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venerdì 12 dicembre 2008

LIBRINO,Catania:un intero quartiere che viene una volta di più umiliato e dimenticato...


Ricevo da Trecastagni e pubblico con la massima condivisione!
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Ciao, ti giro una nota stampa de i Briganti Rugby Librino, associazione a cui sono legato.
Grazie,Agostino Palmisano
I briganti rugby, Catania e lo Sport impossibile
Nota Stampa
- Catania 10/12/08
Dopo aver atteso invano per mesi che almeno alcuni degli impegni assunti nei nostri confronti si trasformassero in realtà, crediamo sia opportuno che la città in cui cerchiamo di portare avanti un progetto di sport sociale sappia in che condizioni siamo costretti ad operare.
Ad oggi, i nostri ragazzi (un centinaio i tesserati tra under 9, under 11, under 13 e serie C) beneficiano per appena novanta minuti settimanali degli impianti pubblici.
O meglio, disponiamo di un turno serale - in pratica inaccessibile ai piccoli, dato l'orario - che dividiamo con un'altra squadra di rugby, il San Gregorio, turno che paghiamo anticipatamente per intero, spesso senza poter usufruire neanche della doccia per mancanza di gasolio per il riscaldamento.
Le nostre under (i ragazzini che con grande difficoltà cerchiamo di "distogliere" da altre meno nobili attività) non hanno un campo sul quale allenarsi e giocare.
I tecnici volontari il pomeriggio radunano i ragazzi e partono alla ricerca di uno spazio sul quale correre e giocare, una volta in un parcheggio, un'altra in un cortile di una scuola, un'altra ancora nell'impianto San Teodoro, qualora questo non sia già occupato.
Questo poichè la vergogna dell'impianto San Teodoro - che dovrebbe essere una risorsa per tutto il quartiere! - è da mesi sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei nostri amministratori, che non riescono a reperire le due lirette necessarie per coprire le spese di un dipendente che apra l'impianto almeno i pomeriggio, in modo che torni ad essere pubblica proprietà e non terra di nessuno dove i teppisti la fanno da padrone.
Al riguardo le belle intenzioni dell'assessore Antonio Scalia e della presidente della municipalità Loredana Gioia, più volte paventateci, restano fiato nel vento e così l'impianto rimane chiuso ed i ragazzini restano per strada.
Ci domandiamo quanto il non avere alle spalle apparati politici o di potere influisca su questo modo così incomprensibile di rispodere alle nostre richieste e di gestire le risorse pubbliche.
Problema che non riguarda soltanto noi briganti rugby, ma un intero quartiere che viene una volta di più umiliato e dimenticato, insieme a tutti quelli che come noi al "si dovrebbe fare" preferiscono rispondere con il "fare quotidiano".
Non possiamo poi che essere addolorati dal fatto che molti dei ragazzi che avevano intrapreso un percorso sportivo e di aggregazione con il nostro gruppo negli scorsi anni, oggi di fronte alla precarietà dell'offerta che giocoforza possiamo mettere in campo vada via e ritorni ad un vivere quotidiano fatto di certezze negative e di strade segnate.
Chi pagherà per questo crimine?
La domenica la squadra dei briganti rugby di serie C và in giro per la Sicilia portando con fierezza il nome di Catania e di Librino raccontando un'esperienza di aggregazione sportiva che lotta quotidianamente per l'emancipazione di un territorio così difficile; nessuno potrebbe immaginare quanto, purtroppo, questo progetto venga ostacolato da chi invece dovrebbe proteggerlo e sostenerlo. http://www.ibrigantirugbylibrino.it/
Per l'asd i briganti rugby Librino il presidente Stefano Curcuruto, tutti i membri del Direttivo, gli allenatori, i giocatori piccoli e grandi...
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associazione sportiva dilettantistica "i briganti rugby"

martedì 28 ottobre 2008

la Camera approva la mozione della Lega sulle classi separate per gli studenti stranieri!

COMUNICATO STAMPA
SU MOZIONE CLASSI DIFFERENZIATE
Come se non bastassero i fenomeni di razzismo verificatisi in questi ultimi giorni, la Camera approva la mozione della Lega sulle classi separate per gli studenti stranieri.
Questo è un provvedimento che danneggia la scuola nel suo complesso e che vanifica gli sforzi d'integrazione dei figli degli immigrati attraverso la scolarizzazione.La mozione della Lega crea di fatto classi differenziate per appartenenza etnica o culturale sin dalla più tenera età mentre in tale fase bisogna costruire le condizioni dell'integrazione. Discriminare addirittura i bambini significa produrre una ferita che può avere drammatiche conseguenze sia sulla vita sociale, sia nella vita delle persone stesse.
Ed è per questo che il Commissario provinciale di Catania dell’Associazione nazionale Consitalia, Associazione operante nel settore della tutela dei consumatori, scende in campo a sostegno di questa battaglia di civiltà ed invita tutti i rappresentanti di settore a prendere contatti con l’Associazione, rivolgendosi presso la sede dell’Associazione in Via E. D’Angiò n.2 (tel. 0957164041) o tramite l’Avvocato Francesco Silluzio (tel. 3398976303), legale della stessa, al fine di unire le forze contro tale ingiusta mozione e promuovere insieme iniziative pubbliche.
Il Commissario, infine, dichiara che saranno raccolte le firme da giorno 03.11.2008, presso la sede dell’Associazione, da presentare alla Camera ed al Senato al fine di spingere il Parlamento a ritirare tale mozione.
Il Commissario
Vincenzo Ossino

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L'immagine è stata inserita da questo blog


lunedì 27 ottobre 2008

Da Vicenza e Catania una nuova web community dedicata a chi ama scrivere.

COMUNICATO STAMPA
Da Vicenza e Catania una nuova web community
dedicata a chi ama scrivere.
Con cortese richiesta di pubblicazione/diffusione ai colleghi giornalisti.

