lunedì 3 novembre 2008

ROMAGNA.NON PERDETE TEMPO:RITORNATE A VELTRONI LE TESSERE DEL PD,RAFFORZATE IL MAR!

Fonte: La Voce – Domenica 5 Ottobre 2008
Lettere al Direttore
Romagna autonoma: perché il Pd non risponde?
di Maurizio Rocchetta - Rimini
Egregio Direttore.
Sono sempre stato convinto che, in un paese civile, sia un diritto di ogni cittadino indirizzare lettere, istanze a coloro che sono stati eletti negli organi rappresentativi, o comunque si trovino In posti di responsabilità nell’amministrazione dello Stato, ma soprattutto sia un preciso dovere fornire risposte adeguate da parte di tutti. Purtroppo, in merito alla questione romagnola, ovvero l’aspirazione di tanti di realizzare la ventunesima regione, ho dovuto riconoscere, e verificare che hanno ragione coloro che hanno affermato pubblicamente, anche sulla Voce, che il Partito democratico rifiuta ogni dialogo e lo stesso On. Valter Veltroni non si è neppure degnato di una risposta, anche interlocutoria, alle lettere inviategli da parte dei vertici del MAR.
Orbene, interessato da anni a conoscere le ragioni a sostegno delle rivendicazioni autonomistiche delle popolazioni, ed anche contro, a livello comunale, provinciale e regionale, ho cominciato a scrivere al leader del Partito democratico ricordandogli, altresì, in via preliminare, che il Movimento per l’autonomia della Romagna conta oltre novantamila adesioni scritte e da un punto di vista tattico sarebbe stato quanto meno inopportuno non tenerne conto, una vera miopia politica in altri termini, anche alla luce di due sonore batoste elettorali. Trascorso un congruo lasso di tempo, senza un cenno di riscontro, ho sollecitato una risposta allegando copia della lette­ra inviata: ebbene, il silenzio più assoluto.
Non rassegnato, ho messo in atto la stessa procedura con altri due esponenti di rilievo del Partito Democratico, ricordando loro le comuni origini regionali: gli onorevoli Franceschini e Bersani.
Anche con questi due personaggi politici, il silenzio più assoluto, neppure una vaga lettera interlocutoria preparata dalle loro segreterie, ben dotate di personale, da quanto mi è dato sapere.
Un comportamento, absit iniuria verbis, non solo scorretto, politicamente incomprensibile, ma che dimostra, nei tre casi ricordati, la benché minima considerazione verso i cittadini.
In presenza di questi fatti, particolarmente negando al MAR una risposta, ho raggiunto il convincimento che i vertici del Partito democratico abbiano deciso, poco democraticamente, che le rivendicazioni dei “secessionisti” romagnoli debbano essere semplicemente ignorate e rifiutato ogni tentativo di dialogo.
Peccato che questi “signori”, non saprei al presente come definirli, non si siano resi conto che tanti loro aderenti e simpatizzanti della base, residenti in Romagna, la pensano ben diversamente!
Non mi sembra che questo faccia onore ad un partito, sorto di recente con ben altre premesse, che dovrebbe stare molto attento a non subire un nuovo tracollo, il terzo in ordine di tempo, alla prossima consultazione elettorale.
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Ripreso da: http://www.romagnablog.org/
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Caro Rocchetta.
E,qual'è la novità sul comportamento del Pd oggi,dei Ds-PdS-Pci-Margherita e company...ieri,sulle questioni nazionali "interne"?
La storia si ripete!
Puntualmente.
Le posizioni "negazioniste" di lor signori hanno permesso l'espandersi della Lega Nord e dello stesso Mpa: la Lega di Bossi e il Mpa di Lombardo,alleate del Pdl di Berlusconi.
Quindi,amico Romagnolo,non pedere tempo nel tentativo di sensibilizzare i "tuoi" Franceschini e Bersani,esempio palese di ASKARISMO politico!
La "via maestra" per i tantissimi Romagnoli, che sono la base del Pd e che sono "secessionisti",è,secondo il mio modesto parere,quella di rispedire a Veltroni le tessere del Pd e di rafforzare il MAR,fuori da ogni logica di sudditanza ai partiti romani.
Cordialità e fraternità,
Orazio Vasta

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