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martedì 22 luglio 2008

Un carico di pietre ...

IRAN: 9 CONDANNE ALLA LAPIDAZIONE. POTREBBERO AVER LUOGO IN QUALSIASI MOMENTO
Nella foto:Iran, un'adultera viene interrata per poi essere lapidata
20 luglio 2008: otto donne ed un uomo sono stati condannati alla lapidazione, in Iran, e potrebbero essere giustiziati in qualsiasi momento. A riferirlo sono gli avvocati difensori degli imputati, in maggioranza donne in età compresa tra i 27 e i 43 anni, condannate per vari reati tra cui prostituzione, incesto e adulterio. L’uomo, un insegnante di musica di 50 anni, è stato condannato con l‘accusa di aver avuto rapporti sessuali illeciti con uno studente. L’avvocato difensore di Mariam Kian-Arsi ha dichiarato: “il nostro obiettivo è di chiedere all’ Ayatollah Shahroudi di fermare le esecuzioni, che potrebbero aver luogo in qualsiasi momento”. Le autorità giudiziarie non hanno ancora rilasciato commenti al riguardo.Con questi nove casi, le condanne alla lapidazione, che in Iran sono previste per rapporti sessuali illeciti, sarebbero, secondo le fonti di Nessuno tocchi Caino, almeno 12 nel solo 2008. Si tratta di una punizione che colpisce soprattutto le donne e che è criticata anche nell’Iran stesso. Il condannato viene avvolto da capo a piedi in un sudario bianco e interrato (la donna fino alle ascelle, l’uomo fino alla vita); un carico di pietre viene portato sul luogo e funzionari incaricati o in alcuni casi semplici cittadini autorizzati dalle autorità, compiono l’esecuzione. L’art. 104 del Codice Penale stabilisce che “le pietre non devono essere così grandi da provocare la morte con uno o due colpi”, in modo che la morte sia lenta e dolorosa. Se il condannato riesce in qualche modo a sopravvivere, resterà imprigionato per almeno 15 anni, ma non verrà giustiziato. (Fonti: news.com.au, 20/07/2008)

sabato 12 luglio 2008

China jails 42 over Tibet unrest...

Ricevo e pubblico...http://www.nessunotocchicaino.it
TIBET. CARCERE PER 42 RIVOLTOSI, ALTRI RISCHIANO PENA DI MORTE
10 luglio 2008: quarantadue persone sono state condannate in Tibet a pene detentive per aver partecipato lo scorso 14 marzo alle rivolte di Lhasa, rendono noto fonti ufficiali cinesi.I 42 sono stati riconosciuti colpevoli, tra l’altro, di incendio doloso, rapina, turbativa dell’ordine pubblico e danneggiamento di uffici del governo, ha dichiarato il vice presidente del Tibet,Palma Trily, nel corso di una conferenza stampa riservata a giornalisti indiani e italiani. Delle 42 persone, le prime 30 sono state condannate il 29 aprile dal Tribunale Intermedio del Popolo del capoluogo Lhasa a pene comprese tra i tre anni di detenzione e l’ergastolo. Il 19 e 20 giugno, quattro tribunali di Lhasa e dello Shannan, una delle sei prefetture in cui è suddivisa la Regione Autonoma del Tibet, hanno reso note le condanne detentive delle restanti dodici persone. In relazione agli stessi incidenti, altri 116 sospetti sono attualmente sotto processo, ha aggiunto Trily. “Sarà stabilito in base alle leggi cinesi se alcuni di loro saranno condannati a morte”.
Per saperne di piu' : http://afp.google.com/article/ALeqM5jj1qw4ue_wBjNc_0J7ABc1aqrqIQ

domenica 6 luglio 2008

OGGI,CON E PER IL TIBET A COLOGNO MONZESE!