Un nuovo progetto web ha preso il via oggi – in contemporanea - da Vicenza (Quinto Vicentino) e Catania (Paternò), città dove hanno sede gli staff di telelavoro. Si tratta di Words on Mud, web community per scrittori emergenti e per persone che amano comunicare pensieri ed idee attraverso la scrittura. L’adesione alla community è assolutamente gratuita e si ottiene in pochissimi minuti grazie ad una procedura interamente automatica via web.
Ideatore e realizzatore del sito internet è il giornalista esperto di internet e scrittore Gabriele B. Fallica, catanese ma vicentino di adozione. Membri dello staff anche gli studenti universitari Emiliano Fallica e Guido Fallica (che a dispetto del cognome non sono parenti). Altre persone hanno già dato la loro adesione.
La web community consente a tutti di pubblicare i propri testi letterari divisi in generi: critica, fantasy, giallo, poesia, racconto, saggistica, short story. Una peculiarità particolarmente interessante è quella di aver riservato un’area (un topic, ndr) di pubblicazione dedicata al testo in dialetto: sia veneto, sia siciliano, sia di qualsiasi altra regione italiana. Un modo per preservare e diffondere, quasi in senso federalista, la propria "lingua" di origine.
"Ho scelto la formula della community web – spiega Gabriele B. Fallica – perché a differenza di una tradizionale rivista cartacea non ci obbliga a grandi consumi di carta, non ci sono ritardi nelle consegne delle copie e non ci sono disguidi nelle pubblicazioni. Tutto avviene in tempo reale, i testi si possono correggere e/o cancellare in tempi brevissimi. Ogni utente, infine, è responsabile di ciò che pubblica e dunque lo staff può dedicare il tempo al proprio lavoro e dormire sogni tranquilli".
Il sottotitolo di Words on Mud, "A Fucked Magazine of the Arts" è una rivisitazione/citazione della rivista "Fuck You – A Magazine of the Arts" del poeta/cantante americano Ed Sanders riconducibile alla beat generation.
Lui aveva un motto "I’ll print anything" relativo all’assoluta libertà di espressione. Esattamente ciò che si tenta di fare con la nuova Community.
Words on Mud offre i propri servizi in modo gratuito. L’autore che intende pubblicare on-line deve, però, essere registrato in quanto il grande numero di spammers e robot spammers presenti in rete obbliga a piccoli sistemi di controllo: la registrazione è uno di questi.
Gli utenti potranno votare i testi in base ad una scala "stellata" da 1 a 5 (1 pessimo, 5 ottimo) ma non esprimere commenti poiché l’esperienza insegna che bastano pochi commenti negativo a creare problemi di "convivenza" all’interno di una community.
Un’altra area è dedicata alle "Recensioni" a cura dello staff di Words on Mud in cui potranno essere recensite anche le opere degli stessi utenti del sito.
L’area Forum, infine, consentirà agli utenti di discutere di letteratura, critica, poesia e di esprimere i loro pensieri.
Non è necessario essere laureati in lettere: Words on Mud è per la libera circolazione di idee e pensieri tra tutte le persone. Limitazioni? No alla diffamazione (a tutela degli autori stessi, più che dello staff).
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mercoledì 22 ottobre 2008

PADOVA:un commerciante, per non chiudere definitivamente il proprio negozio, è costretto a "essere razzista"!

Recentemente, a Catania,il titolare di un piccolo bar di un quartiere "a rischio" ha subito la chiusura forzata da parte della Polizia di stato perchè all'interno del pubblico locale erano stati identificati dei pregiudicati. Il titolare del bar ha protestato energicamente:"Non sono un poliziotto,non posso chiedere ai clienti il certificato penale!". Inoltre,ha esposto all'esterno del suo bar le fotografie di noti politici locali e "nazionali" che hanno problemi con il codice penale...Ora,a Padova,un altro bar è stato chiuso dalla Polizia di stato perchè l'esercizio commerciale è frequentato anche da extracomunitari irregolari. Per protesta,il titolare del bar si trasforma "razzista" e, provocatoriamente, espone un cartello che vieta l'ingresso al bar "ai negri irregolari e pregiudicati"...Ma,i titolari dei negozi,della Sicilia e del Veneto,devono trasformarsi in agenti della squadra catturanti?...SIC!...Sull'argomento,di seguito,sui fatti di Padova,un intervento di Michele Milanetto del Partito Nazionale Veneto e, da padova24ore.it ,la dichiarazione antirazzista del titolare del bar veneto.
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"Esprimo la mia solidarietà ai titolari del bar TRE BOTTI, che da quanto emerge nei giornali di oggi, sicuramente le posizioni ideologiche dei vari partiti che rappresentano lo stato italiano, non il Popolo Veneto, accuseranno di razzismo.
La famiglia ha aperto un bar nella zona di Padova ad alta concetrazione di immigrati, e la sua clientela era per lo più composta da queste persone venute nella nostra terra, in maggior parte di loro, in cerca di lavoro per migliorare la propria situazione.Il Bar, costituisce, come ogni piccola impresa, l´attività di lavoro e di sussistenza famigliare dell´esercente, che per avviarlo sicuramente ha fatto sacrifici economici e chiesto magari finanziamenti.E´ successo il bar è stato chiuso due volte dalla polizia perchè vi sono stati trovati immigrati irregolari, andando a colpire così una famiglia nella sua attività lavorativa.Persone che sicuramente non hanno il compito e tanto meno l´obbligo di dover controllare i documenti di chi entra.Adesso rischiano la revoca della licenza, vedendo andare in fumo i sacrifici fatti.La provocazione della Famiglia esercente è stata quella di mettere fuori dalla porta un cartello "VIETATO L´INGRESSO AI NEGRI IRREGOLARI E PREGIUDICATI".
Quasi sicuramente la notizia farà scalpore, mettendo in evidenza tutte le questioni ideologiche che carfatterizzano lo strano paese ITA, non cogliendo il vero problema della questione.
Io non mi sento di condannare i titolari, cosciente dei sacrifici che bisogna fare per una propria attività, anzi se ci sono delle persone non razziste credo siano propiro loro, visto che la loro clientela era composta principalmente da immigrati.Il problema è invece lo Stato Italiano, che con le sue leggi spuntate, e la sua invadenza sul nostro splendido territorio Veneto, va a colpire le persone oneste che lavorano, invece di intervenire efficacemente sull´immigrazione clandestina.
Quasi sicuramente i clandestini presi saranno liberi di circolare per le nostre strade tra pochi giorni sotto altro nome, mentre una famiglia Veneta, onesta e lavoratrice, rischia di chiudere il locale.Non mi resta che concludere con la considerazione che non sono gli immigrati il "problema" , ma è l´Italia ad essere il vero nemico del Popolo Veneto".
Michele Milanetto-PNV Padova
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"Ci hanno chiusi perchè non vogliono vedere africani nella zona "
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''Vietato ai negri, irregolari e pregiudicati''. Questo il cartello messo dai titolari del bar 3 Botti di via Buonarroti all'Arcella davanti al proprio locale. Si tratta di una provocazione secondo i titolari, per spiegare a modo loro il senso della chiusura su ordinanza del questore a cui è stato sottoposto il bar nell'ultimo mese. A manifestare oggi c'era l'intera famiglia D'Andrizza :''La verità è che ci hanno chiusi perchè non vogliono vedere africani nella zona - commenta amara Luciana De Florio, titolare del bar assieme alla figlia Vincenza - siamo stanchi di essere penalizzati solo perchè svolgiamo la nostra funzione: quella di servire tutti, senza guardare al colore della pelle''.

sabato 4 ottobre 2008

CATANIA:ASSURDO DONO BERLUSCONI, INTERROGAZIONE EUROPEA

Ricevo da "Forza Nuova" e pubblico....
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Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha regalato alla giunta di centro destra del Comune di Catania 140 milioni di euro per risanare un buco nelle casse della città sicula.Per sistemare i conti ne servirebbero secondo alcuni 300 ancora, secondo altri ce ne vorrebbero almeno 700 e forse di più.
L'Onorevole Roberto Fiore di Forza Nuova non ci sta e protesta: "il dono del Presidente del Consiglio è fuori luogo ed anzichè risolvere i problemi di Catania finirà con l'inasprirli: non può essere lo stato a coprire buchi inspiegabili e che sanno di sporco senza pretendere chiarimenti su come e dove sono stati buttati i soldi di Catania. E' evidente il trattamento di favore nei confronti del farmacologo di Berlusconi, il sindaco Umberto Scapagnini, che nel luglio 2008 risulta indagato, assieme ad altri 40 funzionari comunali, per il buco di bilancio creato durante i suoi 8 anni di amministrazione." prosegue Fiore: "qualcuno ha comprensibilmente parlato dell'ombra della mafia: il Governo dovrebbe esigere chiarimenti e non salvare a priori l'amministrazione di centro destra dando vita ad un circolo vizioso. Per questo, sto preparando un'urgente interrogazione al Parlamento Europeo."

