Questa torta "virtuale" è uno dei tanti auguri che ho ricevuto oggi,30 giugno 2008,in occasione del mio 49° compleanno...Volevo farlo passare in silenzio questo compleanno,ma,davanti a tanto affetto,come potevo? GRAZIE A TUTTI! Orazio Vasta
lunedì 30 giugno 2008
SUL TRATTATO DI LISBONA....
Da
francesco.paolo.catania@skynet.be
Oggetto:
LINK CORRETTO - NO alla ratifica del Trattato di Lisbona
Ricevuto il:
30/06/08 09:42
«E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti» Paolo Borsellino
NO alla ratifica del Trattato di Lisbona
Firma e fai firmare la petizione
http://firmiamo.it/notrattatolisbona
In questo video Rivolta al parlamento europeo girato il 12 dicembre 2007 al Parlamento Europeo di Strasburgo, che non è ovviamente passato (o molto poco) nei mass-media allineati, si vedono centinaia di dimostranti rivoltarsi e chiedere un REFERENDUM per il futuro Trattato europeo di Lisbona. Si vede anche un responsabile intervenire per chiedere al proprietario della cinepresa di smettere di filmare e lasciare i luoghi…
Il 12 giugno il popolo irlandese, tramite referendum popolare, ha detto NO al trattato di Lisbona.Tutti i tentativi della burocrazia europea di continuare con la ratifica dello stesso sono cosi’ falliti.Noi, firmatari di questa petizione, vogliamo che si rispetti la volontà del popolo irlandese, espressa con un NO senza attenuanti al Trattato di Lisbona, e chiediamo che, secondo quanto enunciato dallo stesso trattato relativamente all’unanimità, tutto il processo sia dichiarato invalido e che la volontà costituente possa ritornare ai popoli.
L’ALTRA SICILIA – Antudo
francesco.paolo.catania@skynet.be
Oggetto:
LINK CORRETTO - NO alla ratifica del Trattato di Lisbona
Ricevuto il:
30/06/08 09:42
«E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti» Paolo Borsellino
NO alla ratifica del Trattato di Lisbona
Firma e fai firmare la petizione
http://firmiamo.it/notrattatolisbona
In questo video Rivolta al parlamento europeo girato il 12 dicembre 2007 al Parlamento Europeo di Strasburgo, che non è ovviamente passato (o molto poco) nei mass-media allineati, si vedono centinaia di dimostranti rivoltarsi e chiedere un REFERENDUM per il futuro Trattato europeo di Lisbona. Si vede anche un responsabile intervenire per chiedere al proprietario della cinepresa di smettere di filmare e lasciare i luoghi…
Il 12 giugno il popolo irlandese, tramite referendum popolare, ha detto NO al trattato di Lisbona.Tutti i tentativi della burocrazia europea di continuare con la ratifica dello stesso sono cosi’ falliti.Noi, firmatari di questa petizione, vogliamo che si rispetti la volontà del popolo irlandese, espressa con un NO senza attenuanti al Trattato di Lisbona, e chiediamo che, secondo quanto enunciato dallo stesso trattato relativamente all’unanimità, tutto il processo sia dichiarato invalido e che la volontà costituente possa ritornare ai popoli.
L’ALTRA SICILIA – Antudo
domenica 29 giugno 2008
HISTORINE E KATALONISE.../2
I fratelli kosovari del sito web PASHTRIKU,attenti e sensibili alle tematiche dei popoli in lotta per l'autodeterminazione e la libertà,riprendono e pubblicano in albanese il post sulla storia della Nazione Catalana pubblicato da questo blog. Stessa cosa hanno fatto i fratelli kosovari di RADIO KOSOVA E LIRE...La solidarietà e l'internazionalismo non è aria fritta,da queste parti...Orazio VastaInderuari z.Vasta,Me kenaqesi e botova studimin tuaj, ne faqen time Orazio Vasta:
Ju pershendes me respekt, duke ju uruar shendet e suksese ne punen tuaj te perditshme.
Sheradini
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Fermiamo il Trattato di Lisbona
Ricevo e pubblico...
29 giugno 2009
FIRMA E FAI FIRMARE LA PETIZIONE:
Fermiamo il Trattato di Lisbona
http://firmiamo.it/stopaltrattatodilisbona
In questo video Rivolta al parlamento europeo girato il 12 dicembre 2007 al Parlamento Europeo di Strasburgo, che non è ovviamente passato(o molto poco)nei mass-media allineati,si vedono centinaia di dimostranti rivoltarsi e chiedere un REFERENDUM per il futuro Trattato europeo di Lisbona. Si vede anche un responsabile intervenire per chiedere al proprietario della cinepresa di smettere di filmare e lasciare i luoghi…
Il 12 giugno il popolo irlandese, tramite referendum popolare, ha detto no al trattato di Lisbona.Tutti i tentativi della burocrazia europea di continuare con la ratifica dello stesso sono cosi’ falliti.Noi firmatari di questa petizione vogliamo che si rispetti la volontà del popolo irlandese, espressa con un NO senza attenuanti al trattato di Lisbona, e chiediamo che, secondo quanto enunciato dallo stesso trattato relativamente all’unanimità, tutto il processo sia dichiarato invalido e che la volontà costituente possa ritornare ai popoli.
L’ALTRA SICILIA – Antudo
FIRMA E FAI FIRMARE LA PETIZIONE:
Fermiamo il Trattato di Lisbona
http://firmiamo.it/stopaltrattatodilisbona
In questo video Rivolta al parlamento europeo girato il 12 dicembre 2007 al Parlamento Europeo di Strasburgo, che non è ovviamente passato(o molto poco)nei mass-media allineati,si vedono centinaia di dimostranti rivoltarsi e chiedere un REFERENDUM per il futuro Trattato europeo di Lisbona. Si vede anche un responsabile intervenire per chiedere al proprietario della cinepresa di smettere di filmare e lasciare i luoghi…
Il 12 giugno il popolo irlandese, tramite referendum popolare, ha detto no al trattato di Lisbona.Tutti i tentativi della burocrazia europea di continuare con la ratifica dello stesso sono cosi’ falliti.Noi firmatari di questa petizione vogliamo che si rispetti la volontà del popolo irlandese, espressa con un NO senza attenuanti al trattato di Lisbona, e chiediamo che, secondo quanto enunciato dallo stesso trattato relativamente all’unanimità, tutto il processo sia dichiarato invalido e che la volontà costituente possa ritornare ai popoli.
L’ALTRA SICILIA – Antudo
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Tibet: si avvicinano le olimpiadi e Pechino prosegue la repressione
RICEVO E PUBBLICO...
VENETO SERENISSIMO GOVERNO
Dipartimento Gioventù e Sport
Tibet: si avvicinano le olimpiadi e Pechino prosegue la repressione
La tedofora Yin Xiangmei ha dunque fatto sfilare la fiaccola olimpica attraverso le strade di Lhasa, capitale del Tibet. Lo show è durato solamente un giorno, a fronte dei tre programmati in origine, ma è stato sufficiente perché il regime dispotico cinese mostrasse ancora una volta il suo volto.
Dietro le ipocrite dichiarazioni di tal Qin Yizhi, dirigente locale del partito comunista, secondo cui il passaggio della fiaccola "ha infiammato ulteriormente lo spirito patriottico del popolo", vi è la realtà quotidiana del Tibet, oggetto di annichilimento culturale e persecuzione dei propri patrioti.
La stessa organizzazione dell’evento prevedeva solo un modesto numero di persone, ovviamente filocinesi, accreditate ai lati del percorso; per il resto tibetani costretti in casa, negozi obbligatoriamente chiusi e città "off limits" per giornalisti e corrispondenti stranieri.
Nel frattempo i tibetani incarcerati per la rivolta dello scorso marzo, nella totale indifferenza di cancellerie e pacifisti vari, continuano a patire nelle carceri cinesi. Per chi è ancora libero, se mai lo si può essere in un paese senza contatti con il resto del mondo, proseguono maltrattamenti e violazioni dei diritti umani fondamentali.
Frattanto, avvicinandosi la data di apertura dei giochi olimpici, sembra doveroso ricordare a tutti gli uomini liberi che il silenzio e l’omertà nei confronti dei misfatti di Pechino in Tibet significano appoggio a tale regime liberticida nonché alla sua scellerata politica.
In considerazione dei recenti sviluppi, il Veneto Serenissimo Governo, in qualità di erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica invita i Veneti atleti a boicottare i prossimi giochi olimpici e a dimettersi da ogni federazione affiliata al comitato olimpico italiano che non ha ancora preso posizione sui fatti tibetani.
Free Tibet now!
Venezia, 23 giugno `08
Il responsabile Dip. Gioventù e Sport
Andrea Bonesso
Veneto Serenissimo Governo
Casella Postale 64
36022 Cassola (VI)
VENETO
pepiva@libero.it
kancelliere@katamail.it
VENETO SERENISSIMO GOVERNO
Dipartimento Gioventù e Sport
Tibet: si avvicinano le olimpiadi e Pechino prosegue la repressione
La tedofora Yin Xiangmei ha dunque fatto sfilare la fiaccola olimpica attraverso le strade di Lhasa, capitale del Tibet. Lo show è durato solamente un giorno, a fronte dei tre programmati in origine, ma è stato sufficiente perché il regime dispotico cinese mostrasse ancora una volta il suo volto.
Dietro le ipocrite dichiarazioni di tal Qin Yizhi, dirigente locale del partito comunista, secondo cui il passaggio della fiaccola "ha infiammato ulteriormente lo spirito patriottico del popolo", vi è la realtà quotidiana del Tibet, oggetto di annichilimento culturale e persecuzione dei propri patrioti.
La stessa organizzazione dell’evento prevedeva solo un modesto numero di persone, ovviamente filocinesi, accreditate ai lati del percorso; per il resto tibetani costretti in casa, negozi obbligatoriamente chiusi e città "off limits" per giornalisti e corrispondenti stranieri.
Nel frattempo i tibetani incarcerati per la rivolta dello scorso marzo, nella totale indifferenza di cancellerie e pacifisti vari, continuano a patire nelle carceri cinesi. Per chi è ancora libero, se mai lo si può essere in un paese senza contatti con il resto del mondo, proseguono maltrattamenti e violazioni dei diritti umani fondamentali.
Frattanto, avvicinandosi la data di apertura dei giochi olimpici, sembra doveroso ricordare a tutti gli uomini liberi che il silenzio e l’omertà nei confronti dei misfatti di Pechino in Tibet significano appoggio a tale regime liberticida nonché alla sua scellerata politica.
In considerazione dei recenti sviluppi, il Veneto Serenissimo Governo, in qualità di erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica invita i Veneti atleti a boicottare i prossimi giochi olimpici e a dimettersi da ogni federazione affiliata al comitato olimpico italiano che non ha ancora preso posizione sui fatti tibetani.
Free Tibet now!
Venezia, 23 giugno `08
Il responsabile Dip. Gioventù e Sport
Andrea Bonesso
Veneto Serenissimo Governo
Casella Postale 64
36022 Cassola (VI)
VENETO
pepiva@libero.it
kancelliere@katamail.it
sabato 28 giugno 2008
HISTORINE E KATALONISE...
La bandiera del Popolo Catalano
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Da:
info@radiokosovaelire.com
A:
oraziovasta@libero.it
Oggetto:
Vedi Tema historike
Ricevuto il:
27/06/08 17:59
Ciao Vasta!
info@radiokosovaelire.com
A:
oraziovasta@libero.it
Oggetto:
Vedi Tema historike
Ricevuto il:
27/06/08 17:59
Ciao Vasta!
La STORIA DELLLA CATALOGNA l'ho pubblicata in "Tema historike", in albanese,ma anche in italiano.
