Ebrei anche le vittime di altri olocausti (caustici) che la Storia preferisce obliare. Parlo del nostro milione di vittime meridionali e parlo dei cattolici messicani ma anche di altri popoli civili come, ad esempio, il popolo curdo..... ed anche dei 274 sudditi più un re del popolo dell'atollo di Bikini.
Verrà il giorno in cui ogni Nazione Saprà quindi la Fede Potrà!


Marina Salvadore (A.D.2001)

algerian warrior ha detto...

salve! inanzitutto, me congratulo con te per questo blog e questo articolo! è tempo per la Sicilia di ricoprire la sua indipendenza! apoggio il tuo combattimento patriota per la tua terra! voglio che tu sappia che noi, magrebini, ci sentiamo molto vicini dal popolo siciliano, e siamo solidari colla propria lotta per la libertà!
anch'io ho il mio blog patriota! t'invito a visitarlo!

un nazionalista algerino!tutto per la patria!