Catania:Consiglio Comunale, lunedì 6 ottobre a partire dalle ore 18.00

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Alla cortese attenzione, con preghiera di pubblicazione
Le associazioni CittàInsieme, Gapa, Grilli dell'Etna invitano tutti i cittadini catanesi a venire a seguire la seduta del Consiglio Comunale di lunedì 6 ottobre a partire dalle ore 18.00.

Alla seduta prenderà parte anche il Sindaco che relazionerà sull'attuale situazione economico-finanziaria del Comune.
Una grave situazione che riguarda tutti noi;
una grave situazione che non è stata causata da eventi calamitosi naturali ma dall'azione degli amministratori che hanno governato Catania negli ultimi sei/otto anni.
Venire tutti a questa seduta consiliare è un'ottima occasione per fare capire ai nostri rappresentanti che i cittadini ci sono, partecipano, controllano.
Distinti saluti,
CittàInsieme
Catania, 3 ottobre 2008
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Nella foto il sindaco di Catania

Catania:in un altro paese dimissioni e manette non sarebbero tardate.

Scapagnini
Dal vicesegreterio del Mis-Movimento per l'Indipendenza della Sicilia... Roman Clarke...ricevo e pubblico...
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...Ma che dire di quanti, appartenenti alla stessa maggioranza, vogliono "rifarsi una verginità" addossando tutto su Scapagnini?

Che dire dell'ex assessore al bilancio, attualmente indagato, per il quale hanno inscenato ad arte la pantomima del "rifiuto della poltrona" (la stessa sedendo sulla quale ha affossato Catania), per poi vedersi attribuire addirittura la guida della FCE?
E il Sindaco Sen.Stancanelli, che dall'eventuale dichiarazione di dissesto non avrebbe patito né politicamente né personalmente non essendo nemmeno residente a Catania (ma nella natìa Regalbuto), come pensa di restituire alla città la vitalità perduta?
Riaprirà in prima persona i negozi chiusi grazie agli ipermercati e adesso diventati dozzinali magazzini cinesi?
Per non parlare dell'attuale presidente della Regione Siciliana...non riesco come faccia a professare sul tema la propria innocenza...come se di quella maggioranza lui e l'MPA non fossero non solo parte, ma i principali artefici... In un altro paese dimissioni e manette non sarebbero tardate.
Ma adesso siamo in Italia.
Ma un giorno, spero presto, saremo nuovamente in Sicilia, terra che fu Stato indipendente per sette secoli.

La bancarotta del Comune di Catania

Sono nato a Catania e vivo a Catania da 34 anni, ho di recente comprato casa e non so se pentirmene o meno. La tentazione di andare via è forte, quando vedi le cose che vanno male per cattiva amministrazione e la gente che in massa da di nuovo il voto alle stesse persone a o a dei loro scagnozzi.
C'e' un sacco di gente che alle elezioni si fa comprare il voto per una busta della spesa o mezza banconota da 50!!
A volte penso che questo sia un popolo schiavo. Senza il nostro consenso certa gentaglia potrebbe al massimo lavare scale.
E invece sono li, ignoranti fra gli ignoranti, a prendere decisioni sul nostro misero futuro.
Vincenzo Costa 02.10.08 -

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Nella foto,il senatore Scapagnini
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Fonte:http://www.beppegrillo.it/2008/10/la_bancarotta_dei_comuni/index.html

venerdì 3 ottobre 2008

Scapagnini,appena 1 anno fa:"Catania è cambiata in meglio e così in fretta dopo anni d’immobilismo ..."