Molte grazie,
Ahmet Qeriqi. (Direttore di RADIO KOSOVA E LIRE-www.radiokosovaelire.com )
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Tema historike
Orazio Vasta: Vështrim i shkurtër për historinë e Katalonisë
Orazio Vasta: Vështrim i shkurtër për historinë e Katalonisë
Ne, katalonët, duam ta afirmojmë vullnetin tonë për të marrë pjesë drejtpërdrejt dhe pa kushtëzime në të ardhmën e politikës së përbashkët evropiane, si njëri prej popujve të saj. Dhe për këtë dëshirojmë të deklarohemi për Kataloninë dhe për të drejtat e saj, të njëjta me të drejtat e popujve të kontinentit evropian. Të drejtën për të ekzistuar dhe të drejtën për të vendosur për të ardhmen tonë, të drejtën për të ushtruar vetëqeverisjen e lirë dhe demokratike.Katalonia është një vend i vogël evropian, i njohur qysh nga koha e vjetër.Njëri prej popujve më të vjetër të Evropiës shtrihet në verilindje të Gadishullit Iberik në një sipërfaqe prej 32.000 km2 dhe me një popullatë rreth 6 milionë banorë. Ky vend ka qenë romanizuar tërësisht dhe qysh moti mori karakterin tregtar latin. Përzierja e popujve autoktonë me qytetërimin romak me prejardhjen dhe gjuhën katalone, e cila u shndërrua në mënyrë konstante si strehë e popullit dhe e kulturës. Katalonia politikisht ka lindur më shumë se dy mijë vjet më parë, si vend i lirë mes arabëve të Gadishullit Iberik dhe francezëve në veri. Gjatë mesjetës katalonasit u konstituan si komb, të dalë nga dy qytetërime, islamë dhe të krishterë. Ekspansioni i tyre arrin deri në Oçitani, në veri deri në Provansë në perëndim deri në Baleari dhe në lindje deri në Sadrenjë e në Korsikë në Jug deri në Valensia, në Sicili, Napoli dhe deri në viset e Afrikës veriore. Ishte koha e një zhvillimi të hovshëm ekonomik dhe kultural. Tregtia katalanase ishte dominese në Mesdhe dhe e zhvilluar me ligje dhe në teknikë. Po ashtu u zhvilluan hovshëm edhe poezia, filozofia, artet romane dhe gotika të cilat shënojnë çaste të shkëlqimit universal. Katalonia i ka dhënë impulse sistemit federal dhe demokratik me institucionet të cilat kanë paraprirë demokracisë bashkëkohore. Në peridhën e Rilindjes, dinastia katalonase nuk u shpërbë por u shndërrua në një dinasti të re realiste, e prejardhur nga Kastila, ku Katalonia kishte trashëguar pavarësinë e vet politike. Katalonia nuk mori pjesë në mesin e konkuistadorëve të Amerikës dhe dalë ngadalë u shtri në Mesdhe. Në vitin 1640 Katalonia bëhet viktime e luftërave mes Kastiles dhe Francës, nga e cila doli e shpartalluar, por ajo ruajti konstitucionin dhe të drejtat. Ishte në rrugë drejt shpërbërjes, derisa në një kohë kur nga Portugalia rifitoi pavarësinë.Centralizmi dhe shpirti kolonizator i kastilianëve në konfrontim me katalonasit më në fund u intensifikuan në vititn 1714 gjatë luftës së Sukcesionit të aleancës së Kastilës dhe Francës kur pësuan disfatë Katalonia, Anglia dhe Austria. Kastilia pushtoi të gjitha territore me të drejtën e fitimtarit. Të gjitha të drejtat e Katalonasve u shfuqizuan dhe katatonia pësoi një humbje gjuhësore, kulturore dhe kombëtare. Por përderisa Spanja jetonte nga të adhurat që merrte nga kolonitë, Katalonia me shpirtin e pavarur do të shndërrohet në zonën më të pasur më të zhvilluar industriale në Gadishullin Iberik. Për më shumë se 100 vjet Katalonia kërkoi të rikuperonte traktate e veta dalluese. Duke shkuar drejt qëllimit shekullor, Katalonia pak nga pak do të organizohet. Katalonizmi politik do të shoqërohet me zhvillimin ekonomik të fundit të shekullit XIX, kohë kjo kur Katalonia riktheu shkëlqimin e saj kultural deri në dhjetshën e tretë të shekullit XX.... Katalonia, vullneti për të qenë Katalonia mbi të gjitha është rezultat i një vullneti për të qenë.Logjika historike shpie në realitetin kombëtar katalonian dhe që është një pozicion i reprezentuar drejtpërdrejt i shpërbërjes. Por forca, vullneti dhe atdhetaria e katalonëve kanë mbetur një mundësi për të mbijetuar si komb. Fatkeqësia është në faktin e mangësisë demografike dhe përpjekjet që janë bërë gjatë shekujve nga Spanja dhe Franca për ta shpërbërë si popull. Edhe sot në kuadër të së ardhmes së bashkuar të popujve evropianë, ne katalogët dëshirojmë të marrim pjesë drejtpërdrejt, pa ndërmjetësues, si një popull i lirë në mesin e popujve të tjerë të Evropës. Dhe për këtë, kërkojmë për Kataloninë të njëjtat të drejta sikur për popujt e tjerë të kontinentit, të drejtën për të qenë, të drejtën për të vendosur lirshëm dhe në mënyrë demokratike rreth ushtrimit të të drejtave për vetëvendosje, për të ardhmen tonë. Evropa e di se përderisa të jetojë qoftë edhe një katalonas, eksiston edhe realiteti kombëtar i katalonasve dhe që katalonët tanë e hedhin poshtë dhe nuk pranojmë të jenë fataliteti i historisë dhe i vullnetit të më të fortit. Kemi të drejtë për të ekzistuar plotësisht. Katalonia sotKatalonia gjendet në zonën veri-perëndimore të Gadishullit Iberik. Territori i saj shtrihet në trekëndëshin prej 32.000 km2 me një popullatë prej 6 milionë banorë. Nga shkaqet e njohura ekonomike, popullata aktive katalonase ka mbetur vetëm 15.9 për qind nga popullata shumicë spanjolle. Të ardhurat për një banor janë më të ulëta për 24 për qind, në krahasim me të ardhurat e banorëve spanjollë, ndërkohë që realizon përafërsisht 20 për qind të prodhimeve të brendshme. Gjuha e vetme e katalonasve është katalonishtja, e shprehur në një mënyrë të vetë së bashku me spanjollishten kastiliane, si kategori e gjuhëve zyrtare e këtij etniteti autonom. Zonat e tjera gjeografike, ku shfaqet katalonishtja si gjuhë dhe kulturë është edhe në komunitetin e Valencias, në ishujt Baleari, frëngjishtja orientale e komunitetit të Aragonës. Principata e Andorës, pastaj veriu i Katalonisë, të cilën e ka marrë Franca, në vitin 1659, qyteti Alghero në Sardenjë. Ky territor përfshin një popullatë komplekse me rreth 10 milionë banorë. Barcelona, kryeqyteti i Katalonisë, është një qytet me rëndësi i Evropës. Gjendja mes detit dhe maleve është një histori e spikatur rreth 2000 vjet lashtësi, dhe e cila ka portin më të njohur të Mesdheut. Barcelona ishte qendra e lojërave Olimpike të vitit 1992. Përcaktimi për të ekzistuarNe katalonët duam ta afirmojmë vullnetin tonë për të marrë pjesë drejtpërdrejt dhe pa kushtëzime në të ardhmën e politikës së përbashkët evropiane, si njëri prej popujve të saj. Dhe për këtë dëshirojmë të deklarohemi për Kataloninë dhe për të drejtat e saj, të njëjta me të drejtat e popujve të kontinentit evropian. Të drejtën për të ekzistuar dhe të drejtën për të vendosur për të ardhmen tonë, të drejtën për të ushtruar vetëqeverisjen e lirë dhe demokratike. ( Publikuar nga Orzaio Vasta, më 26 qershor 2008 në A RARIKA) Përktheu nga italishtja A.Q.
STORIA DELLLA CATALOGNA
La Catalogna è un Paese europeo piccolo, diverso, antico. Una delle nazioni più antiche d'Europa ubicato nel Nordest della Penisola Iberica, con una superficie di 32.000 Km2 e una popolazione di 6 milioni di abitanti.Questa terra è stata profondamente romanizzata, e ciò le ha conferito un marcato carattere latino. La mescolanza dei popoli autoctoni con la civiltà che giunse da Roma diede origine alla lingua catalana e al popolo catalano, che da allora diventerà un costante ricettore di popoli e culture. La Catalogna nacque politicamente più di mille anni fa, terra libera fra gli arabi della Penisola Iberica e i Franchi del Nord.Nel Medio Evo la Catalogna si consolida come nazione, fungendo da ponte fra due civiltà: l'Islam e il Cristianesimo. La sua espansione giunge all'Occitania, fino alla Provenza a nord, l'Aragona a ovest, le Baleari, la Sardegna e la Corsica a est, Valenza al sud, e più in là, la Sicilia, Napoli, il Nord Africa e l'Oriente. È un'epoca di potenza economica e culturale. Il commercio catalano domina il Mediterraneo e sviluppa leggi e tecniche. La poesia, la filosofia, l'arte romanica e quella gotica conoscono in Catalogna momenti di splendore universale. La Catalogna diede impulso al sistema federale e democratico, e le sue istituzioni medievali furono le antesignare delle moderne democrazie. Nel Rinascimento la dinstia catalana non ebbe discendenza e una nuova dinastia reale, proveniente dalla Castiglia, sali al trono, benché la Catalogna conservasse l'independenza politica. La Catalogna non partecipò con Castiglia alla conquista dell'America, e poco a poco perse importanza nel Medterraneo. Nel 1640 la Catalogna divenne la vittima della guerra fra la Castiglia e la Francia, fra le quali fu spartita; essa conservò le sue constituzioni e i suoi diritti ma entrò in decadenza, mentre nel frattempo il Portogallo raggiungeva l'indipendenza. Il centralismo e lo spirito colonizzatore della Castiglia nei confronti della Catalogna si intensificarono fino a che, nel 1714, durante la Guerra di Successione, la Castiglia e la Francia, alleate, sconfissero la Catalogna, l'Inghilterra e l'Austria. La Castiglia si impadroni di tutti i suoi territori per diritto di conquista. Tutti i diritti catalani furono aboliti, venne bandita la lingua catalan e la disfattta nazionale e culturale fu completa. Ma mentre la Spagna viveva della rendita delle colonie, la Catalogna, con il suo spirito intraprendente, divenne la zona più industrializzata e ricca della Peninsola Iberica.Per più de 100 anni la Catalogna cercò di recuperare i propi tratti differenziali. A partire dalla metà del socolo scorso, la Catalogna si organizza poco a poco. Il catalnismo politico accompagna il crescente sviluppo economico della fine del XIX secolo e la Catalogna torna a vivere uno splendore culturale fino al primo terzo del XX secolo. Il Modernismo, il Novecentismo o l'Avanguardismo di pittori, letterati e architetti colllocano la Catalogna di nuovo alla testa dei movimenti europei più avanzati. Ciò avviene parallelamente anche nell'organizzazione politica del Paese, che recupera le sue istituzioni politiche fino a che la sciagurata Guerra Civile del 1936 conduce a 40 anni di dittatura e la Catalogna viene di nuovo annichilata. La Catalogna venne di nuovo annichilata, la sua lingua venne proibita e la sua cultura perseguitata. Venne avviato un brutale processo di repressione che portò persino al fucilamento del Presidente della Generalitat dell'epoca.
LA CATALOGNA, VOLONTÀ DI ESSERE
La Catalogna è, soprattutto il risultato di una volontà di essere. La logica della storia sembrava condurre la realtà nazionale catalana a una posizione di pura rappresentanza o addrittura alla sua scomparsa. Ma la forza, la volontà e il patriottismo dei catalani hanno reso possibile la sopravvivenza della Catalogna come nazione, malgrado la nostra debolezza demografica e malgrado i tentativi, nel corso dei secoli, della Spagna e della Francia di farci scomparire come popolo. Ed è oggi, nel quadro della futura unione politica europea, che noi catalani vogliamo prendervi parte direttamente, senza intermediari, come un popolo libero fra altri popoli liberi d'Europa. Ed è per questo che chiediamo per la Catalogna lo stesso diritto di altre nazioni del continente; il diritto a essere, il diritto a decidere liberamente e democraticamente, attraverso l'esercizio del diritto all'autodeterminazione, il nostro futuro. L'Europa sappia che mentre c'è anche un solo catalano vivo, la realtà nazionale catalana esisterà, e che noi catalani ci rifiutiamo di accettare che siano la fatalità della storia e la volontà del più forte a decidere quali popoli abbiano diritto ad esistere pienamente e quali no.
LA CATALOGNA OGGI
La Catalogna si trova situata nella zona nord-ovest della penisola Iberica. Il territorio comprende un triangolo di 32.000 Km2 con una popolazione di 6 milioni di abitanti. In termini strettamente economici, la popolazione attiva catalana equivale ad un 15,9% del totale spagnolo. Il reddito per abitante è più alto della media spagnola di un 24% e genera approssimativamente un 20% del prodotto interno lordo.La lingua propria della Catalogna è il catalano, e gode, allo stesso modo ed insieme allo spagnolo castigliano, della categoria di lingua ufficiale di questa comunità autonoma. Le altre zone geografiche che compartono quella catalana come lingua e cultura propria sono la comunità di Valencia, le isole Baleari, la frangia orientale della comunità di Aragona, il Principato di Andorra, il nord della Catalogna (che appartiene alla Francia dal 1659) e la città di Alghero, in Sardegna. Questo territorio comprende una popolazione complessiva di 10 milioni di abitanti.Barcellona, la capitale della Catalogna, è anche una importante città europea. Situata tra il mare e la montagna, ha una storia che risale a circa 2000 anni di antichità e dispone di uno dei più importanti porti del Mediterraneo.Barcellona fu la sede dei giochi olimpici del 1992. LA DETERMINAZIONE DI ESISTERE
Noi catalani vogliamo affermare la nostra volontà di partecipare direttamente e senza intermediazioni nel contesto della futura unione politica europea, come una qualunque nazione europea. È per questo, quindi, che vogliamo reclamare per la Catalogna gli stessi diritti delle altre nazioni del continente europeo: il diritto di esistere ed il diritto di decidere del nostro futuro, per mezzo dell'esercizio dell'autogoverno libero e democratico.
Pubblicato da Orazio Vasta a giovedì, giugno 26, 2008.
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UN FRATERNO E INTERNAZIONALISTA SALUTO AL MIO AMICO DIRETTORE E A TUTTA LA REDAZIONE DELLA COMBATTENTE RADIO KOSOVA E LIRE!
ORAZIO VASTA
MUSUMECI E IL PdSUD,ALLEATI OLTRE LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI CATANIA?
CON NELLO MUSUMECI, MOLTO PIU' DI UNA ALLEANZA ELETTORALE.
In una riunione dei quadri regionali del Partito del Sud, Erasmo Vecchio, coordinatore regionale dellla formazione meridionalista, ha sottolineato il successo alle elezioni comunali e provinciali di Catania, in cui lo stesso è stato impegnato a sostegno delle liste "arancione" guidate da Nello Musumeci. Per Erasmo Vecchio: "Nello Musumeci ha promosso una iniziativa che ha toccato il cuore e la ragione dei cittadini liberi. Una esperienza che merita di trovare una coerente continuità per dare voce acoloro che chiedono alla politica, con la "P" maiuscola, le giuste risposte ai tanti problemi che affliggono la comunità catanese e siciliana". In tale ambito il PdSUD promuoverà a breve un incontro tra Nello Musumeci ed i quadri del partito, a livello regionale e meridionale, per verificare le modalità di una comune azione politica con gli autononomisti del PdSUD".
