Fonte:RAINEWS24
Roma-11 settembre 2008
Tovata in Grecia una bimba di otto anni, è Denise?
Intervista a Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone~ Caso Denise. Intervista a Federica Sciarelli, Chi l'ha visto~ Caso Denise. Intervista a Dimitri Deliolanes, corrispondente ERT da Roma ~ Al telefono il giornalista greco Michalopoulos (ERT) che ha seguito il caso
È stata trovata sull'isola greca di Kos una bimba di otto anni che parla perfettamente l'Italiano.L'Interpol, attivata dalla polizia greca, ha inviato in Italia un campione del dna della piccola nell'ipotesi che possa trattarsi di Denise, la bimba scomparsa quattro anni fa in Sicilia mentre giocava in pieno giorno nel giardino della sua casa. L'Interpol ha già arrestato la donna di trent'anni che sosteneva di essere la madre della piccola, ma non parlava una parola di italiano.A portare gli agenti dalla bambina, un turista italiano che aveva acquistato da lei un braccialetto ed era rimasto colpito dal perfetto italiano della piccola.I primi test del Dna effettuati in Grecia confermano che nessun legame di parentela lega la donna alla bimba. Campioni di Dna sono stati inviati quindi in Italia in aereo per confermare l'identità della piccola.La scomparsa di Denise.
E' il primo settembre del 2004, mercoledì.
A Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, Denise Pipitone, 4 anni, sparisce nel nulla, mentre gioca davanti casa, in via Domenico La Bruna.La bambina è affidata alla nonna materna che però la lascia da sola per qualche minuto. Quando torna a cercarla, della piccola non c'è più traccia... La denuncia è immediata così come le ricerche dei carabinieri. Nelle prime ore il procuratore capo di Marsala, Silvio Sciuto, che coordina le indagini è ottimista: «La bambina è viva e si trova in città», dice davanti a telecamere e giornalisti. La pista privilegiata è quella di una vendetta privata, maturata nell’ambito familiare, fatto di contrasti e gelosie tra la nuova e la vecchia famiglia del padre di Denise.
Per tutto il mese Mazara del Vallo è passata al setaccio. Polizia, carabinieri, reparti speciali e unità cinofile, percorrono strade, fiumi, grotte, pozzi e anfratti senza successo. Alle prime ipotesi se ne aggiugono dunque altre: quella di un sequestro legato a riti occulti, traffici di organi o di pedofilia.L’Italia si mobilita e da diversi angoli del paese arrivano segnalazioni e notizie di avvistamenti. Intanto, Piera Maggio, la madre di Denise continua a tenere viva l'attenzione sulla vicenda parlando di lei sui i giornali, in tv, durante convegni e manifestazioni. Il volto di Denise, la bimba castana dai grandi occhi scuri e una cicatrice appena sotto l’occhio, è di dominio pubblico.
Le varie piste
Nell’ottobre del 2005 le indagini sembrano imboccare la pista giusta. Un filmino girato con un videotelefono da una guardia giurata davanti una banca di Milano mostra una bambina, Danas, in compagnia di una donna rom. Le immagini fanno il giro dell’Italia, rimbalzano da una tv all’altra. La madre giura di riconoscere nella piccola la sua bambina e afferma sicura: «È lei Denise ».
Gli investigatori, però, restano cauti mentre le segnalazioni continuano.Tutti gli accertamenti però hanno un esito negativo e la pista familiare torna credibile ed attuale: a maggio del 2005, Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, all’epoca dei fatti 17enne, viene iscritta nel registro degli indagati. A tradirla, secondo gli inquirenti, una frase, pronunciata pochi giorni dopo la scomparsa della bambina e registrata dalle cimici mentre aspettava di essere sentita in Questura. Jessica, parlando con la madre, che le chideva dove fosse al momento della sparizione di Denise, afferma «Io a casa ci ’a purtai». L'indizio, insieme al tabulato telefonico che dimostra che la 17enne il primo settembre era poco lontano dal luogo del sequestro, convince gli inquirenti che Jessica Pulizzi ha avuto un ruolo nella vicenda. Gli investigatori sospettano che la bimba sia stata rapita dalla sorellastra e consegnata poi ai rom per farla sparire. Nel dicembre 2007 le indagini si arricchiscono di nuovi elementi: Giuseppe D'Assaro, l'ex compagno di Rosalba Pulizzi, sorella del padre naturale di Denise e quindi zia della piccola, durante accertamenti sull'omicidio di una donna avvenuto in Sicilia nel luglio dello stesso anno, confessa di aver contribuito a far sparire il corpo della bimba. Secondo D'Assaro, il giorno del sequestro, la bambina sarebbe stata portata a casa della Pulizzi dove però si sarebbe sentita male. Per aiutarla, qualcuno le avrebbe fatto prendere dei tranquillanti ma, forse a causa dei farmaci, la bimba sarebbe morta poco dopo. Il cadavere sarebbe stato trasportato allora a Palermo e sistemato da Rosalba Pulizzi dentro un congelatore. D'Assaro, su richiesta della ex compagna, l'avrebbe poi buttato nelle acque al largo del capoluogo siciliano. Le dichiarazioni di D'Assaro non vengono però ritenute credibili dagli investigatori.