"A Rarika" pubblica un articolo del 22 settembre 2007 ,nella sua versione on line,de "Il Giornale", articolo firma di Gabriele Villa...non lo commentiamo,si commenta da se...i fatti parlano da soli...
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Le nostre vittorie : lotta alla prostituzione, al bullismo e all’abusivismo.
Umberto Scapagnini -sindaco di Catania da 7 anni
Imperturbabile. E magnanimo. Così magnanimo, il professor Umberto Scapagnini, da suggerire al suo irriducibile antagonista, l’ex sindaco, l’ex ministro dell’Interno, l’ex per antonomasia, Enzo Bianco, l’ultima chance per tentare di fargli del male, di scalfirlo almeno : i riti woodoo.
Un primo mandato, poi la rielezione nel 2005 a furor di popolo e di schede elettorali (« Bianco ha fatto ricorso al Tar e il risultato è che, alla fine dei conti, ne ho guadagnate un migliaio ») il farmacologo che ha messo sulla via dell’immortalità Silvio Berlusconi, si affaccia su piazza del Duomo e contempla l’opera omnia del suo ingegno di scienziato : la nuova Catania.
La Catania cui deve aver iniettato il siero dell’eterna giovinezza, la Catania cui, nei suoi sette anni di amministrazione, ha regalato più sicurezza, più imprese, più occupazione. E persino, come omaggio della ditta, una movida notturna che ha fatto nascere dal nulla piccoli e grandi esercizi commerciali e di ristorazione. Che ha ridato smalto e speranza a facce e a monumenti avvizziti.
E ha fatto magicamente dilatare, riqualificandolo, il centro storico della città. Visto l’entusiasmo travolgente dell’uomo che ci racconta tutto ciò potremmo già fidarci sulla parola e uscircene da Palazzo degli Elefanti. Ma lui, il sindaco dei fatti, ci tiene a mostrare cifre, progetti, risultati.
Sindaco, l’altra notte ho girato a piedi, solo, fino alle due : Catania sembrava la Svizzera, ma abitata da gente con le facce allegre. Mi è andata bene o aveva deportato i mariuoli ?
« Diciamo che ha toccato con mano la sicurezza della città. L’esplosione di una nuova gioia di vivere, la nostra movida. Che attira gioventù e ricchezza in zone dove sette anni fa nessuno osava andare in giro dopo le otto di sera. Hanno aperto ristoranti e stuzzicherie, bar e locali dove si ascolta e si fa musica. È il nuovo centro storico, che non è più solo Piazza del Duomo ma piazza Università, piazza del Teatro Massimo, Castel Ursino, luogo quest’ultimo, che fino a pochi anni fa era solo uno scheletro di brutture. E ora in questo enorme salotto, invaso pacificamente ogni notte da migliaia di persone non avviene più uno scippo, una rapina. Perché il primo, miglior deterrente alla delinquenza sono i catanesi che si sono ripresi la loro città... ».
Immagino che, oltre alla movida, serva altro per garantire sicurezza e ordine pubblico...
« Proprio per tutelare la nuova vivibilità di Catania ma, bene inteso, senza concedere tregua alla delinquenza tradizionale, abbiamo concentrato i nostri sforzi con successo anche su altri fronti : la lotta alla prostituzione, al bullismo, alla vendita di materiale contraffatto e all’abusivismo. Perché anche il parcheggiatore abusivo è una presenza fastidiosa e allarmante, considerato che il confine tra la richiesta di un paio d’euro per farti sistemare l’auto e la microestorsione è molto labile. Poi, da maneggiare con cura, c’è la sensibile crescita di imprese che abbiamo registrato a Catania : dal 2004 ad oggi c’è stato un incremento del 7,5 per cento. È un traguardo che ci riempie di soddisfazione, è ovvio, ma nuove imprese possono anche voler dire in qualche caso riciclaggio di denaro o richiesta di pizzo. Per questo monitoriamo la situazione con la Prefettura e la Guardia di finanza ».
Ma la guerra si fa con uomini e mezzi...
« Gli uomini stanno arrivando. Per il grande assalto turistico dell’estate abbiamo potuto contare sulle squadre di riserva mobile della polizia, e trenta agenti sono già arrivati nel rinnovato aeroporto di Fontanarossa, che oggi, per volume di traffico, è diventato il terzo scalo italiano. Con i nostri stanziamenti e gli aiuti di Regione e Provincia, i fondi sono già iscritti in bilancio, potremo non solo pagare gli straordinari alla polizia municipale per rafforzarne la presenza con pattugliamenti e presidi anche dalle due di notte all’alba in tutta Catania e lungo gli itinerari turistici, ma anche aumentare l’organico dei nostri agenti, attualmente sono circa seicento, e provvedere al loro aggiornamento professionale. A supportare questo sforzo c’è il progetto da un milione 300mila euro per la video sorveglianza di tutti gli accessi al centro storico e nelle aree verdi con la predisposizione di colonnine Sos controllate, e l’ulteriore ampliamento della rete d’illuminazione cittadina. Quanto alla lotta contro l’abusivismo e la vendita di materiale contraffatto anche in questo caso lavoriamo in piena collaborazione con la Guardia di finanza ».
Avrebbe potuto e dovuto pensarci il suo predecessore, Bianco, ex ministro degli Interni, alla sicurezza della sua Catania...
«
Bianco si è riempito la bocca di patti sulla sicurezza ma non ha spuntato nulla. L’unico patto serio è stato quello che abbiamo stretto con Provincia e Prefettura e quello che ho sottoscritto due mesi fa col vice ministro Marco Minniti che si concretizzerà col varo di nuovi provvedimenti. Nell’ambito del piano abbiamo anche avanzato proposte normative, per esempio che la prostituzione su strada diventi reato e reato diventi il parcheggio abusivo ».
Ne consegue che se i delinquenti non colpiscono in centro hanno traslocato in periferia...
« Non voglio certo sostenere che a Catania siano scomparsi scippi e rapine. Purtroppo la nostra città continuerà a pagare ancora per un pezzo i danni dell’indulto che ha rimesso in libertà criminali che non hanno certo perso vizi congeniti. Ma noi abbiamo pensato anche a loro, agli indultati. Abbiamo varato un progetto per il loro reinserimento nelle cooperative di servizi del Comune. Li valutiamo con il supporto degli assistenti sociali, stiliamo una graduatoria e cerchiamo di mandarli a lavorare. Anche questo è un modo per prevenire o arginare la delinquenza, o no ?
».
Che mi dice degli alveari del degrado e del malaffare tipo San Berillo, San Giorgio, Librino...
«
San Berillo ai tempi del mio predecessore Bianco era solo un enorme bordello. Ora è un quartiere pulito e ripulito dalla prostituzione restituito ai catanesi e ai turisti. Un quartiere che ha ritrovato la sua dignità, le sue radici perché stanno riprendendo vigore le piccole imprese e l’artigianato. San Giorgio vantava un particolare record negativo : era la più lunga strada di liquami d’Italia. Sei chilometri di fogna a cielo aperto di cui nessuno degli esponenti del centrosinistra si era mai accorto. Oggi le fognature stanno dove dovrebbero stare, cioè sottoterra. Perché le fognature noi le abbiamo fatte e così dai 125 km di fogne che c’erano quando sette anni fa abbiamo cominciato ad amministrare Catania oggi siamo a 550 chilometri : il 90 per cento della città ».
Anche coi liquami sotto terra in qualche classifica Siena resta il paradiso e Catania l’inferno...
« Come si fa a paragonare Siena a Catania ? Solo il Librino, il quartiere di Catania abbandonato per decenni, fa i 70mila abitanti di Siena. E quella del Librino è stata una rivoluzione, una sorta di scommessa che, con la mia squadra, abbiamo vinto. Era solo un dormitorio, abbiamo cominciato con l’illuminazione poi abbiamo asfaltato le strade, aperto il poliambulatorio, l’ufficio postale e consegnato 1700 abitazioni. Abbiamo ridato linfa e risorse all’ospedale San Marco con un centro d’eccellenza in ortopedia. E al Librino sorgeranno sui nostri terreni la nuova Questura e la seconda caserma dei carabinieri e il nuovo Centro direzionale dove traslocheranno metà degli uffici comunali. Con già oltre 90 cantieri aperti, i 450 milioni di euro di opere pubbliche già appaltate per una mole di investimenti che supera il miliardo di euro. Il risultato è che oggi secondo l’Istat, a Catania, la disoccupazione è scesa di ben 7 punti percentuali, il Pil per abitante, ha raggiunto il 20.1, il dato più alto del Sud e paragonabile alla media europea
».
Ma qualcuno la vuol cacciare a tutti i costi...
« Ci hanno provato in tutti i modi. Coi ricorsi al Tar, con una serie di interrogazioni, con le denunce alla Corte di conti. Con gli ispettori e con il polverone sollevato contro "Catania Risorse", una società interamente del Comune, concepita per gestire, trasferire e dismettere il patrimonio immobiliare municipale nel modo più trasparente possibile. Se pensate che Veltroni a Roma ha venduto 1400 appartamenti e un grattacielo senza che nessuno battesse ciglio... È una reazione insensata, quella di una parte dell’opposizione. Incarnata da un avversario politico che non ha mai accettato la sconfitta, né la volontà popolare espressa chiaramente per due volte consecutive. E che non riesce ad accettare che la città sia cambiata in meglio e così in fretta dopo anni d’immobilismo sotto la sua amministrazione. Così facendo non si accanisce contro di me, ma contro Catania ».

Raffaele Stancanelli:"Adesso comincia il lavoro duro e vero"...(SIC!)

"Adesso comincia il lavoro duro e vero...Questi finanziamenti ci permettono di affrontare l'emergenza con i fornitori. Ma adesso dobbiamo continuare a lavorare: a programmare, tagliare, razionalizzare e intervenire sulle linee di azioni annunciate e che esporrò il 6 ottobre prossimo al Consiglio comunale".
Il sindaco di Catania, il senatore del Pdl-An Raffaele Stancanelli.

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Il sindaco-senatore di Catania dice grazie "anche a coloro che a questa soluzione non credevano ma che alla fine si sono accodati".
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SIC! ...commento da "A Rarika"...

La vera storia dell'ex sindaco di Catania, Scapagnini, oggi nell'occhio del ciclone per il buco nel bilancio del Comune...

Umberto chi? La vera storia dell'ex sindaco di Catania, Scapagnini, oggi nell'occhio del ciclone per il buco nel bilancio del Comune: una piccola epopea tra candidature, ripescaggi e una guerra dei cent'anni tutta etnea
Va in onda la miniserie politica catanese “Umberto chi? Umberto di chi” nell’ambito della telenovela “La guerra dei cent’anni”.

