Trecastagni, è sbarcato l'aglio cinese
Arrivata a casa,a Catania,non volevo credere a quello che mi faceva notare mia nipote.Avevo acquistato a Trecastagni,nel mercatino domenicale,dell'aglio cinese".Incredula e un pò preoccuppata,Maria Privitera,insegnante in pensione:"La mia preoccupazione-dice la professoressa-nasce dal fatto che la confezione riporta diciture solo in cinese. Cosa contiene quest'aglio?Forse,nella confezione c'è scritto,ma non capisco il cinese.Sono ignorante...lo confesso.Ho insegnato per trent'anni latino e greco".
"Chiariamo subito-dice il capitano Sebastiano Forzisi,comandante della locale Polizia municipale-che la professoressa Privitera non ha acquistato l'aglio cinese al "mercatino domenicale", riconducibile a quello che si svoge da decenni in Piazza S.Alfio,un mercatino autorizzato,ma negli stand domenicali della "Festa del castagno",fra Piazza Marconi e Piazza Aldo Moro,manifestazione organizzata dal comune ,ma gestita da terzi.Nel mercatino di Piazza S.Alfio,posso assicurare,che vengono esposti e venduti prodotti provenienti dall'area etnea,come frutta e verdura".
"Comunque sia andata la faccenda-commenta Alfio Barbagallo,presidente della locale sezione dell'Associazione Nazionale Carabinieri-sarebbe opportuno un controllo anche negli stand delle sagre da parte degli organi preposti.Il Comando della Polizia Municipale di Pedara e l'Arma dei Carabinieri dello stesso luogo lo hanno già fatto".
Alfio Gambino-del forum on line "alservizioditrecastagni":"Sembra quasi un beffa ritrovare un prodotto "made in Cina" come l'aglio nelle piazze di Trecastagni, che per secoli è famoso per la vendita dell'aglio nostrano durante la festa di S.Alfio".
Preoccupato Roman Clarke,vicesegretario del Movimento per l'Indipendenza della Sicila:"Sebbene i soliti "bastian contrari" siano pronti a decantare le qualità organolettiche di tale prodotto asiatico, la verità è che la ricaduta sanitaria ed occupazionale in Sicilia di merci alimentari prodotte in Cina è quantomeno allarmante".
In sintonia con Clarke,l'agronomo trecastagnese Corrado Vigo:"L'invasione dei prodotti cinesi preoccupa non solo per i prezzi che vanno in concorrenza sleale ai nostri, a causa dei costi della manodopera irrisori, ma soprattutto perchè non sappiamo cosa mangiamo".
"Ma-dice Tommaso Medici,segretario del Pdci,che c'entra l'aglio cinese con la Festa del castagno? E,alla professoressa è stato detto che si trattava di aglio cinese? Evidentemente no.Ma chi controlla?".
Orazio Vasta
*************
dal Giornale di Sicilia-edizione di Catania
del 14 novembre 2008 ,pag. 34
"Comunque sia andata la faccenda-commenta Alfio Barbagallo,presidente della locale sezione dell'Associazione Nazionale Carabinieri-sarebbe opportuno un controllo anche negli stand delle sagre da parte degli organi preposti.Il Comando della Polizia Municipale di Pedara e l'Arma dei Carabinieri dello stesso luogo lo hanno già fatto".
Alfio Gambino-del forum on line "alservizioditrecastagni":"Sembra quasi un beffa ritrovare un prodotto "made in Cina" come l'aglio nelle piazze di Trecastagni, che per secoli è famoso per la vendita dell'aglio nostrano durante la festa di S.Alfio".
Preoccupato Roman Clarke,vicesegretario del Movimento per l'Indipendenza della Sicila:"Sebbene i soliti "bastian contrari" siano pronti a decantare le qualità organolettiche di tale prodotto asiatico, la verità è che la ricaduta sanitaria ed occupazionale in Sicilia di merci alimentari prodotte in Cina è quantomeno allarmante".