Indizione referendum per l'Indipendenza del Veneto
Ricevo e pubblico con SOLIDARIETA'...Petizione per
Indizione referendum per l'Indipendenza del Veneto
Ai Cittadini Veneti
Indizione referendum per l'Indipendenza del Veneto
Ai Cittadini Veneti
IO, Cittadino Veneto e Europeo, richiedo che i cittadini veneti siano chiamati ad esprimere la propria volontà rispondendo al seguente quesito referendario: "Vuoi che la Repubblica Veneta sia uno stato indipendente con una piena personalità giuridica internazionale e legale? ".
FIRMA E PASSAPAROLA!!
AUTONOMISMO SENZ'ANIMA E DINTORNI...
Chiàcchiari e tabacchieri di ligna...
‘U Munti 'un li mpigna, dice un antico proverbio Siciliano.
E' una brutta pagina quella della fiducia accordata dagli autonomisti a Berlusconi sulla base di una semplice promessa, per quanto solenne. Volendola anche mettere tra parentesi, resta una ferita difficilmente sanabile. Parliamoci chiaro, l'unica cosa che consentirebbe ai Siciliani di perdonare al loro Presidente tanta "alleanza", fatta anche e soprattutto di accettazione di incredibili assoggettamenti dell'agenda politica italiana alle esigenze personalissime del cavaliere, è che alla fine "porti a casa" qualcosa di concreto per la Sicilia. La politica è realismo e se si ottiene qualcosa che ci è negato da 60 anni si può anche accettare qualche compromesso.Ma se questo sostegno è fondato su vuote parole, no, questo sarebbe puro trasformismo senz'anima. Poteva pretendere un emendamento in corsa prima della fiducia, poteva comunque (di fronte alla "promessa") astenersi, no! il gruppo MPA ha votato compatto la fiducia. Realpolitik? Va bene, ma allora domani mattina pretenda il ristoro dei fondi sottratti a Calabria e Sicilia. Se così non sarà ci si metterà tutti su una brutta piega. Chi rappresenta oggi la Sicilia a Montecitorio? Non crediamo a PD e UDC che votano contro: lo fanno perché sono all'opposizione, se ci fosse il "loro" governo sarebbero yesmen peggio di quelli del PDL. Non sono quindi credibili. Pretenda dunque il Presidente in cambio l'applicazione immediata del "nostro" federalismo fiscale. E non si appelli più alla Corte Costituzionale per difenderlo. Ne abbiamo spulciato un po' la giurisprudenza e abbiamo scoperto che l'Alta Corte è caduta proprio sul federalismo fiscale (guarda un po').
Pubblicato Friday, 27 June ****************************************************
www.laltrasicilia.org
‘U Munti 'un li mpigna, dice un antico proverbio Siciliano.
E' una brutta pagina quella della fiducia accordata dagli autonomisti a Berlusconi sulla base di una semplice promessa, per quanto solenne. Volendola anche mettere tra parentesi, resta una ferita difficilmente sanabile. Parliamoci chiaro, l'unica cosa che consentirebbe ai Siciliani di perdonare al loro Presidente tanta "alleanza", fatta anche e soprattutto di accettazione di incredibili assoggettamenti dell'agenda politica italiana alle esigenze personalissime del cavaliere, è che alla fine "porti a casa" qualcosa di concreto per la Sicilia. La politica è realismo e se si ottiene qualcosa che ci è negato da 60 anni si può anche accettare qualche compromesso.Ma se questo sostegno è fondato su vuote parole, no, questo sarebbe puro trasformismo senz'anima. Poteva pretendere un emendamento in corsa prima della fiducia, poteva comunque (di fronte alla "promessa") astenersi, no! il gruppo MPA ha votato compatto la fiducia. Realpolitik? Va bene, ma allora domani mattina pretenda il ristoro dei fondi sottratti a Calabria e Sicilia. Se così non sarà ci si metterà tutti su una brutta piega. Chi rappresenta oggi la Sicilia a Montecitorio? Non crediamo a PD e UDC che votano contro: lo fanno perché sono all'opposizione, se ci fosse il "loro" governo sarebbero yesmen peggio di quelli del PDL. Non sono quindi credibili. Pretenda dunque il Presidente in cambio l'applicazione immediata del "nostro" federalismo fiscale. E non si appelli più alla Corte Costituzionale per difenderlo. Ne abbiamo spulciato un po' la giurisprudenza e abbiamo scoperto che l'Alta Corte è caduta proprio sul federalismo fiscale (guarda un po').
Pubblicato Friday, 27 June ****************************************************
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IL FALSO FEDERALISMO FISCALE DELLA LEGA NORD!
M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure
COMUNICATO STAMPA
Venerdì 27 giugno 2008
a cura diFranco Bampi e Vincenzo Matteucci
Alla cortese attenzione di Orazio Vasta
Forum del M.I.L.Esprimi la tua opinione su questo comunicato cliccando qui!
Si può firmare anche via e-mail e si può scaricare il modulo per la raccolta firme
Federalismo fiscale per la Liguria
LIGURIA "svegliati"!
Vogliono fare il "federalismo fiscale", sul "modello LOMBARDIA", proposto dalla LEGA NORD. Tale "modello" prevede che il 15% dell'Irpef e l’80% dell'Iva e le sovratasse su tabacchi e giochi restino nelle Regioni dove sono riscosse.
Alla Regione LIGURIA che è l'unica Regione italiana con una percentuale ALTISSIMA di "tasse portuali" (circa 5 miliardi di Euro all'anno!!!), questo tipo di "federalismo" NON PUÒ ANDARE BENE!
È indispensabile che la Regione Liguria possa trattenere anche l'80% di TUTTE le tasse portuali riscosse nei Porti Liguri!!!
È chiaro che alla Lombardia, che non incassa nemmeno 1 Euro di "tasse portuali", NON AVENDO ALCUN PORTO, non gliene "frega niente" delle "tasse portuali"!!! La Liguria però DEVE TENERSI tutto l'inquinamento provocato dai "traffici portuali"!!!
Inoltre la Liguria, insieme alla Val d'Aosta, sono le uniche Regioni, che producono il DOPPIO dell'energia elettrica che consumano. Però nella Regione Val d'Aosta, tutte le centrali idroelettriche, sono state "inglobate" in una Società di proprietà della Regione e l'energia elettrica che producono viene "venduta" all'ENEL e la Regione... incassa i soldi!
In Liguria invece di tutta l'energia elettrica prodotta dalle centrali di Vado-Savona, Genova e La Spezia, i Cittadini Liguri si tengono solamente... l'inquinamento!!!
LIGURI "svegliamoci"!
Invitiamo i Consigli Provinciali ed i Consigli Comunali di tutta la Liguria ad approvare "documenti2 che invitano il Consiglio Regionale ad "attivarsi2 presso il governo italiano, affinché "TENGA CONTO" di queste "particolarità" della LIGURIA!
Contemporaneamente invitiamo i Cittadini LIGURI ad esercitare anche loro una "notevole pressione" sottoscrivendo la "RACCOLTA DI FIRME".
Ai "mezzi d'informazione Liguri" non interessa condurre questa "battaglia" in difesa dei LEGITTIMI diritti ed interessi della LIGURIA?
N.B.: Il M.I.L. invita tutti i suoi iscritti e simpatizzanti a "RACCOGLIERE FIRME" in tutta la LIGURIA!
Il testo del comunicato è stato distribuito anche come volantinoper il formato pdf cliccare qui *** per il formato htm cliccare qui Invia questa e-mail ad amici e conoscenti.
M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure
Alla cortese attenzione di Orazio Vasta
Forum del M.I.L.Esprimi la tua opinione su questo comunicato cliccando qui!
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Federalismo fiscale per la Liguria
LIGURIA "svegliati"!
Vogliono fare il "federalismo fiscale", sul "modello LOMBARDIA", proposto dalla LEGA NORD. Tale "modello" prevede che il 15% dell'Irpef e l’80% dell'Iva e le sovratasse su tabacchi e giochi restino nelle Regioni dove sono riscosse.
Alla Regione LIGURIA che è l'unica Regione italiana con una percentuale ALTISSIMA di "tasse portuali" (circa 5 miliardi di Euro all'anno!!!), questo tipo di "federalismo" NON PUÒ ANDARE BENE!
È indispensabile che la Regione Liguria possa trattenere anche l'80% di TUTTE le tasse portuali riscosse nei Porti Liguri!!!
È chiaro che alla Lombardia, che non incassa nemmeno 1 Euro di "tasse portuali", NON AVENDO ALCUN PORTO, non gliene "frega niente" delle "tasse portuali"!!! La Liguria però DEVE TENERSI tutto l'inquinamento provocato dai "traffici portuali"!!!
Inoltre la Liguria, insieme alla Val d'Aosta, sono le uniche Regioni, che producono il DOPPIO dell'energia elettrica che consumano. Però nella Regione Val d'Aosta, tutte le centrali idroelettriche, sono state "inglobate" in una Società di proprietà della Regione e l'energia elettrica che producono viene "venduta" all'ENEL e la Regione... incassa i soldi!
In Liguria invece di tutta l'energia elettrica prodotta dalle centrali di Vado-Savona, Genova e La Spezia, i Cittadini Liguri si tengono solamente... l'inquinamento!!!
LIGURI "svegliamoci"!
Invitiamo i Consigli Provinciali ed i Consigli Comunali di tutta la Liguria ad approvare "documenti2 che invitano il Consiglio Regionale ad "attivarsi2 presso il governo italiano, affinché "TENGA CONTO" di queste "particolarità" della LIGURIA!
Contemporaneamente invitiamo i Cittadini LIGURI ad esercitare anche loro una "notevole pressione" sottoscrivendo la "RACCOLTA DI FIRME".
Ai "mezzi d'informazione Liguri" non interessa condurre questa "battaglia" in difesa dei LEGITTIMI diritti ed interessi della LIGURIA?
N.B.: Il M.I.L. invita tutti i suoi iscritti e simpatizzanti a "RACCOGLIERE FIRME" in tutta la LIGURIA!
Il testo del comunicato è stato distribuito anche come volantinoper il formato pdf cliccare qui *** per il formato htm cliccare qui Invia questa e-mail ad amici e conoscenti.
M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure
Via XX Settembre 21/7 (4° piano) 16121 Genova
Tel e Fax 010-585263
E-mail mil@mil2002.org
*************************************
Ricevo da "Due Sicilie":
SUD "SVEGLIATI"!
Vogliono fare il "federalismo fiscale", sul "modello LOMBARDIA", proposto dalla LEGA NORD.
SUD "SVEGLIATI"!
Vogliono fare il "federalismo fiscale", sul "modello LOMBARDIA", proposto dalla LEGA NORD.
Tale "modello" prevede che il 15% dell'Irpef e l’80% dell'Iva e le sovratasse su tabacchi e giochi restino nelle Regioni dove sono riscosse.È evidente che alla Lombardia, che non incassa nemmeno 1 Euro di "tasse portuali",NON AVENDO ALCUN PORTO, non gliene "frega niente" delle "tasse portuali"!!!Alle Regioni Meridionali e Siciliane che hanno una percentuale elevata di "tasse portuali" (oltre 8 miliardi di Euro all'anno!!!), questo tipo di "federalismo" NON PUÒ ANDARE BENE!
È assolutamente indispensabile che TUTTO il SUD possa trattenere anche l'80% di TUTTE le tasse portuali riscosse nei propri Porti".
CATANIA,MARMELLATE PIZZO FREE
Da:
comitato@addiopizzocatania.org
A:
oraziovasta@libero.it
Oggetto:
appuntamenti addiopizzo catania
Ricevuto il:
28/06/08 11:58
Domenica 29/06 dalle ore 12 e dalle ore 19,i ragazzi di addiopizzo saranno in via siena 1,davanti la parrocchia di S.Pietro e Paolo,per raccogliere le firme di adesione al progetto del consumo critico e per vendere le marmellate pizzo free.
Lunedì 30 giugno dalle ore 13,saranno alla mensa della cittadella universitaria per un banchetto informativo.
comitato@addiopizzocatania.org
A:
oraziovasta@libero.it
Oggetto:
appuntamenti addiopizzo catania
Ricevuto il:
28/06/08 11:58
Domenica 29/06 dalle ore 12 e dalle ore 19,i ragazzi di addiopizzo saranno in via siena 1,davanti la parrocchia di S.Pietro e Paolo,per raccogliere le firme di adesione al progetto del consumo critico e per vendere le marmellate pizzo free.
Lunedì 30 giugno dalle ore 13,saranno alla mensa della cittadella universitaria per un banchetto informativo.
venerdì 27 giugno 2008
QUEL "COMUNISTA RIFORMISTA" MAGIARO GIUSTIZIATO DAL SOCIAL-IMPERIALISMO SOVIETICO...
RICEVO E PUBBLICO...
FOCUS TRINAKRIA
pri la kultura siciliana ‘nto munnu
Via Brunetto Latini, 26 - 90141 Palermo
Tel 091329456 - fax 091329456
e-mail: focustrinakria@yahoo.it
NOTA STAMPA – PRESS RELEA
FOCUS TRINAKRIA HA RICORDATO, A 50 ANNI DALL’ESECUZIONE,
LA FIGURA DEL PRESIDENTE UNGHERESE IMRE NAGY
FOCUS TRINAKRIA,think tank culturale del sicilianismo e dell’indipendentismo democratico e progressista siciliano ha varato un ciclo di seminari e conferenze su di una composita serie di eventi e/o argomenti collegati tra loro dal filo comune del tema: “LA SICILIA TRA IDEE E FATTI NEL “SECOLO BREVE”.