Umberto è Scapagnini, due volte eletto sindaco di Catania per volontà dei partiti che lo sostenevano, non essendo lui, nel lontano 2000, né leader politico né detentore di voti e consensi e clientele. Lo vollero i partiti della Cdl, fu deciso dopo alcune riunioni catanesi e romane.Lui era stato già in ballo nel 1996, ma allora si viveva il clou dell’era Bianco, lui raccontò urbi et orbi di essere troppo amico di Enzo e declinò l’offerta. Candidatura scaricata sulle robuste spalle di politico e rugbista di destra Benito Paolone, mandato non allo scontro, ma al macello.
Scapagnini restò il medico di fiducia di Berlusconi, girando per salotti tv a parlare di antiaging ed elisir di lunga vita, oltre che di medicina miracolosa anche per performance sessuali.
Roba che agli italiani, Berlusconi compreso, piace, figurarsi ai catanesi eredi dell’insaziabile Paolo il caldo di Brancati ossessionati, però, anche dal tarlo del Bell’Antonio, che non era esattamente il gallo rampante che pareva.
Così Scapagnini diventò famoso e nel 2000, quando Bianco andò a fare il ministro dell’Interno, la destra catanese decise di riprendersi la città.
Ma con chi?
Latteri?
Palumbo?
Ziccone?
Ognuno dei tre presunti favoriti aveva progetti alternativi: Latteri il Rettorato, Palumbo la riconferma a Montecitorio, Ziccone, che il sindaco l’aveva già fatto, la conferma a Palazzo Madama.
Ci voleva uno che andasse bene a tutti senza dare fastidio a nessuno.
Umberto, appunto.
Brillante, popolare, da anni trapiantato a Catania, con la fama di Don Giovanni che non guastava, amico personale di Lui (vero, ma ricorrente sino all’esasperazione, ricordate il film con Totò e Tognazzi “Sua Eccellenza si fermò a mangiare”, sul medico personale di quell’altro Lui?...).
Beh, Umberto scese in campo, il centrosinistra e la sinistra, che aveva vissuto il sogno e l’incubo al calor Bianco, il sindaco di tutti che, per l’appunto, si era preso i voti di tutta l’area progressista, decise che, effettivamente, la città andava restituita al legittimo proprietario, la destra, la vecchia Dc, la nuova Dc e, soprattutto, l’invincibile armata del Cavaliere.
Così Scapagnini passeggiò sulle ceneri di un centrosinistra che bruciò in una sola fiammata l’esperienza Bianco, lasciando perdere, senza l’onore delle armi, l’accoppiata impossibile Libertini-Bonura.
Cominciò l’era Scapagnini, cui fu messo accanto un esperto vicesindaco&tutor, niente meno che Raffaele Lombardo.
Per due anni, raccontano le cronache postume, fece tutto lui, il vice, feeling con Raffaè poco, quello giusto per stare tutti a galla e amministrare.
Ma dietro l’angolo c’erano le elezioni per la Provincia e Lombardo, emigrò per andarsi a prendere Palazzo Minoriti. Campo libero a Umberto, che restava il medico di sua Eccellenza, che litigava con l’assessore alla Cultura, che sfoggiava la fascinosa fidanzata brasiliana.
La prima legislatura andava avanti così, quindi arrivavano i poteri speciali per l’emergenza traffico che Berlusconi accordava a Catania e si accelerava con le rotatorie, giù ponti a rischio, progetti e lavori in corso un po’ dappertutto. Ma, nel frattempo, Scapagnini aveva costruito qualche rapporto politico privilegiato locale, perché un sindaco conta e dietro la porta fanno la fila amici vecchi, amici nuovi, amici possibili.
In Forza Italia si stava forse mica ritagliando un pezzettino di potere Umberto?
Per forza, di cose.
Arrivando a scegliere anche il direttore generale.
Negli ultimi due anni del primo ciclo amministrativo, però, cominciavano anche quelli che saranno scoperti (molto dopo), come i buchi neri del bilancio.
Ma a Scapagnini non toccava contare, non questo.
Quando stava finendo il tempo, perciò, su Umberto e la sua quasi naturale ricandidatura calavano strani veti. Non era più detto che fosse lui. “Forse dovremmo dar retta ai sondaggi. Rischiamo di perdere contro Bianco".
Chi parlava?
Parlavano i potenti di Forza Italia e non mandavano a dire, dicevano a mezzo stampa.
Che forse Scapagnini era cotto e Musumeci avrebbe vinto più facilmente la partita contro l’ex sindaco che riscendeva in campo.
Mesi di pressioni, si diceva che per sanare tutto, per non scontentare l’amico Umberto, ma non deludere i forti Firrarello e Castiglione, Berlusconi avrebbe chiamato a Roma al governo Scapagnini dando il via libera a Musumeci. E qui, però, che c’era la svolta inattesa.
Protagonista?
Ovviamente Raffaele Lombardo, che, mentre accadevano tutte queste belle cose, aveva mandato a quel paese l’Udc (ma non l’amico Cuffaro) e fondato l’Mpa.
A Catania prova generale, calando quattro liste, Berlusconi si convinceva che Umberto doveva riprovarci, a quel punto anche il senatore Firrarello diceva che, se proprio si doveva, beh sarebbe stato. Ed era. Arrivava Berlusconi a Catania alla vigilia del voto e passava subito dalla Provincia, a rendere visita a Lombardo. Passerà alla storia la foto di Scapagnini che baciava la mano a Silvio, ma, in effetti, chi guidava tutto è Raffaè.
Così è, così va.
Così andò.
Scapagnini batteva Bianco, con quel po’ po’ di voti che prendevano gli autonomisti e la solita dose di Fi, An e spiccioli di Udc. Musumeci vice sindaco, ma per poco. Nel giro di pochi mesi la spaccatura nella Cdl catanese era totale, Lombardo versus Firrarello, all’ennesima potenza. Scapagnini in mezzo, ma il sindaco non era più il medico di Sua Eccellenza, non solo.
Era l’emanazione stessa al Comune di Lombardo, che con l’Mpa travolgeva tutti, ma salvava Umberto.
Anni di dure lotte, Scapagnini sembrava diventato leader di una corrente forzista, parlava da leader, sceglieva da leader.
E Catania?
Dal 2003 ad oggi stava accumulando debiti su debiti, ma non se ne accorgeva nessuno. Forse. Ma una via d’uscita bisognava pur trovarla, perché sotto sotto si capiva che qualcosa non andava. Il Palazzo era assediato dai primi creditori, Lombardo mandava il suo assessore al Bilancio di fiducia, il primo e l’unico dell’era Scapagnini. Poi mandava il suo ragioniere generale di fiducia.
Ma come si usciva dal tunnel?
Così come tutti si aspettavano da tempo e per questa soluzione invocavano un miracolo.
Ancora una volta era il centrosinistra a dare una mano. Elezioni anticipate.
Scapagnini,che intanto era stato colpito da un male piuttosto complicato, lasciava e Berlusconi gli garantiva il posto al Senato. Si trattava di scegliere il successore, colui il quale avrebbe ricevuto in eredità mezzo miliardo in contanti. Di debiti.
Mentre Umberto era già lontano, la scelta cadeva su Giuseppe Castiglione, alla Provincia, invece, Raffale Stancanelli, uomo di An, molto legato a Lombardo, dicevano i bene informati.
E anche i mediamente informati. Ma in piena guerra dei cent’anni, Lombardo mescolava le carte e invertiva le destinazioni.
Boh. Stancanelli sindaco, Castiglione alla Provincia.
E Scapagnini?
Senatore.
Su di lui calavano tonnellate di maledizioni, perché era pur sempre stato il sindaco, no?
Lo accusava il centrosinistra, lo accusava parte del centrodestra, imprecavano spazzini, operatori sociali, maestre, cittadini al buio o caduti nelle buche dei lavori in corso.
“Ma non è colpa del noto farmacologo di fama internazionale diventato sindaco. Non poteva certo controllare lui i bilanci perché di numeri non se ne intende?”L’ultima frase, la domanda delle domande, è cronaca ed è di Raffaele Lombardo. Chi ha orecchie per intendere intenda, chi ha avuto assessori al bilancio, non faccia lo gnorri.
Umberto poteva star lì pure a controllare i numeri affidati all’altra ala del partito?
Nel frattempo per chiudere la sua storia con Catania Umberto raccoglie l’ennesimo gesto di affetto di Berlusconi in persona.
“I soldi a Catania li darò, perché è giusto salvare Umberto, che ha fatto tutto quel che poteva fare” Parole del gran capo. Altro che medico di sua eccellenza.
E ora?
Niente, niente.
E’ solo che la guerra dei cent’anni ha visto passare anche Scapagnini da quelle parti.
Né il primo, né l’ultimo.
Andrea Lodato - www.lasicilia.it
30 settembre 2008



