martedì 14 aprile 2009

METAFERT,IRRISIAS e dintorni....

Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Agronomi
ROMA

e p.c. all'Assessore all'Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia, prof. Giovanni La Via

al Vice Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Agronomi

al Segretario del Consiglio dell'Ordine degli Agronomi

al Presidente della Federazione degli Ordini degli Agronomi della Sicilia

al Presidente dell'Ordine degli Agronomi di Catania

al Segretario dell'Ordine degli Agronomi di Catania

Oggetto: Richiesta eliminazione software METAFERT ed IRRISIAS.

Preg.mo Presidente,

Le scrivo per portare alla Sua conoscenza lo svilimento della nostra professione di Agronomi dopo l'applicazione del software METAFERT nel territorio della Regione Siciliana, applicazione obbligatoria non solo nelle misure agroambientali del PSR, ma anche in tutte quelle aziende che ricadono, ahimè, nelle zone vulnerabili ai nitrati, zone nella nostra regione, fra l'altro, indicate in maniera assai discutibile, al pari del manuale allegato, che "fa acqua" da tutte le parti.
Ritorno al METAFERT. Questo software, elaborato da funzionari della Regione Siciliana, costringe un pò tutti a redigere piani di concimazione senza alcun senso, ma soprattutto al di fuori della realtà.
Oltre a ciò la nostra figura professionale, ovvero dell'agronomo che va in campagna e che dopo decenni e decenni di osservazioni e consigli in una data azienda, adesso si vede costretto a sedersi dietro ad un computer per decidere le sorti produttive di quella azienda, senza tenere per nulla conto delle potenzialità produttive, della climatologia, della pluviometria, delle produzioni che in annate diverse si ottengono.
Il software elabora un dato, partendo da campionamenti di terreno, e basta; non si tiene conto delle asportazioni effettuate dalle piante in base alla produzione (che varia di anno in anno), non si tiene conto delle analisi fogliari, non si tiene conto dei periodi in cui viene effettuata una produzione: nulla. Solo l'analisi del terreno.
Il software indica cosa apportare come azoto, fosforo e potassio! Nella maggior parte dei casi, inoltre, il software ci indica di non concimare.
E tutti gli altri microelementi? Tutti quei microelementi che noi apportiamo con concimazioni fogliari mirate?
Come può un software sostuire la nostra presenza in campo? Gettiamo gli stivali?
Oltre a tutto ciò il software non è stato certamente redatto da un tecnico: l'inserimento dei dati, infatti, comporta un dispendio di tempo assai elevato; se in una azienda debbo inserire i dati di n. 5 appezzamenti, faccio prima dal mio studio ad andarci, girarmela tutta ed infine esercitare il mio ruolo: quello dell'agronomo!
In tutte le altre regioni d'Italia questo software non esiste! Abbiamo "il privilegio" di averlo solo noi! Un privilegio negletto!
Sentiti molti colleghi, inoltre, il responso è unanime: nessuno vuole questo software! Vorremmo ritornare a fare gli agronomi, e soprattutto vorremmo procedure snelle e non raffazzonate, e prive di senso, come il METAFERT!
Oltre al METAFERT la Regione Siciliana ha anche inventato l'IRRISIAS, un altro software che non tiene conto dei periodi irrigui, delle produzioni/Ha, delle varie colture. Da indicazioni in base alla localizzazione GPS e basta. E che facciamo, giochiamo? Ma facciamo sul serio?

La invito di raccordarsi con il nostro Assessore, che ci legge in copia, che è un collega, e che potrà senz'altro darci una mano di aiuto, in questa mini-battaglia, che sarà una grande prova della nostra professionalità.

Siamo agronomi, e non possiamo venire sostituiti da software, fra l'altro scritti e gestiti "con i piedi".

Cordiali saluti
Corrado Vigo - agronomo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Metafert e dintorni
Su la testa! e apriamo gli occhi. O vogliamo continuare questo teatrino delle vanità? Agronomi che, maltrattando la chimica pedologica e la chimica vegetale non sanno far di conto, ma i propri conti sì; piani di concimazione sufficientemente semplificati (guardino lor signori i piani di concimazione dell’Emilia, Lombardia, Veneto, Campania…) scambiati per mostri titanici che ci allontanano dall’azienda agricola; arance, rosse sì ma di vergogna, per le lacrime di coccodrillo abbondantemente spese ed una unicità mai dignitosamente valorizzata; “maestri” universitari pervasi da malcelato rancore e tuonanti contro l’ignoranza che loro stessi, sigh!, hanno seminato… Ma perché non vogliamo vedere che la nostra agricoltura non potrà mai essere redditizia e competitiva, se non sappiamo cogliere al meglio le opportunità che la mediterranea terra madre e la UE ci offrono? Invece, il nostro PSR deve continuare a distribuire prebende e, in controtendenza alle altre regioni italiane, destina la maggior parte delle risorse verso le misure ambientali, penalizzando gli interventi sulla multifunzionalità, sull’innovazione telematica e di processo, su progetti che richiedono ed esalterebbero(!) agronomi moderni e preparati. Invece, dai nostri politici ci facciamo spacciare per misure agro ambientali la distribuzione di una mutualistica sussistenza, che svilisce la figura dell’agronomo e condanna l’azienda agricola alla inevitabile chiusura per vecchiaia. Nelle altre regioni le misure agro ambientali sono viste e realizzate come un servizio aggiuntivo, che l’azienda agricola offre e come tale viene ripagato. Perché non facciamo sentire la nostra voce e apriamo un discorso serio sull’agricoltura siciliana e su chi dovrà tutelarla a Bruxelles? Dobbiamo rimanere isola di servi pronti ad incensare l’invasore e adulare il potente di turno?
“Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”

Diego Armando Maradona
Te Diegum! La classe non è acqua, abbasso i bacchettoni