Il primo appuntamento è stato quello, ieri, in occasione del seminario su : IMRE NAGY E LA RIVOLUZIONE UNGHERESE A 50 ANNI DAL SUO ASSASSINIO.
Il seminario si è svolto a Palermo, nei locali di Via Brunetto Latini, 26.
La relazione è stata svolta da Fabio CANNIZZARO, Presidente del sodalizio.
“ La rivoluzione Ungherese del ’56 fu infatti uno degli avvenimenti che ebbe un forte, avvertito impatto sulla Società, disgelando anche a Sinistra, il volto autocratico ed autoritario del comunismo sovietico. Ci sembrava dunque giusto avviare questo ciclo di incontri ricordando Imre Nagy “ ha esordito CANNIZZARO.
“Nagy fu Presidente del Consiglio e leader della Rivoluzione Magiara.Eric J Hobsbawm definì mirabilmente Nagy un “comunista riformista”.
Infatti non può e non deve essere dimenticato che Egli fu e restò sempre nell’alveo dell’ideologia di sinistra.
Del resto era vissuto a lungo a Mosca e aveva respirato a pieni polmoni l’aria cominternista” - ha proseguito il Presidente di Focus Trinakria.
“ Possiamo dire che Nagy era un uomo d’apparato che quando venne chiamato a ricoprire la massima responsabilità istituzionale di governo in Ungheria attraverso una profonda, sofferta introspezione, mediata anche da vari avvenimenti ed esperienze, maturò una Nuova Visione.
Nuova Prospettiva che grazie a Lui e al suo esecutivo divenne volontà generale di cambiamento che coinvolse e pervase la gran parte del popolo ungherese.
Molto si è scritto e dibattuto sul senso più vero e genuino della rivoluzione ungherese. Noi di Focus Trinakria ovviamente non possediamo una verità ultima e/o ultimativa, semmai preferiamo, invece, analizzare le azioni e le scelte politiche fatte da Nagy, dal suo entourage e dal Governo da Lui presieduto.
Se dunque riduciamo l’angolo visuale a questo ambito notiamo con tutta evidenza che si trattò di un concreto tentativo di AUTORIFORMA, una sorta di PERESTROJKA MAGIARA ante litteram che mirava , in una ottica comunque socialista, a portare l’Ungheria al pluripartitismo e alla neutralità tra i due blocchi “.
CANNIZZARO è poi passato ad analizzare in modo più dettagliato gli effetti che gli eventi ungheresi del ’56 ebbero nel Mondo, sul corpo del movimento operaio e sulla società anche in Sicilia.
Si è trattato di una incursione storiografica e politologica in un mondo, ideale e politico, oggi scomparso, che allora era “spaccato “ in due parti.
“ Divisione dei cui effetti, già negli anni ’40 erano rimaste vittime – ha ricordato CANNIZZARO - le aspirazioni del Popolo e della Nazione Siciliana ( Vyšinskij a Palermo - dicembre 1943 ).
Ebbene i “fatti d’Ungheria” contribuirono, non poco, anche in Sicilia a scuotere equilibri e confini di quel mondo bipolare.”
Molto interessante è stata poi la parte della relazione in cui CANNIZZARO ha contornato il senso del pensiero e della visione di Nagy anche attraverso l’estrapolazione e la lettura di alcuni brani di suoi scritti politici attenzionando la sensibilità dello Statista magiaro per temi come: l’indipendenza, l’eguaglianza dei diritti e l’autodecisione e la riflessione sui colonialismi.
Il seminario si è poi concluso con un piccolo confronto-dibattito con l’uditorio in sala e con un arrivederci alla prossima conferenza del ciclo organizzato da Focus Trinakria. L’addetto alla Comunicazione
e P.R. di Focus Trinakria-
(G.Basile)
Palermo, 26 giugno 2008
FOCUS TRINAKRIA
pri la kultura siciliana ‘nto munnu
Via Brunetto Latini, 26 - 90141 Palermo
Tel 091329456 - fax 091329456
e-mail: focustrinakria@yahoo.it
NOTA STAMPA – PRESS RELEA
FOCUS TRINAKRIA HA RICORDATO, A 50 ANNI DALL’ESECUZIONE,
LA FIGURA DEL PRESIDENTE UNGHERESE IMRE NAGY
FOCUS TRINAKRIA,think tank culturale del sicilianismo e dell’indipendentismo democratico e progressista siciliano ha varato un ciclo di seminari e conferenze su di una composita serie di eventi e/o argomenti collegati tra loro dal filo comune del tema: “LA SICILIA TRA IDEE E FATTI NEL “SECOLO BREVE”.
Il primo appuntamento è stato quello, ieri, in occasione del seminario su : IMRE NAGY E LA RIVOLUZIONE UNGHERESE A 50 ANNI DAL SUO ASSASSINIO.
Il seminario si è svolto a Palermo, nei locali di Via Brunetto Latini, 26.
La relazione è stata svolta da Fabio CANNIZZARO, Presidente del sodalizio.
“ La rivoluzione Ungherese del ’56 fu infatti uno degli avvenimenti che ebbe un forte, avvertito impatto sulla Società, disgelando anche a Sinistra, il volto autocratico ed autoritario del comunismo sovietico. Ci sembrava dunque giusto avviare questo ciclo di incontri ricordando Imre Nagy “ ha esordito CANNIZZARO.
“Nagy fu Presidente del Consiglio e leader della Rivoluzione Magiara.Eric J Hobsbawm definì mirabilmente Nagy un “comunista riformista”.
Infatti non può e non deve essere dimenticato che Egli fu e restò sempre nell’alveo dell’ideologia di sinistra.
Del resto era vissuto a lungo a Mosca e aveva respirato a pieni polmoni l’aria cominternista” - ha proseguito il Presidente di Focus Trinakria.
“ Possiamo dire che Nagy era un uomo d’apparato che quando venne chiamato a ricoprire la massima responsabilità istituzionale di governo in Ungheria attraverso una profonda, sofferta introspezione, mediata anche da vari avvenimenti ed esperienze, maturò una Nuova Visione.
Nuova Prospettiva che grazie a Lui e al suo esecutivo divenne volontà generale di cambiamento che coinvolse e pervase la gran parte del popolo ungherese.
Molto si è scritto e dibattuto sul senso più vero e genuino della rivoluzione ungherese. Noi di Focus Trinakria ovviamente non possediamo una verità ultima e/o ultimativa, semmai preferiamo, invece, analizzare le azioni e le scelte politiche fatte da Nagy, dal suo entourage e dal Governo da Lui presieduto.
Se dunque riduciamo l’angolo visuale a questo ambito notiamo con tutta evidenza che si trattò di un concreto tentativo di AUTORIFORMA, una sorta di PERESTROJKA MAGIARA ante litteram che mirava , in una ottica comunque socialista, a portare l’Ungheria al pluripartitismo e alla neutralità tra i due blocchi “.
CANNIZZARO è poi passato ad analizzare in modo più dettagliato gli effetti che gli eventi ungheresi del ’56 ebbero nel Mondo, sul corpo del movimento operaio e sulla società anche in Sicilia.
Si è trattato di una incursione storiografica e politologica in un mondo, ideale e politico, oggi scomparso, che allora era “spaccato “ in due parti.
“ Divisione dei cui effetti, già negli anni ’40 erano rimaste vittime – ha ricordato CANNIZZARO - le aspirazioni del Popolo e della Nazione Siciliana ( Vyšinskij a Palermo - dicembre 1943 ).
Ebbene i “fatti d’Ungheria” contribuirono, non poco, anche in Sicilia a scuotere equilibri e confini di quel mondo bipolare.”
Molto interessante è stata poi la parte della relazione in cui CANNIZZARO ha contornato il senso del pensiero e della visione di Nagy anche attraverso l’estrapolazione e la lettura di alcuni brani di suoi scritti politici attenzionando la sensibilità dello Statista magiaro per temi come: l’indipendenza, l’eguaglianza dei diritti e l’autodecisione e la riflessione sui colonialismi.
Il seminario si è poi concluso con un piccolo confronto-dibattito con l’uditorio in sala e con un arrivederci alla prossima conferenza del ciclo organizzato da Focus Trinakria. L’addetto alla Comunicazione
e P.R. di Focus Trinakria-
(G.Basile)
Palermo, 26 giugno 2008
SOLIDARIETA' CON IL POPOLO DI CONDOFURI!
Caro Orazio, questo è quanto mi ha spedito Fortunato Vadalà, cosa ne pensi?
http://nazionedelleduesicilie.blogspot.com/
************************
"Un monitoraggio scientifico serio e rigoroso.
E'quanto chiede, con una raccolta di firme,un comitato spontaneo di cittadini di Condofuri alle autorità sanitarie competenti, facendo riferimento all'elevato numero di neoplasie ematologiche maligne riscontrate negli ultimi anni nel territorio comunale, in particolare,e sull'intera area del Basso Ionio reggino, più in generale.
"L'elevato numero di casi di neoplasie ematologiche maligne e la loro concentrazione in aree territoriali bel definite-" afferma il comitato, il quale comprende , tra l'altro, un gran numero di persone colpite dalle malattie -" ci porta a chiedere alle autorità competenti, in primis quelle sanitarie, uno studio attento e approfondito della problematica per capire quelle che possono essere le cause di un numero rilevante di casi di malattie in contesti nei quali non esiste una concentrazione di impianti industriali, tale da darne una prima ed evidente spiegazione".
Il comitato si riferisce ad uno specifico tipo di neoplasie, ma rilevanti sono i casi di altre fattispecie tumorali per cui, si sostiene, è necessario porre adeguata attenzione al fenomeno, per predisporre le strategie più adeguate per la risoluzione del problema.
Il comitato, oltre a porre in evidenza la problematica in questione, richiama l'attenzione sul fatto che per curare malattie di questo tipo, le strutture sanitarie necessitano di quantità elevate di sangue, per cui, in collaborazione con l'Associazione Adspem, sta per organizzare una giornata di raccolta straordinaria del prezioso liquido a Condofuri nel mese di agosto, e, comunque, invita tutti coloro i quali possono, a recarsi presso i centri trasfusionali per diventare donatori di sangue.."Donare sangue è un atto di civiltà soprattutto per far fronte alle necessità quotidiane e fronteggiare, nel migliore dei modi le emergenze, poiché lo scopo è quello di raggiungere l'autosufficienza territoriale nella disponibilità del prezioso liquido".
I componenti del comitato, in conclusione, invitano chi fosse interessato ad aderire alla raccolta delle firme di rivolgersi alle persone, note nella cittadina, che la stanno portando avanti, e auspicano che,al più presto,si possa mettere in moto una organizzazione a livello politico e sanitario,tale da dare risposte per una problematica che, interessa, sempre di più , un maggiore numero di persone nell'intera Area del Basso Ionio Reggino e ,fare sentire queste ultime e le loro famiglie un po' meno abbandonate nell'affrontare dinamiche nuove, sconosciute alla storia propria del territorio in cui sono nate e cresciute".
http://nazionedelleduesicilie.blogspot.com/
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"Un monitoraggio scientifico serio e rigoroso.
E'quanto chiede, con una raccolta di firme,un comitato spontaneo di cittadini di Condofuri alle autorità sanitarie competenti, facendo riferimento all'elevato numero di neoplasie ematologiche maligne riscontrate negli ultimi anni nel territorio comunale, in particolare,e sull'intera area del Basso Ionio reggino, più in generale.
"L'elevato numero di casi di neoplasie ematologiche maligne e la loro concentrazione in aree territoriali bel definite-" afferma il comitato, il quale comprende , tra l'altro, un gran numero di persone colpite dalle malattie -" ci porta a chiedere alle autorità competenti, in primis quelle sanitarie, uno studio attento e approfondito della problematica per capire quelle che possono essere le cause di un numero rilevante di casi di malattie in contesti nei quali non esiste una concentrazione di impianti industriali, tale da darne una prima ed evidente spiegazione".
Il comitato si riferisce ad uno specifico tipo di neoplasie, ma rilevanti sono i casi di altre fattispecie tumorali per cui, si sostiene, è necessario porre adeguata attenzione al fenomeno, per predisporre le strategie più adeguate per la risoluzione del problema.
Il comitato, oltre a porre in evidenza la problematica in questione, richiama l'attenzione sul fatto che per curare malattie di questo tipo, le strutture sanitarie necessitano di quantità elevate di sangue, per cui, in collaborazione con l'Associazione Adspem, sta per organizzare una giornata di raccolta straordinaria del prezioso liquido a Condofuri nel mese di agosto, e, comunque, invita tutti coloro i quali possono, a recarsi presso i centri trasfusionali per diventare donatori di sangue.."Donare sangue è un atto di civiltà soprattutto per far fronte alle necessità quotidiane e fronteggiare, nel migliore dei modi le emergenze, poiché lo scopo è quello di raggiungere l'autosufficienza territoriale nella disponibilità del prezioso liquido".
I componenti del comitato, in conclusione, invitano chi fosse interessato ad aderire alla raccolta delle firme di rivolgersi alle persone, note nella cittadina, che la stanno portando avanti, e auspicano che,al più presto,si possa mettere in moto una organizzazione a livello politico e sanitario,tale da dare risposte per una problematica che, interessa, sempre di più , un maggiore numero di persone nell'intera Area del Basso Ionio Reggino e ,fare sentire queste ultime e le loro famiglie un po' meno abbandonate nell'affrontare dinamiche nuove, sconosciute alla storia propria del territorio in cui sono nate e cresciute".