In sintonia con Clarke,l'agronomo trecastagnese Corrado Vigo:"L'invasione dei prodotti cinesi preoccupa non solo per i prezzi che vanno in concorrenza sleale ai nostri, a causa dei costi della manodopera irrisori, ma soprattutto perchè non sappiamo cosa mangiamo".
"Ma-dice Tommaso Medici,segretario del Pdci,che c'entra l'aglio cinese con la Festa del castagno? E,alla professoressa è stato detto che si trattava di aglio cinese? Evidentemente no.Ma chi controlla?".
Orazio Vasta
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dal Giornale di Sicilia-edizione di Catania
del 14 novembre 2008 ,pag. 34
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L'Aglio cinese a Trecastagni.
Quando ho appreso da Orazio Vasta che a Trecastagni si vendeva aglio cinese ho pensato: puo' mai essere che l'invasione dei prodotti alimentari "made in cina "
sia giunta fino al nostro bel paesino?
Beh ,cercando notizie sulla rete relative proprio alla vendita di aglio non italiano,ho trovato un dato allarmante:1 testa d'aglio su due non è italiana,paesi come la Cina Argentina e Turchia sono fornitori assidui dei nostri mercati.
Gia' in data 11 ottobre 2006 Coldiretti denunciava questa paradossale situazione,dichiarando che la Cina esporta illegalmente aglio attraverso operazioni di triangolazione effettuate tramite altri Stati, senza pagare il dazio aggiuntivo derivante dal superamento dei contingenti.
Ovviamente quando il fenomeno compisce il nostro paese,da sempre orgoglioso delle tradizionali bancarelle di aglio durante la festa di S.Alfio ,ci si sente presi in giro.
Infatti, all'invito di Orazio Vasta su quale fosse il mio pensiero risposi:"Sembra quasi un beffa ritrovare un prodotto "made in Cina" come l'aglio nelle piazze di Trecastagni,che,da secoli, è famoso per la vendita dell'aglio nostrano durante la festa di S.Alfio".
La denuncia partì dalla mail inviata dalla prof.Maria Privitera di Catania ad Orazio Vasta vedi link ,ed il "nostro" Giornalista, da sempre impegnato a dare voce alla verità ,ha tenuto fede al suo dovere.
Quando ho appreso da Orazio Vasta che a Trecastagni si vendeva aglio cinese ho pensato: puo' mai essere che l'invasione dei prodotti alimentari "made in cina "
sia giunta fino al nostro bel paesino?
Beh ,cercando notizie sulla rete relative proprio alla vendita di aglio non italiano,ho trovato un dato allarmante:1 testa d'aglio su due non è italiana,paesi come la Cina Argentina e Turchia sono fornitori assidui dei nostri mercati.
Gia' in data 11 ottobre 2006 Coldiretti denunciava questa paradossale situazione,dichiarando che la Cina esporta illegalmente aglio attraverso operazioni di triangolazione effettuate tramite altri Stati, senza pagare il dazio aggiuntivo derivante dal superamento dei contingenti.
Ovviamente quando il fenomeno compisce il nostro paese,da sempre orgoglioso delle tradizionali bancarelle di aglio durante la festa di S.Alfio ,ci si sente presi in giro.
Infatti, all'invito di Orazio Vasta su quale fosse il mio pensiero risposi:"Sembra quasi un beffa ritrovare un prodotto "made in Cina" come l'aglio nelle piazze di Trecastagni,che,da secoli, è famoso per la vendita dell'aglio nostrano durante la festa di S.Alfio".
La denuncia partì dalla mail inviata dalla prof.Maria Privitera di Catania ad Orazio Vasta vedi link ,ed il "nostro" Giornalista, da sempre impegnato a dare voce alla verità ,ha tenuto fede al suo dovere.
Alfio Gambino
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