Catania:nelle maglie di questi “famigerati” debiti fuori bilancio...

Tra parcelle e custodia auto,la lunga lista dei debiti fuori bilancio
La Redazione de www.ildito.it/

Moltissime parcelle di avvocati per cause di lavoro, sentenze che condannano il Comune a pagare somme ai ricorrenti a vario titolo, ma anche 1 milione 250 mila euro per l’organizzazione del Prix Italia nel 2004, spese di piccola entità per l’ospitalità di delegazioni straniere (una dal New Jersey, una nigeriana, un’altra cinese).
E ancora contributi per festeggiamenti religiosi, congressi e seminari. Ecco un primo elenco dei debiti fuori bilancio del Comune, “eterna” spina nel fianco di chi tenta di certificare l’esatto ammontare del buco nei conti del Comune. Un folto elenco di debiti censiti, inviato dall’Ufficio Consiglio alla Ragioneria generale per avere contezza che l’elenco dei debiti fuori bilancio da riconoscere sia questo e non ci siano altre poste. Una lunga lista (allegata alla nota prot. N 155883 del 7 agosto scorso) che prende le mosse dal 2005 per arrivare al 30 giugno 2008, data dell’ultima annotazione.
In questo documento in nostro possesso per moltissime voci mancano le cifre e alla fine non c’è il computo globale dell’ammontare.
Però è un buon punto di partenza per guardare da vicino nelle maglie di questi “famigerati” debiti fuori bilancio, che non sono una cosa “illegittima” di per sé, ma sono spese che non nascono dalla normale gestione del bilancio. Da alcuni sono definiti le “spese occulte negli enti locali” (dove occulte sta per non previste e dunque da riconoscere successivamente a condizione che esistano determinati elementi). La Corte dei Conti, lo scorso giugno scriveva: "continua a crescere l’ammontare dei debiti fuori bilancio del Comune. Infatti a fronte di debiti già verificati, all’atto dell’insediamento del Commissario straordinario, pari a circa 80 milioni di euro, ancora da ripianare, esistono debiti di cui la Ragioneria generale non è tuttora a conoscenza e per i quali è in corso una verifica".
Guardando a fondo in questo elenco, tra i debiti rilevati, si scopre il contributo di 5 mila euro per i festeggiamenti della Madonna delle Grazie a Cibali, o la compartecipazione alle spese del congresso della Società italiana di neurologia pediatrica dell’ottobre 2004 (3 mila euro), o ancora la spesa per l’organizzazione di un seminario su “Armonizzazione vita privata-lavoro (1.483 euro), o il contributo per il convegno sulla tutela internazionale dei beni culturali nei conflitti armati: nuove tendenze nel 50esimo anniversario della convenzione dell’Aia” (2 mila e 800 euro).
Più corposo l’importo (55 mila euro) relativo a pagine pubblicitarie per eventi vari dovuto alla Publikompass o la liquidazione alla CONSAP (servizi assicurativi pubblici) di 28 mila euro a seguito di sentenza del Tribunale di Catania.
Ancora: 4 800 euro per l’acquisto di una scultura raffigurante il simbolo della città di Catania, risalente al 2006.
Ci sono anche i 58 mila euro dovuti alla Sogea (2007) in seguito a ricorso per esecuzione di giudicato; gli straordinari agli autisti di rappresentanza per vari anni (ma non sono descritti gli importi).
Anche verso il Teatro Massimo Bellini c’è un debito di 16 mila e 500 euro a seguito di fatture emesse nei confronti dell’assessorato Cultura.
Cifre ben maggiori sono iscritte invece a favore di società che effettuano la custodia veicoli: 45 mila per la Soccorso Etna Snc, 305 mila per la Soccorso Stradale San Salvatore Srl, 30 mila per Parking. Persino 158 mila euro dovuti alla Sidra per espurgo pozzi neri.
E poi, 108 mila euro alla Multiservizi per servizi di manutenzione aree a verde eseguiti a dicembre 2004, gettoni di presenza per la Commissione edilizia comunale per gli anni 2004 e 2006, 8 mila euro alla Salvatore Messina Srl per la pulitura pareti di via Crociferi a supporto della casa di produzione Tevere Film per le riprese del “Bell’Antonio”; un lungo elenco di voci provenienti dai servizi socio sanitari: la custodia e il mantenimento di gatti e cani randagi, l’assistenza domiciliare a favore di anziani, ricovero indigenti e ricovero minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
Insomma un lungo elenco di 12 pagine, che potrebbe non essere quello definitivo.

CATANIA..."NON C'E' TRIPPA PER I GATTI"!