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Caro Nello,ti ringrazio tantissimo per questa segnalazione...Che penso? Fanno bene i cittadini di Condofuri(RC) e di tutta la zona interessata ad organizzarsi e a far sentire la loro voce.Importantissima la loro richiesta di un monitoraggio scientifico!
E',secondo me,indispensabile che la lotta di queste popolazioni non resti isolata,che venga,invece,sostenuta anche da chi vive in altre zone del Sud e non solo.
Fraternamente,Orazio Vasta
Caro Nello,ti ringrazio tantissimo per questa segnalazione...Che penso? Fanno bene i cittadini di Condofuri(RC) e di tutta la zona interessata ad organizzarsi e a far sentire la loro voce.Importantissima la loro richiesta di un monitoraggio scientifico!
E',secondo me,indispensabile che la lotta di queste popolazioni non resti isolata,che venga,invece,sostenuta anche da chi vive in altre zone del Sud e non solo.
Fraternamente,Orazio Vasta
giovedì 26 giugno 2008
CATALOGNA:LA DETERMINAZIONE DI ESSERCI...
STORIA DELLLA CATALOGNA
La Catalogna è un Paese europeo piccolo, diverso, antico.
La Catalogna è un Paese europeo piccolo, diverso, antico.
Una delle nazioni più antiche d'Europa ubicato nel Nordest della Penisola Iberica, con una superficie di 32.000 Km2 e una popolazione di 6 milioni di abitanti.Questa terra è stata profondamente romanizzata, e ciò le ha conferito un marcato carattere latino. La mescolanza dei popoli autoctoni con la civiltà che giunse da Roma diede origine alla lingua catalana e al popolo catalano, che da allora diventerà un costante ricettore di popoli e culture. La Catalogna nacque politicamente più di mille anni fa, terra libera fra gli arabi della Penisola Iberica e i Franchi del Nord.Nel Medio Evo la Catalogna si consolida come nazione, fungendo da ponte fra due civiltà: l'Islam e il Cristianesimo. La sua espansione giunge all'Occitania, fino alla Provenza a nord, l'Aragona a ovest, le Baleari, la Sardegna e la Corsica a est, Valenza al sud, e più in là, la Sicilia, Napoli, il Nord Africa e l'Oriente. È un'epoca di potenza economica e culturale. Il commercio catalano domina il Mediterraneo e sviluppa leggi e tecniche. La poesia, la filosofia, l'arte romanica e quella gotica conoscono in Catalogna momenti di splendore universale. La Catalogna diede impulso al sistema federale e democratico, e le sue istituzioni medievali furono le antesignare delle moderne democrazie.Nel Rinascimento la dinstia catalana non ebbe discendenza e una nuova dinastia reale, proveniente dalla Castiglia, sali al trono, benché la Catalogna conservasse l'independenza politica. La Catalogna non partecipò con Castiglia alla conquista dell'America, e poco a poco perse importanza nel Medterraneo. Nel 1640 la Catalogna divenne la vittima della guerra fra la Castiglia e la Francia, fra le quali fu spartita; essa conservò le sue constituzioni e i suoi diritti ma entrò in decadenza, mentre nel frattempo il Portogallo raggiungeva l'indipendenza. Il centralismo e lo spirito colonizzatore della Castiglia nei confronti della Catalogna si intensificarono fino a che, nel 1714, durante la Guerra di Successione, la Castiglia e la Francia, alleate, sconfissero la Catalogna, l'Inghilterra e l'Austria. La Castiglia si impadroni di tutti i suoi territori per diritto di conquista. Tutti i diritti catalani furono aboliti, venne bandita la lingua catalan e la disfattta nazionale e culturale fu completa.Ma mentre la Spagna viveva della rendita delle colonie, la Catalogna, con il suo spirito intraprendente, divenne la zona più industrializzata e ricca della Peninsola Iberica.Per più de 100 anni la Catalogna cercò di recuperare i propi tratti differenziali. A partire dalla metà del socolo scorso, la Catalogna si organizza poco a poco. Il catalnismo politico accompagna il crescente sviluppo economico della fine del XIX secolo e la Catalogna torna a vivere uno splendore culturale fino al primo terzo del XX secolo. Il Modernismo, il Novecentismo o l'Avanguardismo di pittori, letterati e architetti colllocano la Catalogna di nuovo alla testa dei movimenti europei più avanzati.Ciò avviene parallelamente anche nell'organizzazione politica del Paese, che recupera le sue istituzioni politiche fino a che la sciagurata Guerra Civile del 1936 conduce a 40 anni di dittatura e la Catalogna viene di nuovo annichilata. La Catalogna venne di nuovo annichilata, la sua lingua venne proibita e la sua cultura perseguitata. Venne avviato un brutale processo di repressione che portò persino al fucilamento del Presidente della Generalitat dell'epoca.
LA CATALOGNA, VOLONTÀ DI ESSERE
La Catalogna è, soprattutto il risultato di una volontà di essere. La logica della storia sembrava condurre la realtà nazionale catalana a una posizione di pura rappresentanza o addrittura alla sua scomparsa. Ma la forza, la volontà e il patriottismo dei catalani hanno reso possibile la sopravvivenza della Catalogna come nazione, malgrado la nostra debolezza demografica e malgrado i tentativi, nel corso dei secoli, della Spagna e della Francia di farci scomparire come popolo. Ed è oggi, nel quadro della futura unione politica europea, che noi catalani vogliamo prendervi parte direttamente, senza intermediari, come un popolo libero fra altri popoli liberi d'Europa. Ed è per questo che chiediamo per la Catalogna lo stesso diritto di altre nazioni del continente; il diritto a essere, il diritto a decidere liberamente e democraticamente, attraverso l'esercizio del diritto all'autodeterminazione, il nostro futuro.L'Europa sappia che mentre c'è anche un solo catalano vivo, la realtà nazionale catalana esisterà, e che noi catalani ci rifiutiamo di accettare che siano la fatalità della storia e la volontà del più forte a decidere quali popoli abbiano diritto ad esistere pienamente e quali no.
LA CATALOGNA OGGI
La Catalogna si trova situata nella zona nord-ovest della penisola Iberica. Il territorio comprende un triangolo di 32.000 Km2 con una popolazione di 6 milioni di abitanti.In termini strettamente economici, la popolazione attiva catalana equivale ad un 15,9% del totale spagnolo. Il reddito per abitante è più alto della media spagnola di un 24% e genera approssimativamente un 20% del prodotto interno lordo.La lingua propria della Catalogna è il catalano, e gode, allo stesso modo ed insieme allo spagnolo castigliano, della categoria di lingua ufficiale di questa comunità autonoma. Le altre zone geografiche che compartono quella catalana come lingua e cultura propria sono la comunità di Valencia, le isole Baleari, la frangia orientale della comunità di Aragona, il Principato di Andorra, il nord della Catalogna (che appartiene alla Francia dal 1659) e la città di Alghero, in Sardegna. Questo territorio comprende una popolazione complessiva di 10 milioni di abitanti.Barcellona, la capitale della Catalogna, è anche una importante città europea. Situata tra il mare e la montagna, ha una storia che risale a circa 2000 anni di antichità e dispone di uno dei più importanti porti del Mediterraneo.Barcellona fu la sede dei giochi olimpici del 1992.
LA DETERMINAZIONE DI ESISTERE
Noi catalani vogliamo affermare la nostra volontà di partecipare direttamente e senza intermediazioni nel contesto della futura unione politica europea, come una qualunque nazione europea. È per questo, quindi, che vogliamo reclamare per la Catalogna gli stessi diritti delle altre nazioni del continente europeo: il diritto di esistere ed il diritto di decidere del nostro futuro, per mezzo dell'esercizio dell'autogoverno libero e democratico.
ABBA LIBERA!
Abbanoa? AbbaLìbera! Sardi uniti nell'autoriduzione.
“Non una goccia d’acqua al mare se prima non abbia fecondato la terra”, era lo slogan degli anni '50, quando in Sardegna si dava avvio alla razionalizzazione dell'assetto idrico. Nessuno si accorgeva di come si andavano a modificare pian piano i rapporti tra le istituzioni e i cittadini.Ciò che di visibile oggi resta, sono le bollette di Abbanoa, sono 57 dighe di cui 4 in costruzione, 2 non invasabili, 32 collaudate di cui 7 a invaso ridotto o nullo, 19 in corso di collaudo. Di visibile resta un paesaggio malamente alterato nella morfologìa e nella mentalità, soprattutto quella di gruppi di potere e clientele che della sacralità dell'acqua hanno perso coscienza per farne libero arbitrio sulle nostre spalle. In questi anni iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, ha più volte denunciato le gravi connessioni tra politica e affari in tema di risorse idriche in Sardegna.iRS si è attivamente pronunciata con l'occupazione del Teatro Lirico di Cagliari nel 2006 mentre si festeggiavano i 60 anni dell'E.A.F., Ente Autonomo del Flumendosa (ente strumentale della Regione) il quale, per uscire dai limiti territoriali definiti per statuto dentro il Campidano di Cagliari, si trasformava in E.R.I.S. per estendere le competenze territoriali in tutta l’isola e due mesi dopo in EN.A.S. per ingiustificate ambizioni di prestigio ancora, con la classe politica sarda votante all'unanimità: tutti collusi! Oggi la Regione mantiene le concessioni dell'acqua, che viene gestita dall’En.a.s. per venderla alla fallimentare Abbanoa spa che compra e mantiene la bocca chiusa visto che nelle finanziarie trova agevolazioni per 20milioni di euro nel 2007 e nel 2008 si vedrà, e intanto l'Autorità d'Ambito controlla. Ma i conti non quadrano: l'Autorità d'Ambito con il suo consorzio di Comuni e Provincie, incorpora tutta la Sardegna e doveva nascere secondo l'italiana Legge Galli ('94) attraverso lo studio dei territori da parte delle Provincie. La Regione Sardegna però, col fatto che bisognava fare in fretta per non perdere i finanziamenti europei, come si evince da un'interrogazione del consigliere Gavino Sale in Provincia a Sassari, ha estromesso le Provincie stesse.Il piano era preordinato. In questa storia l'Europa non c'entra, è stato stabilito solo che ogni paese nelle questioni acqua deve vigilare perchè non sia inquinata, stabilendo che chi inquina, paga. Per il resto ci sono nazioni europee dove l'acqua resta pubblica e le famiglie non conoscono il caro bolletta come da noi. Ma i conti non quadrano: l'Autorità d'Ambito si mantiene con le quote dei Comuni e con le tariffe e impone il gestore unico Abbanoa di cui paradossalmente il Presidente è anche Direttore dell'Assessorato ai Lavori Pubblici. Per legge l’Assessorato dovrebbe intervenire ripristinando la legalità in caso di inadempienze dell'Autorità d'Ambito verso il gestore Abbanoa. In pratica dovrebbe monitorare se stesso. E' un pò come la deriva dei Continenti: fino alla collisione! E’ recente l’intervento dell’Authority dei lavori pubblici che ha aperto un’indagine su 64 Autorità d’Ambito in tutta Italia: nel mirino c’è anche l’Ato della Sardegna e Abbanoa, perché ci sarebbe una sovrapposizione tra controllore e controllato. La gestione dell'acqua nella nostra terra è un fatto di illegalità, tuttavia i responsabili mantengono un basso profilo, ad alcuni bollette insostenibili ad altri normali, così pensano che a lungo andare ci abitueremo a queste trappole istituzionali e a questi soprusi. E poi da noi i decreti legislativi modificano continuamente il quadro normativo di riferimento, ecco quindi comparire la facoltà per i paesi delle comunità montane sino a 1000 abitanti di mantenersi la gestione dell'acqua: in 137 potrebbero autogestirsi (legge152), "previo consenso dell'Autorità D'Ambito"!!!!. Una valanga d'ipocrisìe. Intanto è sotto gli occhi di tutti lo squilibrio a nostro carico: il 90% del costo del servizio idrico ricade sul popolo sardo, il 10% sui proprietari delle seconde case non residenti che però utilizzano il 50% del servizio, questo è impostato per quattro milioni di abitanti considerate le presenze estive, ma le strutture devono essere mantenute efficienti tutto l'anno.Sono circa 1800 i lavoratori che a diverso titolo operano nel settore idrico, chiedono assorbimento e un salario dignitoso, ma questo di mantenere il lamento delle classi deboli è un arte dei padroni del sistema per continuare nel gioco perverso che più si “scassa” più c’è da speculare!. Intanto come sentinelle le bollette da pagare stanno lì a ricordarci che i conti non tornano. Ora i cittadini si difendono come possono con l'autoriduzione per sopraggiunte difficoltà economiche, iRS è con loro fino alla disobbedienza civile, perchè l'acqua è monopolio naturale, un bene comune, un consumo obbligatorio insostituibile, la fonte di vita, un diritto umano universale e proprietà di nessuno perchè non è una merce.Sono presenti in questa conferenza stampa come primo coordinamento, il Presidente del Comitato popolare di Sedini Bustianu Mureu, con 250 ricevute di autoriduzione su 400 utenze, la Presidente del Comitato Popolare di Ulassai Linda Puddu, l’ex sindaco del Comune commissariato di Fluminimaggiore Mauro Carta, il Presidente di Acqua Gravità Pier Luigi Floris, Tore Ventroni del Sindacadu de sa Nazione Sarda responsabile di Abba Libera, la docente Dolores Lai e il suo caso di autoriduzione a Cagliari, Gavino Sale e Bettina Pitzurra.iRS qui propone le misure da adottare per il ripristino della trasparenza nella gestione dell'acqua in Sardegna:
1) abolizione dell’ Agenzia regionale per l’acqua, dell’En.a.s., dell'Autorità d'Ambito e di Abbanoa e creazione di un Ministero dell'acqua a sè stante, con reggenza superpartes fuori dai partiti, in carica per dieci anni con elezione popolare e verifica popolare ogni due anni
2) il Ministero dell'acqua dovrebbe dare indirizzi e non gestire il bene vitale
3) la gestione verrebbe restituita ai Comuni con assemblee a gestione volontaria diretta dell'acqua perchè hanno le fonti, consorziati con altri Comuni fin dove l'intelligenza del risparmio sta nella caduta a forza gravitazionale
4) il Ministero dovrebbe controllare gli sprechi d'acqua perenni esercitati dalle derivazioni idroelettriche: il Gennargentu perde in mare 100 milioni di mc l'anno e a Tortolì solo da oggi? hanno l’acqua potabile nei rubinetti
5) l'acqua misurata senza tariffe per uso domestico, un tributo equo per le strutture di distribuzione e la loro manutenzione a carico della fiscalità generale controllata
6) ripresa dell'acquedotto metropolitano di Donori, baricentro di distribuzione per Cagliari e hinterland dove risiede metà della popolazione sarda
7) riapertura delle fonti pubbliche
8) introduzione del biologo come responsabile della gestione sull'uso delle acque
9) gestione comunale dell'acqua per i grandi impianti turistici
10) Tributo vitale alto per piscine, industrie civili e militari, campi da golf e villaggi vacanze
11) stabilizzazione dei lavoratori dell'acqua per il coinvolgimento totale nella manutenzione.