Ricevo e pubblico...
COLOGNO MONZESE. DOMENICA 6 LUGLIO SERATA PER IL TIBET
La Tibet Culture House e il Comune di Cologno Monzese (MI) vi invitano a partecipare domenica 6 luglio alla Giornata mondiale per il Tibet, iniziativa dedicata alla causa tibetana nel giorno del compleanno di Sua Santità il Dalai Lama. L’appuntamento di Cologno Monzese, che avrà inizio alle ore 20.30 presso la SALA PERTINI - VILLA CASATI, via Mazzini 9, vedrà gli interventi di Mario Soldano, Sindaco di Cologno Monzese; Giovanni Cocciro, Assessore alla Pace di Cologno Monzese; Gunther Cologna, Associazione Italia-Tibet; Claudio Tecchi, Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano; Choephel Tamding, Tibet Culture House. Durante la serata sarà proiettato in anteprima nazionale il film documentario IN MARCIA VERSO IL TIBET, di Karma Chukey e Piero Verni, realizzato durante la March to Tibet che i profughi tibetani, partiti da Dharamsala il 10 marzo, hanno intrapreso per ritornare nel loro paese. I marciatori tibetani sono ormai giunti al confine tra India e Cina. Alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino, la situazione in Tibet è drammatica. Il governo tibetano in esilio stima in circa 200 le persone uccise durante le manifestazioni di protesta a Lhasa e in altre zone del Tibet dal 10 marzo ad oggi. Circa 7.000 sarebbero le persone arrestate e tuttora detenute, più delle metà religiosi. Sono state emesse dai tribunali cinesi più di 40 condanne, alcune all'ergastolo. Pochi giorni fa, tra imponenti misure di sicurezza, la fiaccola olimpica è transitata da Lhasa. Per raggiungere Villa Casati: MM2 fermata Cologno Centro; Tangenziale Est uscita n.11 Cologno Monzese.
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mercoledì 2 luglio 2008

DOMENICA 6 LUGLIO SERATA PER IL TIBET

Ricevo e pubblico... info@nessunotocchicaino.it
- http://www.nessunotocchicaino.it/
COLOGNO MONZESE. DOMENICA 6 LUGLIO SERATA PER IL TIBET
La Tibet Culture House e il Comune di Cologno Monzese (MI) vi invitano a partecipare domenica 6 luglio alla Giornata mondiale per il Tibet, iniziativa dedicata alla causa tibetana nel giorno del compleanno di Sua Santità il Dalai Lama. L’appuntamento di Cologno Monzese, che avrà inizio alle ore 20.30 presso la SALA PERTINI - VILLA CASATI, via Mazzini 9, vedrà gli interventi di Mario Soldano, Sindaco di Cologno Monzese; Giovanni Cocciro, Assessore alla Pace di Cologno Monzese; Gunther Cologna, Associazione Italia-Tibet; Claudio Tecchi, Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano; Choephel Tamding, Tibet Culture House. Durante la serata sarà proiettato in anteprima nazionale il film documentario IN MARCIA VERSO IL TIBET, di Karma Chukey e Piero Verni, realizzato durante la March to Tibet che i profughi tibetani, partiti da Dharamsala il 10 marzo, hanno intrapreso per ritornare nel loro paese. I marciatori tibetani sono ormai giunti al confine tra India e Cina. Alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino, la situazione in Tibet è drammatica. Il governo tibetano in esilio stima in circa 200 le persone uccise durante le manifestazioni di protesta a Lhasa e in altre zone del Tibet dal 10 marzo ad oggi. Circa 7.000 sarebbero le persone arrestate e tuttora detenute, più delle metà religiosi. Sono state emesse dai tribunali cinesi più di 40 condanne, alcune all'ergastolo. Pochi giorni fa, tra imponenti misure di sicurezza, la fiaccola olimpica è transitata da Lhasa. Per raggiungere Villa Casati: MM2 fermata Cologno Centro; Tangenziale Est uscita n.11 Cologno Monzese.

mercoledì 28 maggio 2008

DEVASTANTE CAMPAGNA OMOFOBICA

Ricevo da "nessuno tocchi caino" e pubblico
GAMBIA. PRESIDENTE MINACCIA DI DECAPITARE I GAY
(Nella foto il presidente Yahya Jammeh)
22 maggio 2008: il presidente del Gambia Yahya Jammeh ha minacciato di decapitare tutti gli omosessuali che resteranno nel paese, riportano media locali.
Il Gambia è un paese di credenti pratiche immorali come l'omosessualità non saranno tollerate, ha detto il Presidente la settimana scorsa nel corso di un raduno politico, aggiungendo che taglierà la testa”di tutti i gay presi in Gambia.
Nella stessa occasione Jammeh ha detto di concedere ai gay 24 ore di tempo per lasciare il paese, promettendo leggi sull'omosessualità più severe che in Iran.
La campagna omofobica è continuata anche in questi ultimi giorni sui media governativi, con il Daily Observer che ha pubblicato un violento editoriale: "Lo abbiamo detto e lo ripetiamo. Questo è un paese mussulmano e cristiano, e tanto il Corano quanto la Bibbia condannano l'omosessualità", ha scritto il giornale.
Per le associazioni a difesa dei diritti delle persone gay le dichiarazioni del presidente Jammeh non costituiscono una sorpresa. "Il Presidente ha una lunga storia di omofobia", ha commentato Peter Tatchell, del gruppo Outrage.
Se Jammeh passerà dalle minacce ai fatti, con ogni probabilità i donatori internazionali metteranno fine al loro sostegno ed il turismo straniero diminuirà, con grave danno dell'economia del paese. Già lo scorso gennaio Jammeh aveva attirato se di sé le critiche delle organizzazioni africane impegnate sul fronte della lotta all'Aids, sostenendo di aver trovato un trattamento miracoloso” contro la sindrome.
Il metodo era fondato su versetti del Corano e su una mistura di erbe mediche, che i pazienti ingerivano e spalmavano sul corpo dopo aver abbandonato l'uso dei farmaci anti-retrovirali.In Gambia c'è stata una sola esecuzione dall'indipendenza nel 1965 dal Regno Unito: Mustapha Danso, condannato nel dicembre 1980 per l’assassinio di un vice comandante in capo, è stato giustiziato il 30 settembre 1981. Il 18 dicembre 2007 il Gambia si è astenuto sulla risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