Trippa per gatti
di Roberta Marilli

Mentre Bush cerca di risolvere la crisi finanziaria americana, Silvio Berlusconi sfoggia il suo bailout in sedicesimo. Ma, come Oltreoceano non basteranno 700 miliardi di dollari per risanare un sistema malato, così Catania non guarirà miracolosamente con l'aiutino del Cipe-
L’immagine della città è compromessa. Catania ha preso il posto di Napoli come termine di paragone negativo per qualsiasi dibattito pubblico, sui giornali, alla tv.
I cittadini oggi vivono ore d’angoscia e di rabbia, per nulla tranquillizzati dall’arrivo dei 140 milioni di euro a fondo perduto da Roma. Vorrebbero, almeno, sapere a quanto ammonta davvero il “buco” nelle casse del Comune: c’è chi parla di debiti per 700 milioni, chi arriva, come Orazio Licandro del Pdci, a conteggiare un miliardo tondo tondo. Perché il quadro appaia finalmente completo, come giornalisti alle prime armi, i catanesi ripetono dentro di sé il mantra delle famose 5 domande: Chi? Cosa?
Dove?
Quando?
Perché?
Siamo consapevoli che, se non verrà dichiarato il dissesto tecnico, l’unica speranza di conoscere la verità è affidata alle inchieste della magistratura.
Ché non basta sapere, come ha accertato la Corte dei Conti, che negli anni della precedente amministrazione «si è cercato in tutti i modi possibili (entrate iscritte per un importo maggiore da quello riscosso, spese sottostimate o addirittura non contabilizzate) di far fronte a sempre maggiori esigenze e alle conseguenti spese pur in assenza di reale copertura finanziaria».
Nell’attesa, però, possiamo intanto dare un piccolissimo contributo all’analisi di come tutto questo sia potuto accadere, il modus operandi che ha portato le casse del SPQC al collasso.
Una delle voci più difficili da quantificare, per sua stessa natura, è quella dei debiti fuori bilancio.
Certo, non servono a spiegare tutto, ma la lista delle spese impreviste, allegata alla nota prot. N 155883 del 7 agosto scorso che parte dal 2005 e arriva al 30 giugno 2008 (mese in cui i dipendenti comunali già tribolavano per lo stipendio), fornisce una chiave di lettura per capire come in pochi anni l’amministrazione di un ente pubblico possa trovarsi con una pietra al collo.
Dietro al debito fuori bilancio c’è infatti la convinzione che le casse di un’amministrazione pubblica siano come le mammelle turgide di una vacca ragusana: da spremere all’occorrenza e senza farsi tante domande su quanto durerà.
Cosa c’è in questa lista?
A leggere il resoconto sommario, nelle dodici pagine del documento ci sono "moltissime parcelle di avvocati per cause di lavoro - sentenze che condannano il Comune a pagare somme ai ricorrenti a vario titolo - ma anche 1 milione 250 mila euro per l’organizzazione del Prix Italia nel 2004, spese di piccola entità per l’ospitalità di delegazioni straniere (una dal New Jersey, una nigeriana, un’altra cinese)”.
E ancora contributi per festeggiamenti religiosi (come i 5 mila euro per la Madonna delle Grazie a Cibali), congressi scientifici, pubblicità (55 mila euro per inserzioni varie dovuti alla Publikompass): spese non pianificate, improvvise, bagattelle.
Dalla lista saltano fuori perfino voci che poco hanno a che vedere con l’emergenza o l’imprevisto: come gli straordinari agli autisti di rappresentanza per vari anni (ma non sono descritti gli importi) e i gettoni di presenza per la Commissione edilizia comunale per il 2004 e il 2006.
Nelle voci relative ai servizi socio-sanitari, tra l’ “assistenza domiciliare a favore di anziani”, e il “ricovero indigenti e ricovero minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria” sbuca anche “la custodia e il mantenimento di gatti e cani randagi”.
Leggendolo, ci è venuto alla mente Ernesto Nathan, primo cittadino di Roma dal 1907 al 1913. Vogliamo raccontare la sua storia perché il suo insegnamento sia da monito a chi in questo momento si trova davanti al bivio di cambiare davvero rotta nella gestione di questa città o far finta di niente e tirare a campare, magari svendendo qualche decina di ettari di demanio pubblico.
Appena eletto sindaco Nathan esaminò il bilancio comunale e arrivato alla voce "frattaglie per gatti" non esitò a chiedere spiegazioni ai funzionari del comune. Candidamente gli interrogati raccontarono della consuetudine adottata da anni per cui una parte del denaro pubblico era devoluta sotto forma di frattaglie a una nutrita colonia di mici che difendeva dai roditori i milioni di faldoni e documenti della burocrazia cittadina. Nathan cancellò quella voce con un colpo di penna, esclamando il celebre “Non c’è trippa per gatti”.
È vero, i gatti non votano, come, in verità, non si recavano alle urne neanche i poveri ratti divorati da decenni dai famelici felini.
Ma l’amministratore onesto, ne siamo certi, non avrà difficoltà a capire la morale della favola.
Fonte: http://www.step1.it/


giovedì 2 ottobre 2008

Il Comune di Catania è fallito, i conti in rosso sono almeno 300 milioni di euro, forse più di 800...

Ricevo e pubblico...
Il Comune di Catania è fallito, i conti in rosso sono almeno 300 milioni di euro, forse più di 800. Il medico dello psiconano Scapagnini invece di un benservito ha ricevuto un regalo, infatti “Il comitato interministeriale per la programmazione economica ha disposto uno stanziamento di 140 milioni per far fronte all’emergenza finanziaria dell’Ente”. Catania non è un caso isolato. Nel 2007 c’è stato il buco di Taranto con 316 milioni di euro. Pochi mesi fa la Ragioneria generale dello Stato ha trovato una voragine di 10.709 milioni di euro nel bilancio del Comune di Roma. I Comuni spendono i soldi che non hanno. E falliscono. In questi casi dovrebbe fallire il sindaco insieme al consiglio comunale. La differenza dovrebbero metterla loro, non noi, non le casse dello Stato.I Comuni, per fare soldi, si sono messi a fare le banche e a speculare sui derivati.I derivati secondo Wikipedia sono: “Titoli il cui valore è basato sul valore di mercato di altri beni che possono essere utilizzati per copertura di un rischio (hedging), utilizzando un derivato con effetto opposto all'operazione che si vuole coprire (ad esempio, una opzione put può coprire il rischio di un acquisto long di uno strumento finanziario)”.Non avete capito nulla? I sindaci neppure, per questo i Comuni falliscono.I derivati consentono di avere una liquidità immediata sui possibili utili. Per esempio, se si investe 100, si può incassare subito 150 (capitale più utili ipotetici). Le banche che propongono i derivati ricevono comunque le loro commissioni, spesso di qualche milione di euro, e sono esenti da ogni rischio. Se il derivato perde, il Comune perde tutto e deve restituire i soldi. Di solito la scadenza del contratto per i derivati è successiva la fine del proprio mandato. In sostanza, i debiti li paga il successore. I rischi da derivati per Comuni, Province e Regioni è di 10 miliardi di euro.In testa alla classifica dei Comuni alla Deriva, c’è Milano con una esposizione di 300 milioni di euro in derivati. La risposta della Moratti non si è fatta attendere. Il prossimo 16 ottobre il consiglio comunale valuterà se “intraprendere azioni legali contro le banche che hanno convinto il Comune di Milano a sottoscrivere diversi contratti derivati”. Quindi, UBS, Deutsche Bank, JP Morgan e Depfa.
In sostanza accusa le banche di circonvenzione di incapace.
Una tesi vincente.
Infatti, qualunque giudice, di fronte a un sindaco che ha investito i soldi dei cittadini in derivati, lo farebbe rinchiudere.
Beppe Grillo

Acitrezza(CT):dal Lido dei Ciclopi-che fa parte dell'azienda "Gli Ulivi srl" di Catania,azienda confiscata alla mafia-un comunicato degli "stagionali"

COMUNICATO STAMPA
"Lido dei Ciclopi",costituita dagli "stagionali" la Rsa Filcams-Cgil
ACITREZZA. In seguito alle varie strategie, avanzate da più parti, per la "destinazione d'uso" del Lido dei Ciclopi-che fa parte dell'azienda "Gli Ulivi srl" di Catania,azienda confiscata alla mafia-i lavoratori "stagionali",alcuni lavorano in questa struttura da oltre 10 anni,hanno chiesto,attraverso una "lettera aperta", di essere considerati come parte integra dell'azienda e non come soggetti astratti, "fantasmi". In seguito alla "lettera",fra gli "stagionali" si è aperto un dibattito,e un gruppo di essi ha dato vita in queste ore alla Rsa Filcams-Cgil:
"NOI lavoratori "stagionali" componenti della Rsa Filcams-Cgil ribadiamo la nostra fiducia e stima nei confronti dell'operato e della persona del dott.Giuseppe Giuffrida, amministratore finanziario de "Gli Ulivi srl", e di Nello Pappalardo, direttore del "Lido dei Ciclopi"; esprimiamo piena solidarietà ai lavoratori dei settori in crisi dell'azienda,auspigando per loro e per le loro famiglie la migliore soluzione; rivendichiamo la continuità del nostro posto di lavoro e la nostra professionalità acquisita in tantissimi anni di lavoro svolto ai "Ciclopi".Questa professionalità,oltre all'impegno personale di ognuno di noi "stagionali", è stata acquisita anche grazie alla disponibilità della direzione del Lido e dell'azienda nei nostri confronti".
Acitrezza, 1 ottobre 2008


lunedì 29 settembre 2008

Antenna Trinacria,il Mis:"Supporto, non solo morale ma anche fattivo, è garantito!"