E’ ora che i Sardi prendano una posizione coraggiosa per il ripristino soprattutto della dignità e il recupero di una lunga storia di rispetto verso ciò che è senza fine, Fonte della Vita originaria: l’ACQUA.
Cagliari, lunedì 26 maggio 2008
**************
http://www.indipendentzia.net/
“Non una goccia d’acqua al mare se prima non abbia fecondato la terra”, era lo slogan degli anni '50, quando in Sardegna si dava avvio alla razionalizzazione dell'assetto idrico. Nessuno si accorgeva di come si andavano a modificare pian piano i rapporti tra le istituzioni e i cittadini.Ciò che di visibile oggi resta, sono le bollette di Abbanoa, sono 57 dighe di cui 4 in costruzione, 2 non invasabili, 32 collaudate di cui 7 a invaso ridotto o nullo, 19 in corso di collaudo. Di visibile resta un paesaggio malamente alterato nella morfologìa e nella mentalità, soprattutto quella di gruppi di potere e clientele che della sacralità dell'acqua hanno perso coscienza per farne libero arbitrio sulle nostre spalle. In questi anni iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, ha più volte denunciato le gravi connessioni tra politica e affari in tema di risorse idriche in Sardegna.iRS si è attivamente pronunciata con l'occupazione del Teatro Lirico di Cagliari nel 2006 mentre si festeggiavano i 60 anni dell'E.A.F., Ente Autonomo del Flumendosa (ente strumentale della Regione) il quale, per uscire dai limiti territoriali definiti per statuto dentro il Campidano di Cagliari, si trasformava in E.R.I.S. per estendere le competenze territoriali in tutta l’isola e due mesi dopo in EN.A.S. per ingiustificate ambizioni di prestigio ancora, con la classe politica sarda votante all'unanimità: tutti collusi! Oggi la Regione mantiene le concessioni dell'acqua, che viene gestita dall’En.a.s. per venderla alla fallimentare Abbanoa spa che compra e mantiene la bocca chiusa visto che nelle finanziarie trova agevolazioni per 20milioni di euro nel 2007 e nel 2008 si vedrà, e intanto l'Autorità d'Ambito controlla. Ma i conti non quadrano: l'Autorità d'Ambito con il suo consorzio di Comuni e Provincie, incorpora tutta la Sardegna e doveva nascere secondo l'italiana Legge Galli ('94) attraverso lo studio dei territori da parte delle Provincie. La Regione Sardegna però, col fatto che bisognava fare in fretta per non perdere i finanziamenti europei, come si evince da un'interrogazione del consigliere Gavino Sale in Provincia a Sassari, ha estromesso le Provincie stesse.Il piano era preordinato. In questa storia l'Europa non c'entra, è stato stabilito solo che ogni paese nelle questioni acqua deve vigilare perchè non sia inquinata, stabilendo che chi inquina, paga. Per il resto ci sono nazioni europee dove l'acqua resta pubblica e le famiglie non conoscono il caro bolletta come da noi. Ma i conti non quadrano: l'Autorità d'Ambito si mantiene con le quote dei Comuni e con le tariffe e impone il gestore unico Abbanoa di cui paradossalmente il Presidente è anche Direttore dell'Assessorato ai Lavori Pubblici. Per legge l’Assessorato dovrebbe intervenire ripristinando la legalità in caso di inadempienze dell'Autorità d'Ambito verso il gestore Abbanoa. In pratica dovrebbe monitorare se stesso. E' un pò come la deriva dei Continenti: fino alla collisione! E’ recente l’intervento dell’Authority dei lavori pubblici che ha aperto un’indagine su 64 Autorità d’Ambito in tutta Italia: nel mirino c’è anche l’Ato della Sardegna e Abbanoa, perché ci sarebbe una sovrapposizione tra controllore e controllato. La gestione dell'acqua nella nostra terra è un fatto di illegalità, tuttavia i responsabili mantengono un basso profilo, ad alcuni bollette insostenibili ad altri normali, così pensano che a lungo andare ci abitueremo a queste trappole istituzionali e a questi soprusi. E poi da noi i decreti legislativi modificano continuamente il quadro normativo di riferimento, ecco quindi comparire la facoltà per i paesi delle comunità montane sino a 1000 abitanti di mantenersi la gestione dell'acqua: in 137 potrebbero autogestirsi (legge152), "previo consenso dell'Autorità D'Ambito"!!!!. Una valanga d'ipocrisìe. Intanto è sotto gli occhi di tutti lo squilibrio a nostro carico: il 90% del costo del servizio idrico ricade sul popolo sardo, il 10% sui proprietari delle seconde case non residenti che però utilizzano il 50% del servizio, questo è impostato per quattro milioni di abitanti considerate le presenze estive, ma le strutture devono essere mantenute efficienti tutto l'anno.Sono circa 1800 i lavoratori che a diverso titolo operano nel settore idrico, chiedono assorbimento e un salario dignitoso, ma questo di mantenere il lamento delle classi deboli è un arte dei padroni del sistema per continuare nel gioco perverso che più si “scassa” più c’è da speculare!. Intanto come sentinelle le bollette da pagare stanno lì a ricordarci che i conti non tornano. Ora i cittadini si difendono come possono con l'autoriduzione per sopraggiunte difficoltà economiche, iRS è con loro fino alla disobbedienza civile, perchè l'acqua è monopolio naturale, un bene comune, un consumo obbligatorio insostituibile, la fonte di vita, un diritto umano universale e proprietà di nessuno perchè non è una merce.Sono presenti in questa conferenza stampa come primo coordinamento, il Presidente del Comitato popolare di Sedini Bustianu Mureu, con 250 ricevute di autoriduzione su 400 utenze, la Presidente del Comitato Popolare di Ulassai Linda Puddu, l’ex sindaco del Comune commissariato di Fluminimaggiore Mauro Carta, il Presidente di Acqua Gravità Pier Luigi Floris, Tore Ventroni del Sindacadu de sa Nazione Sarda responsabile di Abba Libera, la docente Dolores Lai e il suo caso di autoriduzione a Cagliari, Gavino Sale e Bettina Pitzurra.iRS qui propone le misure da adottare per il ripristino della trasparenza nella gestione dell'acqua in Sardegna:
1) abolizione dell’ Agenzia regionale per l’acqua, dell’En.a.s., dell'Autorità d'Ambito e di Abbanoa e creazione di un Ministero dell'acqua a sè stante, con reggenza superpartes fuori dai partiti, in carica per dieci anni con elezione popolare e verifica popolare ogni due anni
2) il Ministero dell'acqua dovrebbe dare indirizzi e non gestire il bene vitale
3) la gestione verrebbe restituita ai Comuni con assemblee a gestione volontaria diretta dell'acqua perchè hanno le fonti, consorziati con altri Comuni fin dove l'intelligenza del risparmio sta nella caduta a forza gravitazionale
4) il Ministero dovrebbe controllare gli sprechi d'acqua perenni esercitati dalle derivazioni idroelettriche: il Gennargentu perde in mare 100 milioni di mc l'anno e a Tortolì solo da oggi? hanno l’acqua potabile nei rubinetti
5) l'acqua misurata senza tariffe per uso domestico, un tributo equo per le strutture di distribuzione e la loro manutenzione a carico della fiscalità generale controllata
6) ripresa dell'acquedotto metropolitano di Donori, baricentro di distribuzione per Cagliari e hinterland dove risiede metà della popolazione sarda
7) riapertura delle fonti pubbliche
8) introduzione del biologo come responsabile della gestione sull'uso delle acque
9) gestione comunale dell'acqua per i grandi impianti turistici
10) Tributo vitale alto per piscine, industrie civili e militari, campi da golf e villaggi vacanze
11) stabilizzazione dei lavoratori dell'acqua per il coinvolgimento totale nella manutenzione.
E’ ora che i Sardi prendano una posizione coraggiosa per il ripristino soprattutto della dignità e il recupero di una lunga storia di rispetto verso ciò che è senza fine, Fonte della Vita originaria: l’ACQUA.
Cagliari, lunedì 26 maggio 2008
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NEL LAGER DEI SAVOIA...
Ricevo e pubblico...
ASSOCIAZIONE DUE SICILIE DI TORINO
COMMEMORAZIONE NELLA FORTEZZA DI FENESTRELLE
DEI MILITARI E CIVILI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE E DEGLI ALTRI STATI ITALIANI PRESI PRIGIONIERI NELLE DELLE GUERRE DEL 1859-1861 - DETENUTI E MORTI IN PRIGIONIA
DOMENICA 6 LUGLIO 2008
Come arrivare a Fenestrelle
Aereo:scalo all'aereoporto di Torino Caselle, distante circa 60 Km. La società autolinee SAPAV (www.sapav.it) garantisce i collegamenti interni alla valle con più corse giornaliere in coincidenza con l'orario della linea Torino - Perosa Argentina - Fenestrelle.
Auto:dalla tangenziale di Torino imboccando a Stupinigi la strada statale n. 23 (SS23) del Sestriere oppure l'autostrada di recente costruzione passante per Orbassano/Volvera. Dalla val di Susa immettersi sulla strada statale n. 24 (SS24) direzione Cesana Torinese quindi seguire la strada statale n. 23 (SS23) direzione Sestriere e proseguire verso Fenestrelle. La val Chisone e Fenestrelle è facilmente accessibile dalla Francia attraverso il colle del Sestriere, utilizzando il valico del Monginevro o il traforo autostradale del Frejus (Km. 35 da Briançon).
Autobus:In autobus, (autolinee SAPAV) con numerose corse giornaliere da Torino, via Pinerolo, e con una corsa giornaliera dalla Francia (Briançon, Gap, Marsiglia e Grenoble).
Treno:avvalendosi della linea Torino - Pinerolo (www.trenitalia.com) coincidenza con le autolinee SAPAV.
Programma :
- Ore 09.30 Incontro degli invitati e dei convenuti nella Piazza del Forte San Carlo di Fenestrelle.
- Ore 10.00 Visita breve (durata un'ora con guida) della parte bassa del complesso riguardante il solo Forte San Carlo. Per effettuare la visita è obbligatoria la prenotazione al nr. 0121 83600.
- Ore 11.30 Santa Messa e Deposizione di una corona di fiori ai nostri Soldati Caduti nella fortezza.
- Ore 13.00 Pranzo presso il Forte di Fenestrelle oppure presso i numerosi ristoranti e trattorie della zona.
Tenendo conto degli oggettivi limiti organizzazitivi della nostra Associazione, ed affinché, nonostante i nostri minimi mezzi, sia data la massima risonanza alla sopraddetta Commemorazione, si pregano vivamente tutti indistintamente quelli che riceveranno questo messaggio di farne e farne fare la massima diffusione inviandolo a loro volta a tutti i singoli ed a tutti gli enti pubblici e privati, all'interno ed allestero, che essi ritengano che possano esserne interessati anche solo a titolo meramente informativo, od affinché a loro volta diffondano anch'essi questo messaggio ad altri terzi. Raccomanderemmo poi a chi volesse contribuire in modo particolarmente attivo a questa azione informativa di prestare segnatamente attenzione alle Autorità ed agli Esponenti delle Istituzioni e dei Mass-Media Locali, Nazionali ed Esteri che si conoscano e che si ritenga che possano essere sensibilizzati e coinvolti a prendere loro iniziative a pro dell'argomento.
Infine, onde facilitare lo svolgimento positivo di tutti i momenti della Commemorazione si raccomanda agli eventuali partecipanti di voler gentilmente segnalare la loro adesione alla...