Le ricerche dunque continuano.
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Trovata bimba, forse è Denise:parla italiano,ora l'esame del dna
di Caterina Mangiaracina
English version
La storia della scomparsa della piccola
VIDEO: un filmato del comitato "Cerchiamo Denise"
Potrebbe essere lei. Dopo 4 anni, le ricerche della piccola Denise Pipitone, la bambina scomparsa l’1 settembre 2004 a Mazara del Vallo, nel Trapanese, potrebbero essere arrivate al capolinea. L’ultima segnalazione arriva dall’isola di Kos, in Grecia, ed è di poche ore fa. Ad intercettare la bambina (che, come Denise, ha circa 8 anni) è stata una turista italiana che si sarebbe fermata proprio dalla piccola a comprare un braccialetto. Colpita dal perfetto Italiano della bambina, ma anche dalla significativa somiglianza con Denise Pipitone, la donna si è rivolta alle forze dell’ordine, raccontando quanto aveva visto. Scattate le ricerche, ecco le prime verifiche: la donna con cui la bambina si trovava, e che ha dichiarato di essere la madre, è stata arrestata.
Avrebbe una trentina di anni e, a differenza della bambina, non parlerebbe l’Italiano. Strano…così strano da indurre la polizia a fare il test del dna, al quale la donna sarebbe risultata negativa. In sostanza, la donna non sarebbe la madre della piccola. Ed è per questo che la polizia greca l’ha già arrestata, mentre ha inviato un campione di sangue della piccola in Italia per eseguire il confronto con il dna di Piera Maggio, la madre della piccola mazarese.Non è la prima volta che si verificano avvistamenti di questo tipo. Già, in tutte le altre occasioni, ai primi esami, l’identità delle bimbe in questione ha portato ad escludere che si trattasse di Denise. Come era accaduto nel dicembre 2005, quando al test è stata sottoposta una bimba di 6 anni fermata a Vicenza in compagnia di una nomade. O come era successo un mese prima con una bimba di tre anni e mezzo residente a Bergamo. E anche i controlli svolti dall’Interpol nell’agosto del 2005 su tutti i bambini dell’età di Denise presenti in un campo nomadi di Nizza hanno dato esito negativo.Piera Maggio, dal canto suo, mantiene il controllo delle emozioni, non trascurando di sottolineare, però, qualche particolare incoraggiante. Come il taglio degli occhi della bambina. I carabinieri, infatti, hanno già fatto vedere alla Maggio alcune foto della piccola avvistata in Grecia: “Il taglio degli occhi sembra quello di mia figlia - ha commentato la donna - ma non voglio farmi delle illusioni. Sono tranquilla, ma aspetterò il campione di sangue”.Le ricerche vanno avanti da quattro anni ormai e la procura di Marsala ha battuto diverse piste: da quella del sequestro da parte di un gruppo di nomadi, a quella dell’allontanamento volontario terminato tragicamente con un incidente, per arrivare a quella delle controversie familiari. La principale indagata nell’inchiesta rimane la sorellastra (la figlia del padre naturale). Solo qualche mese fa, un sedicente collaboratore ha dichiarato che Denise venne rapita e poi morì per una massiccia dose di tranquillanti. L’uomo ha tirato in ballo la zia di Denise e altri familiari, ma finora non è stato possibile fare luce sulle sue dichiarazioni. La madre di Denise, Piera Maggio, continua la sua battaglia e non smette di credere che “la bimba sia viva”. Tanto che solo qualche settimana fa è riuscita ad ottenere un incontro con il Guardasigilli, Angelo Alfano, che si dovrebbe tenere entro la fine di settembre, per sottoporre al ministro della Giustizia l’idea di un disegno di legge ad hoc per istituire il reato di sequestro di minori non a scopo di estorsione. Una battaglia a tutto campo la sua: dalle ricerche della piccola, all’aspetto normativo della questione.
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Fonte: www.oknotizie.alice.it/
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Articolo segnalato al blog dall'amico-fratello Natale Cuccurese del blog www.partitodelsud.emiliaromagna,blogspot.com
giovedì 11 settembre 2008
Nell'isola greca di Kos: E' DENISE?
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