sabato 22 novembre 2008

COSA VOGLIONO I ROMAGNOLI? LA ROMAGNA!

Uffa.… questi Romagnoli…
Alcuni anni fa si sentiva spesso qualcuno che diceva: “Uffa..questi Romagnoli…cosa vogliono?”
Poi mano a mano che passa il tempo, anche molti degli oppositori della Regione Romagna stanno rivedendo e riconsiderando il loro atteggiamento.
Cosa vogliono i Romagnoli lo si dice da anni e la risposta è semplice e breve: Vogliono che la Romagna diventi Regione né più e né meno come le altre Regioni Italiane.
Si è arrivati addirittura a dire che la Romagna non avrebbe i requisiti per diventare Regione, principalmente perché i suoi confini non sono mai stati determinati (aggiungo io burocraticamente).
Dato che sono di parte, non vorrei che si pensasse che il mio ragionamento sia viziato dal fatto che aderisco al MAR.
Mi rendo quindi per un attimo totalmente indipendente da ogni pensiero e, considerando che una parte di noi è Internet dipendente, ho utilizzato questo mezzo.
I navigatori sanno che uno dei siti più visitati ed anche gettonati è Wikipedia.
Wikipedia è una libera enciclopedia, conosciuta in tutto il globo e tradotta in oltre cinquanta lingue.
Bene! Sono andato alla voce Romagna e cosa ho trovato?
Riporto solamente due paragrafi lasciando a Voi la curiosità di leggere gli altri sul sito dell’enciclopedia.
Ora non parlo io, ma Wikipedia:
………….
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La Romagna è una regione storica, linguistica e geografica dell’Italia settentrionale, la cui parte maggiore forma insieme all’Emilia la regione dell’Emilia-Romagna. Come già testimonia Dante, centro linguistico della Romagna (”meditullium“, dice) è Forlì (De Vulgari eloquentia), mentre la capitale storica, nonché la città più popolosa, è Ravenna.
Confini
La Romagna come realtà omogenea dal punto di vista etnico-linguistico risulta avere come confini geografici:
a nord il fiume Reno fino alla sua foce nel Mare Adriatico.
a nord-ovest il fiume Sillaro, per tutto il suo percorso dalle sorgenti alla confluenza con il Reno.
dalle sorgenti del Sillaro verso est, il confine meridionale segue lo spartiacque dell’Appennino tosco-romagnolo. Le cime che delimitano la dorsale sono il monte Bastione (1190 m), vicino a Pian del Voglio e Sasso di Castro (1277 m), vicino a Roncobilaccio. La linea spartiacque prosegue fino al monte Maggiore nell’Alpe della Luna (provincia di Arezzo).
in direzione ovest-est il confine continua pressoché in linea retta lungo lo spartiacque fra il torrente Conca e il fiume Foglia fino al promontorio di Focara, a sud di Gabicce, nel territorio comunale di Pesaro.
a est il confine è rappresentato dal mare Adriatico.
Pertanto, possiamo intendere - dal punto di vista idrografico - come Romagna la destra orografica della valle del Sillaro e poi le vallate dei fiumi: Santerno, Senio, Lamone, Montone, Rabbi, Bidente, Savio, Rubicone, Marecchia e Conca, e relativi affluenti.
Quest’area geografica è in gran parte coincidente con quella delle diocesi di
Imola, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro, Cesena-Sarsina, Ravenna-Cervia, Rimini e San Marino-Montefeltro.
Dal punto di vista amministrativo, la Romagna invece risulta frazionata in più realtà, anche distanti fra loro.
La parte maggiore (7/10) è nella regione Emilia-Romagna: interamente romagnole sono le tre province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; a esse si deve aggiungere la città di Imola (BO) e alcuni comuni limitrofi (Dozza, Mordano, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio), tuttavia non l’interezza del Circondario imolese, che comprende anche tre centri emiliani (Castel San Pietro Terme,
Medicina e Castel Guelfo di Bologna).
A questi territori se ne aggiungo altri (2/10) nella regione Marche: in provincia di Pesaro-Urbino parte del Montefeltro, Gabicce Mare, Gradara e parte del Comune di Pesaro.
Infine 1/10 del territorio romagnolo è in Toscana: generalmente, si considerano facenti parte del territorio romagnolo anche il comune di Badia Tedalda e una parte del comune di Sestino in Provincia di Arezzo, nonché Firenzuola, Palazzuolo sul Senio e Marradi nella Provincia di Firenze, tutti territori locati nel versante Adriatico.
……………
Riprendo a parlare io.
Cosa dire?
Niente, mi sembra tutto chiaro.
Termino qui, e sono molto soddisfatto, perché il mondo intero sa cosa è veramente la Romagna.
E non c’è burocrazia che tenga.
La Romagna c’è….il resto sono tutte patacche.
Ugo Cortesi – Alfonsine (RA)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

« Romagna mia, Romagna in fiore, tu sei la stella, tu sei l'amore »

Anonimo ha detto...

La Caveja è considerata per eccellenza il simbolo della Romagna; questa parola romagnola proviene dalla tradizione contadina, e indica un'asta d'acciaio saldata a un apice (pagella) decorata con "anelli musicali" e immagini simboliche. I simboli più diffusi, inseriti fra elementi decorativi, erano quelli del gallo, della mezzaluna, del Sole, dell'aquila e alcuni simboli cristiani, tra cui la croce e la colomba.
La Caveja serviva a bloccare il giogo, trainato dai buoi, al timone dell'aratro o del carro, per evitare che il timone slittasse in caso di rallentamento improvviso.
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Aurelio