Associazione Due Sicilie di Torino
Via Principe Tommaso, 33
10125 Torino
Tel. +39 347 039 8569
e-mail: duesicilie.torino@libero.it
ASSOCIAZIONE DUE SICILIE DI TORINO
COMMEMORAZIONE NELLA FORTEZZA DI FENESTRELLE
DEI MILITARI E CIVILI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE E DEGLI ALTRI STATI ITALIANI PRESI PRIGIONIERI NELLE DELLE GUERRE DEL 1859-1861 - DETENUTI E MORTI IN PRIGIONIA
DOMENICA 6 LUGLIO 2008
Come arrivare a Fenestrelle
Aereo:scalo all'aereoporto di Torino Caselle, distante circa 60 Km. La società autolinee SAPAV (www.sapav.it) garantisce i collegamenti interni alla valle con più corse giornaliere in coincidenza con l'orario della linea Torino - Perosa Argentina - Fenestrelle.
Auto:dalla tangenziale di Torino imboccando a Stupinigi la strada statale n. 23 (SS23) del Sestriere oppure l'autostrada di recente costruzione passante per Orbassano/Volvera. Dalla val di Susa immettersi sulla strada statale n. 24 (SS24) direzione Cesana Torinese quindi seguire la strada statale n. 23 (SS23) direzione Sestriere e proseguire verso Fenestrelle. La val Chisone e Fenestrelle è facilmente accessibile dalla Francia attraverso il colle del Sestriere, utilizzando il valico del Monginevro o il traforo autostradale del Frejus (Km. 35 da Briançon).
Autobus:In autobus, (autolinee SAPAV) con numerose corse giornaliere da Torino, via Pinerolo, e con una corsa giornaliera dalla Francia (Briançon, Gap, Marsiglia e Grenoble).
Treno:avvalendosi della linea Torino - Pinerolo (www.trenitalia.com) coincidenza con le autolinee SAPAV.
Programma :
- Ore 09.30 Incontro degli invitati e dei convenuti nella Piazza del Forte San Carlo di Fenestrelle.
- Ore 10.00 Visita breve (durata un'ora con guida) della parte bassa del complesso riguardante il solo Forte San Carlo. Per effettuare la visita è obbligatoria la prenotazione al nr. 0121 83600.
- Ore 11.30 Santa Messa e Deposizione di una corona di fiori ai nostri Soldati Caduti nella fortezza.
- Ore 13.00 Pranzo presso il Forte di Fenestrelle oppure presso i numerosi ristoranti e trattorie della zona.
Tenendo conto degli oggettivi limiti organizzazitivi della nostra Associazione, ed affinché, nonostante i nostri minimi mezzi, sia data la massima risonanza alla sopraddetta Commemorazione, si pregano vivamente tutti indistintamente quelli che riceveranno questo messaggio di farne e farne fare la massima diffusione inviandolo a loro volta a tutti i singoli ed a tutti gli enti pubblici e privati, all'interno ed allestero, che essi ritengano che possano esserne interessati anche solo a titolo meramente informativo, od affinché a loro volta diffondano anch'essi questo messaggio ad altri terzi. Raccomanderemmo poi a chi volesse contribuire in modo particolarmente attivo a questa azione informativa di prestare segnatamente attenzione alle Autorità ed agli Esponenti delle Istituzioni e dei Mass-Media Locali, Nazionali ed Esteri che si conoscano e che si ritenga che possano essere sensibilizzati e coinvolti a prendere loro iniziative a pro dell'argomento.
Infine, onde facilitare lo svolgimento positivo di tutti i momenti della Commemorazione si raccomanda agli eventuali partecipanti di voler gentilmente segnalare la loro adesione alla...
Associazione Due Sicilie di Torino
Via Principe Tommaso, 33
10125 Torino
Tel. +39 347 039 8569
e-mail: duesicilie.torino@libero.it
mercoledì 25 giugno 2008
VIVA L'ITALIA!
UN GOVERNO PRODUTTIVO
Questa è la produttività che il governo deve dimostrare.Ieri (LUNEDI'), mentre al parlamento, si parlava dell'impiego dei militari anche sulle spiagge, a SanVito in Puglia, già si metteva in atto la legge.
Infatti,sulla spiaggia della località turistica è stato effettuato un volo rasoterra di un caccia, che oltre allo stupore, per tanta prontezza nell'attuare la legge del governo, ha provocato anche qualche contuso, tra cui una bambina.
Questa è la produttività che il governo deve dimostrare.Ieri (LUNEDI'), mentre al parlamento, si parlava dell'impiego dei militari anche sulle spiagge, a SanVito in Puglia, già si metteva in atto la legge.
Infatti,sulla spiaggia della località turistica è stato effettuato un volo rasoterra di un caccia, che oltre allo stupore, per tanta prontezza nell'attuare la legge del governo, ha provocato anche qualche contuso, tra cui una bambina.
BERLUSCONI E BOSSI NON SONO FEDERALISTI!
Ricevo da Francesco Falezza (nella foto)questo interessante e coraggioso intervento sui primi cento giorni dell'attuale governo italiano e sul vero ruolo della Lega Nord. CONDIVIDO! Orazio Vasta.
********************
"Diamo uno sguardo a cosa stanno combinando questi personaggi al governo…. un giudizio sui loro primi 100 giorni…
Questi sono alcuni fatti e/o provvedimenti approvati o in corso di approvazione:
Taglio (leggi abolizione) delle province metropolitane tra cui quella di Venezia, sorgono spontanee due domande: primo…. ma dov’è la metropoli di Venezia?.. E poi… ma questi, se fossero veramente federalisti dovrebbero abolire le prefetture non le province!!!
Costruzione di centrali nucleari: quando il resto del mondo si appresta a smantellarle… noi iniziamo a costruirle!!! (per questo argomento dedicherò un intervento…) (studio Nomisma)
Aumenti dal 1 luglio del 2,2% di luce e del 4,6% per il gas.
Esercito italiano nelle città, per perlustrazione, pattugliamento, servizi di vigilanza ai siti e agli obiettivi sensibili: questo provvedimento è molto efficace per prevenire proteste e sommosse popolari, ma assolutamente inutile per la sicurezza dei cittadini… che non gliene importa nulla del presidio degli obiettivi sensibili ….. possiamo definirle prove tecniche di repressione popolare..
Rimandano di 6 mesi l’entrata in vigore della Class Action ("ora la blocchiamo… poi si vedrà come aggiustarla…"): gravissimo provvedimento che toglie un importante strumento per la tutela dei cittadini contro i soprusi fatti dalle grandi aziende… proprio nei giorni in cui l’anti trust denuncia la mancanza di concorrenza in quasi tutti i settori economici e la formazione di cartelli (leggi mafia) a danno dei consumatori… invece di liberalizzare il mercato e dare potere ai consumatori ….. fanno giusto il contrario!!!!
Emendamento di Vizzini e Berselli (relatori decreto sicurezza) approvato al senato: sospensione dei processi penali per fatti anteriori al 2002 in più è stabilita la priorità dei processi: non entro nel merito del provvedimento…ma forse c’era bisogno di far funzionare la giustizia… non certo di questo provvedimento che vede Berlusconi tra i beneficiari… Saranno depenalizzati gli errori dei medici (annuncio del sottosegretario Ferruccio Fazio) .. ogni commento è superfluo…. i casi di malasanità di questi giorni parlano da soli….
Aumento tasse alle compagnie petrolifere, le quali ovviamente e come hanno capito tutti, per rifarsi, aumenteranno (probabilmente lo hanno già fatto) ancora il prezzo di benzina e gasolio….
Abolizione dell’ICI, d’accordo che era una tassa ingiusta….ma era anche una delle poche tasse federali per il sostentamento dei comuni!! La costituzione italiana dice (art.119 comma 1): “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa”, togliendo un’entrata senza prevederne una sostitutiva… non va certo nella direzione del federalismo fiscale.
Tessera per il pane agli anziani, questo provvedimento ci fa ricordare i tempi bui delle grandi crisi e del nazi-fascismo altro che le balle a riguardo del federalismo che ci vengono a raccontare….. poveri noi…..
Riforma della legge elettorale per le europee: il sigg. Bossi se ne occuperà personalmente e staremo sicuri che per i popoli (quelli veri), ora sottomessi all’Italia (noi Veneti in primis), verranno messi ostacoli e sbarramenti elettorali che ne impediranno ogni possibilità di rappresentanza…
Care Signore ed egregi Signori continuano a promettere il federalismo, ne stanno combinando di tutti i colori, ma nulla che va nella direzione del vero federalismo: è da tempo che lo ripeto….. ci troviamo di fronte a un partito che fa il contrario di quello che dice.. e questo partito si chiama Lega Nord….
Unica via di salvezza: indipendenza della Venetia subito!!!!!
Diffondi queste notizie… censurate da TV e giornali!! " .
Cordiali saluti.
Francesco Falezza
Dì la tua nel blog.
http://www.falezza.com
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"Diamo uno sguardo a cosa stanno combinando questi personaggi al governo…. un giudizio sui loro primi 100 giorni…
Questi sono alcuni fatti e/o provvedimenti approvati o in corso di approvazione:
Taglio (leggi abolizione) delle province metropolitane tra cui quella di Venezia, sorgono spontanee due domande: primo…. ma dov’è la metropoli di Venezia?.. E poi… ma questi, se fossero veramente federalisti dovrebbero abolire le prefetture non le province!!!
Costruzione di centrali nucleari: quando il resto del mondo si appresta a smantellarle… noi iniziamo a costruirle!!! (per questo argomento dedicherò un intervento…) (studio Nomisma)
Aumenti dal 1 luglio del 2,2% di luce e del 4,6% per il gas.
Esercito italiano nelle città, per perlustrazione, pattugliamento, servizi di vigilanza ai siti e agli obiettivi sensibili: questo provvedimento è molto efficace per prevenire proteste e sommosse popolari, ma assolutamente inutile per la sicurezza dei cittadini… che non gliene importa nulla del presidio degli obiettivi sensibili ….. possiamo definirle prove tecniche di repressione popolare..
Rimandano di 6 mesi l’entrata in vigore della Class Action ("ora la blocchiamo… poi si vedrà come aggiustarla…"): gravissimo provvedimento che toglie un importante strumento per la tutela dei cittadini contro i soprusi fatti dalle grandi aziende… proprio nei giorni in cui l’anti trust denuncia la mancanza di concorrenza in quasi tutti i settori economici e la formazione di cartelli (leggi mafia) a danno dei consumatori… invece di liberalizzare il mercato e dare potere ai consumatori ….. fanno giusto il contrario!!!!
Emendamento di Vizzini e Berselli (relatori decreto sicurezza) approvato al senato: sospensione dei processi penali per fatti anteriori al 2002 in più è stabilita la priorità dei processi: non entro nel merito del provvedimento…ma forse c’era bisogno di far funzionare la giustizia… non certo di questo provvedimento che vede Berlusconi tra i beneficiari… Saranno depenalizzati gli errori dei medici (annuncio del sottosegretario Ferruccio Fazio) .. ogni commento è superfluo…. i casi di malasanità di questi giorni parlano da soli….
Aumento tasse alle compagnie petrolifere, le quali ovviamente e come hanno capito tutti, per rifarsi, aumenteranno (probabilmente lo hanno già fatto) ancora il prezzo di benzina e gasolio….
Abolizione dell’ICI, d’accordo che era una tassa ingiusta….ma era anche una delle poche tasse federali per il sostentamento dei comuni!! La costituzione italiana dice (art.119 comma 1): “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa”, togliendo un’entrata senza prevederne una sostitutiva… non va certo nella direzione del federalismo fiscale.
Tessera per il pane agli anziani, questo provvedimento ci fa ricordare i tempi bui delle grandi crisi e del nazi-fascismo altro che le balle a riguardo del federalismo che ci vengono a raccontare….. poveri noi…..
Riforma della legge elettorale per le europee: il sigg. Bossi se ne occuperà personalmente e staremo sicuri che per i popoli (quelli veri), ora sottomessi all’Italia (noi Veneti in primis), verranno messi ostacoli e sbarramenti elettorali che ne impediranno ogni possibilità di rappresentanza…
Care Signore ed egregi Signori continuano a promettere il federalismo, ne stanno combinando di tutti i colori, ma nulla che va nella direzione del vero federalismo: è da tempo che lo ripeto….. ci troviamo di fronte a un partito che fa il contrario di quello che dice.. e questo partito si chiama Lega Nord….
Unica via di salvezza: indipendenza della Venetia subito!!!!!
Diffondi queste notizie… censurate da TV e giornali!! " .
Cordiali saluti.
Francesco Falezza
Dì la tua nel blog.
http://www.falezza.com
ANNOZERO:"GIOVANE,ORA TOCCA A TE!"
Buongiorno Orazio Vasta,
Annozero vuole dare a ragazze e ragazzi tra i 18 e i 30 anni uno spazio per esprimersi con le loro idee e con il loro linguaggio.
Annozero vuole dare a ragazze e ragazzi tra i 18 e i 30 anni uno spazio per esprimersi con le loro idee e con il loro linguaggio.
Con "ORA TOCCA A ME" cerchiamo in tutta Italia giovani da coinvolgere nel prossimo ciclo della trasmissione che potrebbero entrare a far parte in futuro del nostro gruppo di lavoro.
La nostra Redazione girerà l'Italia per incontrare non solo i ragazzi delle scuole e delle università, ma anche quelli del mondo del lavoro che sentano di avere qualcosa da comunicare agli altri e che esprimano un pezzo della generazione di cui fanno parte.
Sarà un modo per ascoltare direttamente la vostra voce, cosa vi sta più a cuore, cosa vi piace o detestate di questo paese, cosa vi fa incazzare, cosa vi impedisce di realizzare i vostri sogni e di costruire futuro, quali sono le vostre idee e proposte per cambiare le cose.
Abbiamo inoltre deciso di darvi una possibilità anche sul web.