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venerdì 9 maggio 2008

DIRITTI UMANI E NON-VIOLENZA...

Ricevo da NESSUNO TOCCHI CAINO e pubblico...
PE. APPROVATO IL RAPPORTO CAPPATO SUL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO
Il Parlamento europeo
8 maggio 2008: il Parlamento Europeo ha approvato a Bruxelles il Rapporto di Marco Cappato (Radicali Italiani/ALDE) sul rispetto dei diritti umani nel mondo, con 533 voti favorevoli, 63 contrari e 41 astensioni.
Commentando i risultati delle politiche europee relative ai diritti umani nel 2007, il Rapporto propone di dichiarare il 2010 Anno europeo della nonviolenza e indica il diritto alla democrazia come diritto umano fondamentale.
Felicitandosi del voto ONU per una moratoria mondiale sulle esecuzioni capitali, il documento “esorta il Consiglio ad aggiornare gli orientamenti sulla pena di morte al fine di sostenere tutte le attività volte alla piena applicazione della risoluzione dell’Assemblea generale”.
Si insiste anche sull'importanza della clausola sui diritti umani nei rapporti dell'Europa con i paesi terzi, sulla necessità di una politica dell'immigrazione rispettosa dei diritti umani, e si chiedono maggiori interventi per garantire la libertà di espressione a partire da internet.
Si chiede inoltre al Consiglio di sostenere il Tribunale Penale internazionale e tutte le corti per i Diritti dell'uomo e di considerare le mutilazioni genitali femminili una violazione dei diritti umani.“In Europa – ha dichiarato Marco Cappato - critichiamo, con molte ragioni, la strategia Statunitense di promozione della democrazia attraverso gli interventi militari, ma rimaniamo incapaci di mettere in piedi una credibile strategia alternativa, che non sia quella del neutralismo pacifista, oggettivamente alleato di dittatori e massacratori di tutto il mondo.
Col Rapporto approvato oggi, il Parlamento europeo - oltre a denunciare il mancato rispetto della legalità europea, ad esempio a causa della violazione delle clausole diritti umani nei rapporti commerciali con i Paesi terzi, o la mancata valutazione dei risultati delle attuali politiche - propone alla Commissione e al Consiglio di investire attenzione e risorse nello strumento della nonviolenza e di proclamare il 2010 anno europeo della nonviolenza.
Proporremo al neo-Ministro Frattini di fare propria questa proposta e di presentarla in sede di Consiglio.
In questo modo il Parlamento ha confermato il sostegno per la strada scelta, ad esempio, dal Dalai Lama nel promuovere l'autonomia per il Tibet”.
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mercoledì 30 aprile 2008

CUBA,SULLA PENA DI MORTE,UN SEGNALE VERSO LA DEMOCRAZIA...