Ricevo da Roman,vicesegretario nazionale del Mis,e pubblico con affetto...
_________________
Movimento per l'Indipendenza
della Sicilia
Una piacevole notizia che non mi sorprende, conoscendoti.
Nel MIS facciamo il tifo per te e per la rinascente Antenna Trinakria.
Il Supporto, non solo morale ma anche fattivo, è garantito!
Roman Clarke

Sul ritorno di "ANTENNA TRINACRIA"...


Forza Orazio
stiamo tutti tifando per te e per ANTENNA TRINACRIA
la voce della libertà.
Partito del Sud-Emilia e Romagna (PdSud-ER)

Il disastro finanziario del Comune non è dovuto ad eventi calamitosi naturali ma all'azione degli amministratori che hanno governato Catania

Alla cortese attenzione, con preghiera di pubblicazione
Dopo l'ultimo viaggio a Roma del Sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, abbiamo appreso l'intenzione da parte dell'amministrazione di coinvolgere tutte le forze politiche, sociali e produttive per far ripartire Catania e risollevarla dal grave stato in cui è stata lasciata dalla precedente amministrazione. Numerosi consiglieri comunali, appartenenti a diversi schieramenti, hanno dichiarato che occorre dare un forte segno di discontinuità, anche con piccoli provvedimenti economici o addirittura gratuiti. Con questo spirito, pur essendo consapevoli che il disastro finanziario del Comune non è dovuto ad eventi calamitosi naturali ma all'azione degli amministratori che hanno governato Catania negli ultimi sei/otto anni, volendo fare comunque la nostra parte in quanto forze sociali, vogliamo proporre all'intero Consiglio Comunale e al Sindaco delle importanti misure per facilitare l'interazione e la partecipazione della cittadinanza alla cosa pubblica.
Per questo chiediamo di aprire una nuova stagione a Catania, approvando il prima possibile provvedimenti che permettano in tempi brevi:
- L'emanazione del regolamento attuativo degli strumenti di partecipazione cittadina previsti dallo Statuto del Comune. In proposito è opportuno sottolineare come il comitato "Noi Decidiamo", di cui entrambe le nostre associazioni fanno parte, ha già fatto una proposta di regolamento che aspetta solo di essere approvata dal Consiglio Comunale.
- Con riferimento al contratto con l'azienda che si occupa della ripresa dei Consigli Comunali, l'integrazione del servizio di diretta streaming su internet delle sedute attraverso il sito del Comune di Catania. Questo senza prevedere oneri aggiuntivi per il Comune, tenendo conto dell'ormai palese importanza degli strumenti informatici nell'attività amministrativa e dell'essenzialità di tale servizio nell'ambito di tale tipologia di contratto.
- L'inserimento, all'interno del sito internet del Comune di Catania, di un servizio di mailing-list libero e gratuito che permetta ai cittadini di ricevere direttamente sulla propria casella di posta elettronica le varie comunicazioni ufficiali dell'amministrazione (Comunicazioni U.R.P. e Comunicati Stampa).
Abbiamo bisogno di segnali concreti, perché intendiamo svolgere il nostro ruolo di interfaccia tra i cittadini e il Comune. Approvare questa serie di semplici provvedimenti permetterebbe di iniziare quel nuovo percorso virtuoso di collaborazione da tante parti auspicato.
Distinti saluti,
I Giovani di CittàInsieme - I Grilli dell'Etna

Catania, 28 settembre 2008

mercoledì 24 settembre 2008

PERCORSI DELL'ANIMA,,,

COMUNICATO STAMPA 23/09/2008
“PERCORSI DELL’ANIMA”
PER IL DEBUTTO DI FRANCESCO RUSSO
La presentazione
Sabato 4 ottobre, alle ore 18,30, negli ambienti liberty del Café de Flore (a Catania in via Caronda 290, ingresso parcheggio via Narciso 7), in collaborazione con “The Boopen Editore”, verrà presentato il libro Percorsi dell’Anima, che segna il debutto del ventottenne poeta e scrittore Francesco Russo.
Oltre l’Autore, sarà presente il Maestro Claudio Arezzo di Trifiletti, il cui quadro Wall Street (New York, 2007) è raffigurato sulla copertina del libro e la cui introduzione riassume a pieno il senso dell’opera.
Un rinfresco verrà offerto nel corso della presentazione.
Il libro
Percorsi dell’Anima è un viaggio di introspezione durato sette anni. L’autore si immerge – con tutti e cinque i sensi – divenendo corpo unitario con le parole e le sensazioni.
Francesco Russo, abile ed emotivo, gioca con la parola senza artifizi. La poesia, nella maggior parte dei casi breve e quanto mai trasparente, fuoriesce dalla sua più profonda concavità e libera il proprio significato con dolcezza.
Leggendo questi brevi scritti si tocca con mano un intimismo misurato capace di sfociare nel mare della semplicità e della comprensione. La vita e gli attimi che essa regala, le passioni che si susseguono in un caleidoscopio di colori, i mali atroci che segnano l’esistenza.
Dall’introduzione di Claudio Arezzo di Trifiletti
“Percorsi dell’Anima di Francesco Russo non è solo una testimonianza coerente di cosa Sia l’Anima nel Vero, perché la scenografia del palcoscenico della vita è condivisibile, ma è anche una presa di posizione degli attori che seguono un copione, che non viene più recitato come nella finzione, ma meditato, incarnato, facendo crescere, testimoniando gli sforzi compiuti con piena decisione quasi a seguire, cavalcare una bestia che ci fa male, ma che nello stesso tempo ci insegna attraverso il dolore la storia da cui proveniamo, ci fa comprendere il coraggio come consapevolezza della debolezza, ci spoglia e ci veste di sola luce, la stessa luce che illumina i nostri passi.”
L’autore
Francesco Russo è giornalista, poeta, scrittore. Nato a Catania nel 1980, dal 2001 si dedica con passione al mondo della letteratura e all’arte dello scrivere. Ha fatto il suo esordio con le rassegne di poesie “I dieci mondi” (Acitrezza, 2003) e “La mia mente nomade” (Catania, 2005).
Percorsi dell’Anima è la sua prima pubblicazione.
Informazioni:

www.francescorusso.org info@francescorusso.org
SICILIA – CATANIA
Via Guido Gozzano, 47 – 95128
Tel. 095 552614 – Cell. 333 2483974