Vi chiediamo caricare sul sito di Annozero un video di un minuto che sia uno spot di voi stessi, sarà la Redazione a mettersi in contatto con voi.
A presto
Redazione Annozero
Lombardia:l'indipendentismo non passa dalla Lega Nord...
Da “La Provincia di Varese” del 26/06/2008
Secessione, indipendenza? Chiamatela come volete, la sostanza non cambia. E se dire addio allo Stato italiano non è possibile, cresce la voglia di una Lombardia più autonoma e indipendente sulla gestione del fisco e delle risorse regionali. A battere i piedi su questo punto è il Fronte Indipendentista Lombardia dell'ex leghista Max Ferrari, che chiede formalmente di far diventare la Lombardia una regione a statuto speciale.Da oggi, infatti, verrà presentata formalmente nelle istituzioni locali dove il partito di Ferrari (che ha recentemente cambiato nome, diventando Fronte Lombardia Autonoma) siede con i propri consiglieri, la mozione per l'ingresso della Lombardia nelle regioni autonome. «Tutti i consiglieri, indipendentemente dal colore politico, sono invitati ad abbracciare e fare propria la nostra mozione -spiega Max Ferrari - e in particolare i "cugini" della Lega Nord che, se volessero, avrebbero la forza necessaria per portare avanti questa nostra sacrosanta battaglia».Gli uomini del Fronte porteranno il documento nei consigli comunali di Caronno Varesino e Cunardo, per quanto riguarda il Varesotto, nei consigli provinciali di Sondrio e Brescia, e infine nei comuni di Soncino, Casatenovo (Lecco), San Fermo della Battaglia (Como), dove sarà presentata niente meno che dal vicesindaco Giorgio Bianchi. Ma, dove gli eletti del partito di Ferrari non sono arrivati, si chiederà aiuto agli eterni "amici-nemici" della Lega. A partire dalla culla del Carroccio, Varese, dove il leader del Fronte chiederà ai lumbard di Palazzo Estense e di Villa Recalcati di fare propria la sua mozione. «Andrò dal capogruppo in consiglio comunale, Sergio Ghiringhelli, e dal presidente della Provincia, Dario Galli, e proporrò di accettare questa mozione portarla avanti nei propri enti - sottolinea Max Ferrari - spero che il documento venga accettato. Anche se, al momento, non ho trovato molta condivisione». La proposta è anche provocatoria: Ferrari vuole punzecchiare, in un momento delicato per la Lega al governo, gli adepti del suo ex partito. «Siamo curiosi di sapere se sono contrari allo statuto speciale per la Lombardia - afferma Ferrari - E ! non ci vengano a raccontare che il cosiddetto nuovo statuto re! gionale è un traguardo, perché la "riformina" realizzata da Formigoni è una minestrina riscaldata che nulla ha a che fare con la vera autonomia finanziari di regioni come il Trentino e la Valle D'Aosta», tuona Ferrari, che boccia anche il progetto di federalismo fiscale di Bossi. «Sul federalismo fiscale, nel frattempo diventato solidale, è meglio stendere un velo pietoso, visto che gli unici provvedimenti del Governo sono stati i 300 milioni ad Alitalia, i 500 a Roma, il solito prestito a Napoli. E le nostre fabbriche chiudono, la gente è impoverita».
Marco Tavazzi
Secessione, indipendenza? Chiamatela come volete, la sostanza non cambia. E se dire addio allo Stato italiano non è possibile, cresce la voglia di una Lombardia più autonoma e indipendente sulla gestione del fisco e delle risorse regionali. A battere i piedi su questo punto è il Fronte Indipendentista Lombardia dell'ex leghista Max Ferrari, che chiede formalmente di far diventare la Lombardia una regione a statuto speciale.Da oggi, infatti, verrà presentata formalmente nelle istituzioni locali dove il partito di Ferrari (che ha recentemente cambiato nome, diventando Fronte Lombardia Autonoma) siede con i propri consiglieri, la mozione per l'ingresso della Lombardia nelle regioni autonome. «Tutti i consiglieri, indipendentemente dal colore politico, sono invitati ad abbracciare e fare propria la nostra mozione -spiega Max Ferrari - e in particolare i "cugini" della Lega Nord che, se volessero, avrebbero la forza necessaria per portare avanti questa nostra sacrosanta battaglia».Gli uomini del Fronte porteranno il documento nei consigli comunali di Caronno Varesino e Cunardo, per quanto riguarda il Varesotto, nei consigli provinciali di Sondrio e Brescia, e infine nei comuni di Soncino, Casatenovo (Lecco), San Fermo della Battaglia (Como), dove sarà presentata niente meno che dal vicesindaco Giorgio Bianchi. Ma, dove gli eletti del partito di Ferrari non sono arrivati, si chiederà aiuto agli eterni "amici-nemici" della Lega. A partire dalla culla del Carroccio, Varese, dove il leader del Fronte chiederà ai lumbard di Palazzo Estense e di Villa Recalcati di fare propria la sua mozione. «Andrò dal capogruppo in consiglio comunale, Sergio Ghiringhelli, e dal presidente della Provincia, Dario Galli, e proporrò di accettare questa mozione portarla avanti nei propri enti - sottolinea Max Ferrari - spero che il documento venga accettato. Anche se, al momento, non ho trovato molta condivisione». La proposta è anche provocatoria: Ferrari vuole punzecchiare, in un momento delicato per la Lega al governo, gli adepti del suo ex partito. «Siamo curiosi di sapere se sono contrari allo statuto speciale per la Lombardia - afferma Ferrari - E ! non ci vengano a raccontare che il cosiddetto nuovo statuto re! gionale è un traguardo, perché la "riformina" realizzata da Formigoni è una minestrina riscaldata che nulla ha a che fare con la vera autonomia finanziari di regioni come il Trentino e la Valle D'Aosta», tuona Ferrari, che boccia anche il progetto di federalismo fiscale di Bossi. «Sul federalismo fiscale, nel frattempo diventato solidale, è meglio stendere un velo pietoso, visto che gli unici provvedimenti del Governo sono stati i 300 milioni ad Alitalia, i 500 a Roma, il solito prestito a Napoli. E le nostre fabbriche chiudono, la gente è impoverita».
Marco Tavazzi
CATANIA:RICORSO AL TAR DEL PARTITO DEL SUD.
ERASMO VECCHIO, COORDINATORE DEL PDSUD, GIA' CANDIDATO ALLE ELEZIONI COMUNALI DI CATANIA, PREANNUNCIA RICORSO AL TAR.
Erasmo Vecchio, coordinatore regionale del Partito del Sud, già candidato alle recenti elezioni comunali nella lista civica “CON NELLO MUSUMECI PER CATANIA”, preannuncia un proprio ricorso per chiedere il controllo dei registri dei voti ed il riconteggio totale delle schede. Tali dubbi nascono, oltre che da diverse segnalazioni pervenute da candidati e rappresentanti lista, sul fatto che pare non siano stati trascritti regolarmente nei verbali voti di preferenza emersi nella fase dello spoglio oltre che da irregolarità di ogni genere evidenziate nello svolgimento e nello scrutinio delle schede.
Il PdSUD auspica che gli organi preposti dispongano ogni più attenta e scrupolosa verifica, se necessario, anche attraverso il riconteggio dei voti sia alle Comunali e Provinciali.
martedì 24 giugno 2008
L’ombra del vento - Carlos Ruiz Zafon
Pubblicato in Spagna nel 2001,L'OMBRA DEL VENTO di Carlos Ruiz Zafon, è divenuto, non grazie a studiate campagne promozionali ma al solo passaparola dei lettori, un caso editoriale premiato da un grandissimo successo di critica e pubblico in tutto il mondo. L’ombra del vento con le sue storie dentro le storie, mescola con sapienza diversi generi narrativi passando dal poliziesco al sentimentale, dalla tragedia alla commedia. Il giovane protagonista Daniel Sempere, vive con il padre libraio antiquario a Barcellona, nell’assenza e nel ricordo della madre prematuramente scomparsa. Daniel, che è anche la principale voce narrativa del racconto, si sveglia all’alba del suo undicesimo compleanno angosciato per il fatto di non ricordare più il volto della madre. E’ il 1945. La stessa mattina il padre lo porta nel Cimitero dei Libri Dimenticati, una labirintica e gigantesca biblioteca, nella quale vengono conservati migliaia di volumi sottratti all’oblio.
“Questo luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. Molti anni fa, quando mio padre mi portò qui per la prima volta, questo luogo era già vecchio, quasi come la città. Nessuno sa con certezza da quanto tempo esista o chi l’abbia creato. Ti posso solo ripetere quello che mi disse mio padre: quando una biblioteca scompare, quando una libreria chiude i battenti, quando un libro si perde nell’oblio, noi, custodi di questo luogo, facciamo in modo che arrivi qui. E qui i libri che più nessuno ricorda, i libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito. Noi li vendiamo e li compriamo, ma in realtà i libri non ci appartengono mai. Ognuno di questi libri è stato il miglior amico di qualcuno. Adesso hanno soltanto noi, Daniel. Pensi di poter mantenere il segreto?”
Queste le parole che il libraio rivolge al figlio Daniel in quella mattina d’estate. Qui lo invita, secondo tradizione, ad adottare uno dei libri e a promettere di averne cura per tutta la vita. La scelta ricade proprio su L’ombra del vento dello sconosciuto autore Julian Carax. Daniel ne è rapito; legge il libro tutto d’un fiato. Il suo entusiasmo lo porta a cercare altri libri dello stesso autore, ma scopre che quella in suo possesso potrebbe essere l’unica copia sopravvissuta di tutte le opere di Carax. Un uomo misterioso, dalle fattezze macabre, da anni ne cerca gli scritti per darli alle fiamme. Si fa chiamare Laìn Coubert e nei libri dello scrittore rappresenta il Diavolo.Intrigato dal mistero, Daniel inizia a indagare riportando alla luce storie di famiglie distrutte, amori fatali, infanzie difficili, incondizionata amicizia, lealtà assoluta e follia omicida. Una ricerca che dura un decennio e che accompagna Daniel nella sua crescita, fino a quando diventa un uomo; una ricerca che mette in evidenza tutta una serie di eventi e circostanze simili a quelli della vita di Carax. Un parallelismo che sconvolge e turba. Tutte le vicende e le ricerche di Daniel si intrecciano con la storia della decadente Barcellona, ferita dalla guerra civile e dal franchismo, raffigurata spesso con toni foschi e sotto una battente pioggia.Un libro magnetico che parla di libri, di autori di libri, di lettori e di editori. E soprattutto del potere delle parole, dello spirito di chi le ha scritte e anche di chi le legge.Vi capiterà di pensare ai personaggi de L’ombra del vento anche diverso tempo dopo averlo terminato e vi rammaricherete di non poter sapere ancora qualcosa della loro vita. E soprattutto non potrete fare a meno di innamorarvi di Daniel o Julian, e di emozionarvi pensando a Penelope o Beatriz.
Magia ed estro mescolati con sapienza per una lettura indimenticabile…
“Questo luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. Molti anni fa, quando mio padre mi portò qui per la prima volta, questo luogo era già vecchio, quasi come la città. Nessuno sa con certezza da quanto tempo esista o chi l’abbia creato. Ti posso solo ripetere quello che mi disse mio padre: quando una biblioteca scompare, quando una libreria chiude i battenti, quando un libro si perde nell’oblio, noi, custodi di questo luogo, facciamo in modo che arrivi qui. E qui i libri che più nessuno ricorda, i libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito. Noi li vendiamo e li compriamo, ma in realtà i libri non ci appartengono mai. Ognuno di questi libri è stato il miglior amico di qualcuno. Adesso hanno soltanto noi, Daniel. Pensi di poter mantenere il segreto?”
Queste le parole che il libraio rivolge al figlio Daniel in quella mattina d’estate. Qui lo invita, secondo tradizione, ad adottare uno dei libri e a promettere di averne cura per tutta la vita. La scelta ricade proprio su L’ombra del vento dello sconosciuto autore Julian Carax. Daniel ne è rapito; legge il libro tutto d’un fiato. Il suo entusiasmo lo porta a cercare altri libri dello stesso autore, ma scopre che quella in suo possesso potrebbe essere l’unica copia sopravvissuta di tutte le opere di Carax. Un uomo misterioso, dalle fattezze macabre, da anni ne cerca gli scritti per darli alle fiamme. Si fa chiamare Laìn Coubert e nei libri dello scrittore rappresenta il Diavolo.Intrigato dal mistero, Daniel inizia a indagare riportando alla luce storie di famiglie distrutte, amori fatali, infanzie difficili, incondizionata amicizia, lealtà assoluta e follia omicida. Una ricerca che dura un decennio e che accompagna Daniel nella sua crescita, fino a quando diventa un uomo; una ricerca che mette in evidenza tutta una serie di eventi e circostanze simili a quelli della vita di Carax. Un parallelismo che sconvolge e turba. Tutte le vicende e le ricerche di Daniel si intrecciano con la storia della decadente Barcellona, ferita dalla guerra civile e dal franchismo, raffigurata spesso con toni foschi e sotto una battente pioggia.Un libro magnetico che parla di libri, di autori di libri, di lettori e di editori. E soprattutto del potere delle parole, dello spirito di chi le ha scritte e anche di chi le legge.Vi capiterà di pensare ai personaggi de L’ombra del vento anche diverso tempo dopo averlo terminato e vi rammaricherete di non poter sapere ancora qualcosa della loro vita. E soprattutto non potrete fare a meno di innamorarvi di Daniel o Julian, e di emozionarvi pensando a Penelope o Beatriz.
Magia ed estro mescolati con sapienza per una lettura indimenticabile…
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