Ricevo da "NESSUNO TOCCHI CAINO"...
CUBA. RAUL CASTRO, COMMUTATE QUASI TUTTE LE CONDANNE A MORTE
28 aprile 2008: il presidente cubano Raul Castro ha annunciato che tutte le condanne a morte sono state commutate in pene detentive da 30 anni all’ergastolo, con l’eccezione delle condanne capitali emesse nei confronti di tre persone riconosciute colpevoli di terrorismo. “Il Consiglio di Stato ha deciso di commutare le condanne a morte di un gruppo di prigionieri”, ha detto Raul Castro al Comitato Centrale del Partito Comunista, in un discorso trasmesso dalla televisione di stato. Sono state escluse due persone condannate per l’attentato esplosivo contro un hotel negli anni ’90, che costò la vita ad un turista italiano, e un cubano-americano riconosciuto colpevole di omicidio, commesso nel corso di un tentativo di infiltrazione armata nell’Isola. I tre casi sono ancora in appello. “Questo non significa che abbiamo eliminato la pena di morte dal codice penale”, ha precisato il Presidente cubano, aggiungendo che “Sarebbe irresponsabile ed ingenuo rinunciare alla capacità deterrente della pena di morte nei confronti dei veri terroristi, i mercenari al soldo dell’Imperialismo”.”Non si tratta di una decisione dovuta a pressioni esterne, ma di un atto sovrano in linea con la condotta etica ed umanitaria che dall’inizio ha caratterizzato la rivoluzione cubana”. Sono tre le persone giustiziate a Cuba dal 2000, tutte implicate nel fallito dirottamento di un traghetto nel 2003.
CUBA. D'ELIA, COMMUTAZIONE CONDANNE A MORTE FATTO UMANAMENTE IMPORTANTE
Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino
29 aprile 2008: "Prendiamo atto con soddisfazione della commutazione di quasi tutte le condanne a morte a Cuba decise dal presidente Raul Castro," ha dichiarato Sergio D'Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino."La decisione – continua D'Elia - è un fatto umanamente importante perchè, al di là delle condizioni carcerarie che a Cuba restano tra le peggiori al mondo, cancella il marchio di infamia di 'condannato a morte' nei confronti di circa 50 persone detenute nel braccio della morte.""L'atto umanitario – conclude D'Elia - non prelude certamente all'abolizione immediata della pena di morte nè a un cambiamento radicale in senso democratico a Cuba, ma segna di fatto un punto a favore della Risoluzione delle Nazioni Unite sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali."

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giovedì 17 aprile 2008

Cina:olimpiadi al sangue...

Ricevo e pubblico...
CINA. PECHINO DIFENDE L’USO DELLA PENA DI MORTE
(nella foto:detenuto cinese condotto all'esecuzione)
15 aprile 2008: la Cina continua a difendere il suo ricorso alla pena di morte, che definisce “prudente”. Dopo la pubblicazione del Rapporto di Amnesty International, che conferma la Cina come paese che di gran lunga pratica il maggior numero di esecuzioni, la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Jiang Yu, ha dichiarato ai giornalisti che “non è il momento per la Cina di abolire la pena capitale e che l’abolizione non sarebbe accettabile per il suo popolo”.

“Adottiamo misure prudenti per garantire l’applicazione della pena di morte solo per un ristretto numero di criminali che commettono gravi crimini”, ha detto la Jiang.
Alla portavoce è stato chiesto se la Cina accoglierà la domanda di maggiore trasparenza sulla pena di morte, dal momento che Pechino considera segreto di stato i dati relativi alla pena capitale.
Questa volta la Jiang non ha risposto.
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mercoledì 16 aprile 2008

SARANNO 374 LE ESECUZIONI CAPITALI PRATICATE IN CINA DURANTE I 17 GIORNI DI OLIMPIADI

Ricevo da "Nessuno tocchi caino" e pubblico ... info@nessunotocchicaino.it - www.nessunotocchicaino.it
CINA. OGNI GIORNO GIUSTIZIATE IN MEDIA 22 PERSONE
(Nella foto,una donna sta per essere giustiziata a Pechino, nel 2001 )
14 aprile 2008: “In base a stime realistiche, sono in media 22 le persone giustiziate ogni giorno in Cina”, denuncia Kate Allen, responsabile della sezione inglese di Amnesty International. Nel suo nuovo Rapporto, Amnesty afferma essere 470 le esecuzioni in Cina documentate per il 2007, tuttavia si ritiene che il numero reale delle persone giustiziate si avvicini ad 8.000.
Sulla base di queste stime – evidenzia Amnesty – saranno 374 le esecuzioni praticate nel paese durante i 17 giorni di Olimpiadi a Pechino, ad agosto prossimo. L’Organizzazione per i diritti umani chiede alla comunità internazionale, compreso il Comitato Olimpico Internazionale, di usare l’importante evento per esercitare pressioni sulle autorità di Pechino affinché riducano l’uso della pena di morte. Per Amnesty la Cina dovrebbe inoltre eliminare il segreto di stato sui dati relativi alla pena capitale.
“I leader di tutto il mondo dovrebbero invitare la Cina a ridurre la lista dei quasi 70 reati, compresa frode fiscale, vendita di medicinali contraffatti e appropriazione indebita, che attualmente comportano la condanna a morte”, ha detto la Allen.