giovedì 27 marzo 2008

TIBET,VENETO...E DINTORNI...

Ricevo e pubblico...
"Salve a tuti,
ve inoltremo la nostra COMUNICASION A LA STANPA/COMUNICATO STAMPA che xe stà mandà ai mass-media in sti jorni sol caxo Tibet; co sto comunicà ghemo volésto anca sensibilixare la opinion pùblica so la situasión veneta, che pa tante robe la ghe someja a quela del Popolo Tibetàn...
TIBET E VENETO:due popoli, due genocidi culturali.
Il Dalai Lama in questi giorni ha lanciato un ennesimo appello a favore del Popolo Tibetano, affinché venga aperta un'inchiesta internazionale denunciando il "genocidio culturale" in atto in Tibet.Pochi forse se ne rendono conto, ma il destino del Tibet degli ultimi anni molto ha in comune con il destino del Popolo Veneto.Il Tibet è stato occupano arbitrariamente dalla Cina nel 1949/50; da quel momento i loro diritti politici e culturali come pure il diritto all'autodeterminazione sono stati regolarmente disprezzati e violati.
Le terre venete (ex Repubblica Veneta o Venetia) sono state occupate dalle truppe italiane/sabaude e poi annesse arbitrariamente all'Italia nel 1866 con un plebiscito truffa, soltanto 141 anni fa; da quel momento anche per i veneti i diritti politici - di poter decidere pienamente del loro futuro come è stato per noi per migliaia di anni - e culturali, come pure il diritto all'autodeterminazione, sono stati regolarmente disprezzati e violati.
Il Tibet, a differenza nostra, subisce una repressione violenta da parte della Cina; i veneti invece subiscono una violenza culturale e identitaria subdola, psicologica, senza armi ma costante e continua, tesa a negare o a minimizzare l'importanza del patrimonio culturale e identitario di noi veneti.
Una violenza che volutamente ci nasconde la nostra storia veneta e la censura nei programmi scolastici o nei mass-media, negandoci cusì di fatto la nostra memoria storica di Popolo. Anche noi subiamo una repressione culturale, una vera repressione che ci vede negato il diritto a conoscere chi siamo e chi siamo stati, ad imparare la nostra lingua nelle scuole se non addirittura a parlarla, che ci nega di fatto il diritto a decidere per il nostro futuro.
E' il momento di rendercene conto.
La repressione contro un Popolo non è soltanto quella attuata con la violenza armata, come sta avvenendo purtroppo in Tibet per l'ennesima volta in questi giorni.Altrettanto terribile e temibile è la violenza psicologica, che si serve di armi subdole, prime fra tutte i mass-media e la scuola di stato.
Di fronte alle tante immagini che ci stanno giungendo dal Tibet, la nostra Associazione, a nome di tutti i veneti che rappresenta, desidera esprimere la propria solidarietà e vicinanza al Popolo Tibetano, auspicando che, in un futuro non troppo lontano, i nostri due Popoli possano riconquistare i fondamentali diritti culturali e politici che sono loro negati in questo ultimo periodo storico e che possano tornar a vivere in una società ove poter essere veramente liberi di esprimere la propria Identità, senza censure o violenze di alcun tipo.
Per l'Associazione Veneto Nostro - Raixe Venete
Il Presidente".

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